sabato 30 gennaio 2010

La Segreteria Nazionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà" per le Regionali...

Nella riunione di giovedì 28 gennaio, la Segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà ha deliberato, in particolare, quanto segue:

1) Collegare, per le elezioni regionali e amministrative di marzo, il simbolo di SEL al nome di Nichi Vendola con l’obiettivo di consolidare in campo nazionale il nostro progetto politico e di offrire, al tempo stesso, continuità e visibilità all’esito fortemente positivo delle primarie in Puglia. Alla riunione del Coordinamento nazionale di lunedì 1 febbraio verrà presentato il simbolo elettorale che, così modificato, verrà utilizzato in tutte le regioni e gli enti territoriali chiamati al voto;

2) Costruire, per le regionali e le amministrative, liste elettorali forti, competitive e aperte a esperienze indipendenti di impegno civile e politico, così come è stato per le liste alle elezioni europee del giugno scorso;

3) Impegnare i territori e il gruppo dirigente di SEL per avere, nel maggior numero di regioni, capilista nazionali, capaci di portare un contributo di visibilità e di consenso elettorale alle nostre liste;

4) Lavorare in Toscana per liste comuni con la Federazione della Sinistra, naturalmente in condizioni di pari dignità nelle formazione delle liste e nella definizione del simbolo elettorale;

5) Verificare, prima della riunione di Coordinamento di lunedì 1 febbraio, se vi sono e quali sono le condizioni politiche per liste di Sinistra, Ecologia e Libertà aperte alla partecipazione dei compagni socialisti;

6) La segreteria rammenta infine i requisiti morali per i propri candidati (assenza di processi penali pendenti o di condanne nelle ipotesi espressamente previste dal regolamento di SEL) che verranno applicati alle liste per le regionali e le amministrative di marzo.

mercoledì 27 gennaio 2010

27/01/2010 - GIORNATA DELLA MEMORIA

Per ricordare la Shoah, noi del Blog si "Sinistra, Ecologia e Libertà" di Lavello (PZ) scegliamo di riportare lo stralcio finale del film Schindler's List che ricorda quanto fece di stupefacente un uomo, un imprenditore tedesco, Oskar Schindler.
Questi ci dimostrò, con la sua opera, come in mezzo alla pazzia di un Secolo siano stati possibili atti di grande umanità e solidarietà tra le persone, malgrado tutto, malgrado l'impossibile...

lunedì 25 gennaio 2010

IL LAVORO INNANZITUTTO!!!

SINISTRA, ECOLOGIA E LIBERTÀ
Circolo di Lavello (PZ)
[ volantino del 26/01/2010 ]

La crisi economia ha colpito anche Lavello, è innegabile. Le fabbriche licenziano (vedi la vicenda LASME), l'edilizia ed i lavori pubblici segnano il passo, il turismo è un miraggio, l'agricoltura non è messa meglio. In un solo anno (2008-2009), ad esempio, le ore di cassa integrazione straordinaria sono triplicate in Provincia di Potenza e l'esodo è in continua ascesa. 107 sono stati i cittadini emigrati da Lavello tra gennaio ed agosto 2009.

In tutto questo l'Amministrazione Comunale è assente. Non svolgono una riunione di Giunta da tempo e non programmano politiche serie per l'economia locale, impegnati come sono a far più bello il carnevale e cancellare Piazza Plebiscito. Uno stato di incomunicabilità tra cittadini e amministrazione pervade l'operato della Giunta.

Molte piccole e medie imprese, intanto, aspettano le opere di urbanizzazione della Zona PALS, sperando di poter avere presto un accesso normale all'area senza rischiare di dover rompere i propri automezzi ogni giorno, così come attendono la possibilità di avere servizi oggi indispensabili quali la linea telefonica o internet. Basterebbe poi dotarsi di strumenti urbanistici idonei per agevolare l'edilizia ed evitare speculazioni, invece niente. Che fine ha fatto il regolamento urbanistico?

Pensiamo sia un dovere imprescindibile dell'Amministrazione promuovere politiche per l'occupazione, individuare linee programmatiche innovative, connesse con le vocazioni del territorio e che siano ecocompatibili. A Lavello, invece, la Giunta sceglie di non esprimersi, di far passare il tempo, di gestire il contingente, di approvare ordini del giorno inutili (vedi il caso del Piano Energetico Regionale).

