sabato 2 gennaio 2010

Il 2010 inizia male... licenziamenti in tronco!

L'ennesima attività che chiude a San Nicola di Melfi. Massima solidarietà per gli operai della Ft Logistic Service di San Nicola di Melfi da parte di "Sinistra, Ecologia e Libertà" di Lavello (PZ). La questione ci pare tuttavia complessiva; dopo la LASME (la quinta attività che chiude) anche la Ft Logistic Service, non sarebbe il caso di ragionare su cosa stia succedendo in questa piana industriale???
Di seguito un articolo sulla vicenda tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno

[da "La Gazzetta del Mezzogiorno", articolo di F. Rus.]

"Il destino di 28 autotrasportatori della società Ft Logistic Service di San Nicola di Melfi è legato ad un incontro che si terrà oggi (31/12/2009) a Potenza, presso il dipartimento alle attività produttive della Regione Basilicata. Da quella riunione, sindacati, parti sociali e task force regionale per l'occupazione proveranno ad individuare una soluzione che scongiuri la perdita del posto di lavoro nei confronti delle maestranze. I dipendenti della Ft Logistic, lo scorso 28 dicembre avevano ricevuto dall'azienda una lettera di licenziamento e da allora hanno dato vita ad un presidio davanti allo stabilimento (che si trova, ironia della sorte, accanto a quella della Lasme, fabbrica al centro di una lunga protesta iniziata ad agosto e conclusa con la chiusura e la perdita di posti di lavoro). Il presidio è stato mantenuto fino alla mattina del 31 dicembre. Ma i lavoratori non si arrendono. Ed attendono l'esito dell'incontro odierno.
«Il problema - ci spiega uno dei dipendenti - è che il nostro contratto, a tempo determinato, avrebbe dovuto scadere nel maggio del 2010. Invece l'azienda, nonostante qualche tempo prima ci avesse fatto credere che avremmo ottenuto un contratto a tempo indeterminato, ci ha inviato una lettera di licenziamento, asserendo di aver perso le commesse della Sata. In realtà - dice ancora il lavoratore - dopo il nostro licenziamento sono state viste alcune persone effettuare movimentazioni al posto nostro. A questo punto, anche se dovesse cambiare l'ennesima società che subappalta il servizio, vorremmo rimanere al nostro posto e non essere sostituiti
da altri lavoratori»."

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