mercoledì 13 gennaio 2010

Nucleare? No grazie!

Riportiamo l'OdG approvato dal Coordinamento Nazionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà" sul tema nucleare.
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ORDINE DEL GIORNO - Oggetto: Nucleare

L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SEL

è contraria alla reintroduzione in Italia del nucleare come fonte di energia elettrica.

Il Governo ha forzato la mano e ha fatto approvare il suo disegno di legge con il voto di fiducia tentando così di capovolgere il risultato del referendum popolare del 1987, che a grande maggioranza ha deciso di chiudere con il nucleare in Italia;

condanna

questo sostanziale disprezzo della volontà popolare, infatti il Governo cerca di ribaltare, compiendo una grave forzatura, il risultato del referendum popolare. La maggioranza delle Regioni ha giustamente fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questa legge per ottenere il rispetto del dettato della Costituzione che garantisce loro un ruolo di codecisione in materia di localizzazioni, di politiche di sviluppo, di salute e di tutela dell’ambiente, poteri che il Governo vorrebbe di fatto eliminare. La questione è ancora più grave, se possibile, per i Comuni, le Province e le comunità locali a cui si tenta comunque, in caso di dissenso, di imporre per legge le decisioni del Governo attraverso anche la militarizzazione dei siti prescelti per gli insediamenti nucleari, che verrebbero sottratti di conseguenza ad ogni possibilità di controllo da parte della popolazione e dei suoi rappresentanti. La scelta del Governo di reintrodurre il nucleare in Italia, assecondando la pressione dell’ENEL, è una follia economica che per le prime 4/5 centrali costerebbe non meno di 30 miliardi di euro solo per la loro costruzione (tanto è vero che il Canada ha rinunciato a costruire nuove centrali per i costi troppo elevati) a cui andrebbero aggiunti i costi enormi per lo smaltimento delle scorie e poi in futuro lo smantellamento delle stesse centrali. Smaltimento delle scorie radioattive (parte delle quali attive per centinaia di migliaia di anni) che nessuno al mondo ha fino ad ora risolto adeguatamente, tano meno il Governo italiano, e che ammontano in Italia a 55.000 metri cubi solo per l’eredità della precedente avventura nucleare e il cui costo grava tuttora sulla bolletta elettrica degli italiani. Le scorie radioattive sono la peggiore ipoteca possibile sulle future generazioni, infatti a fronte di un funzionamento limitato ad alcuni decenni delle centrali vi sarebbe la permanenza delle scorie per un tempo migliaia di volte superiore. Il Governo parla di produrre da nucleare il 25% di energia fingendo di dimenticare che il nucleare può fornire solo energia elettrica che è poco più del 20% dell’energia totale impiegata e quindi il suo piano nucleare riguarda in realtà il 5% di tutta l’energia, mentre gli impegni europei del 20/20/20 riguardano tutta l’energia. Impegnare enormi risorse private e pubbliche per il nucleare impedirebbe di fatto al nostro paese – che per di più ha risorse disponibili limitate – di sviluppare le fonti energetiche rinnovabili da sole, vento, acqua, terra. Le fonti energetiche rinnovabili sono pulite e il loro sviluppo consentirebbe all’Italia di iniziare a rientrare ben prima del 2020 nei parametri europei già vigenti del 20/20/20 (ove non rispettati l’Italia subirebbe una multa di3,6 milioni di euro al giorno) e di raggiungere una rilevante autonomia energetica che invece il nucleare non può garantire perché l’Italia dovrebbe acquistare dall’estero l’uranio – risorsa esauribile come il petrolio – e le relative tecnologie;

(Continua qui...)

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