Quando inizieranno le cose serie? Quando partiranno i lavori per la Zona PALS? Sapremo mai cosa intende fare l'Amministrazione Annale per l'occupazione, per le piccole imprese artigiane, per gli esercenti e per tutto l'operoso mondo della piccola impresa che se non supportato rischia di cadere nell'irregolarità o peggio di fallire?

I trionfalisti dicono :"La Germania torna al nucleare!", ma sbagliano...

La notizia è di quelle da far raggelare tutti, ecologisti e non, antinuclearisti e non. La stampa tedesca informa che la il Governo Merkel, che la Germania, la locomotiva economica del Vecchio Continente, il Paese europeo che più si è speso per le rinnovabili ha deciso di tornare al nucleare, di dire "no" al "no al nucleare".
Per chi sta facendo campagna politica in Italia sul nucleare è una notizia da sbandierare come l'esempio evidente che non si può fare a meno dell'energia dall'atomo, anzi, che il nucleare è la panacea della questione energetica.
Questo sarebbe ragionevole se però si omettesse, come si fa, che la cosa non è proprio così. In Germania l'avversione all'atomo è evidente ed è sedimentata nello spirito pubblico tedesco. Il Governo centrista (ma che guarda a destra) della Merkel ha solo procrastinato la chiusura delle centrali nucleari tedesce dal 2022 al 2050. La stampa parla di un compromesso che consentirà alle società energetiche che gestiscono centrali nucleari di fare profitti e di dare allo Stato parte consistente di questi soldi (il 75%) per finanziare le energie verdi.
In questo primo accordo non si parla di costruire nuove centrali, ma solo di evitare che una troppo rapida rivoluzione energetica possa compromettere l'economia tedesca, visto che le energie rinnovabili costano ancora molto di più dell'atomo e delle fonti fossili. Non si capisce, però, perché di recdente siano stati ridotti i contributi statali al fotovoltaico... che sia solo il primo passaggio del Governo di centro-destra tedesco per fare dietrofront?
Questi atti, però, vanno letti in relazione a quanto già si sapeva; gli alleati di destra della Merkel sono decisamente per il nucleare, cosa che li contraddistingue, ad sempio, dai verdi e dai socialdemocratici tedeschi, fautori di quella legge che tanto ha fatto sperare per un rapida passaggio all'energia sostenibile.
In tutto ciò, non bisogna dimenticare che gli istituti internazionali, in primis l'Agenzia Internazionale dell'Energia, ci fanno notare che il nucleare non è la soluzione (tutt'al più può contribuire a risolvere il problema... nell'ordine del 5% al 2050...), e che se non si riducono i consumi di energia la questione è tutt'altro che risolta.
Questa scelta della Germani non può essere considerata tecnica, ma politica. Il nucleare costa e molti costi sono nascosti dallo Stato (come la gestione delle scorie), è rischioso, 16% è il rischio di incidente massimo ipotizzabile in Europa, ma la logica dell'economia liberale (supportata dal protezionismo statale) rende "ottima" questa scelta tedesca...

Videolettera di Nichi: "Pausa breve, ora vincere le secondarie"

domenica 24 gennaio 2010

Vince la Puglia (e l'Italia) migliore!!!

[da Aprileonline del 25/01/10]
E' un plebiscito per il governatore uscente: circa il 73 percento dei circa 200mila votanti (quasi il triplo rispetto alle primarie del 2005) alle primarie pugliesi hanno optato per Nichi Vendola. Un voto che premia i cinque anni del laboratorio pugliese e che impone un grosso punto interrogativo sul futuro della strategia d'alemiana. "Oggi con questo risultato la Puglia ha il diritto di essere il laboratorio della buona politica". Con queste parole Nichi Vendola affiancato da Francesco Boccia, ha annunciato la sua vittoria alle primarie del centrosinistra.
Taranto, che è il Comune più grande che abbia sinora finito la conta, ha registrato - secondo i dati del comitato vendoliano - una percentuale del 65 per Vendola, contro il 35 del suo sfidante Boccia. Anche a Bari, dove è sindaco il presidente del Pd Michele Emiliano, i primi dati sono a vantaggio del governatore uscente. In provincia di Foggia, in 28 Comuni su 57, si registrano 4097 voti in favore di Vendola, meno di tremila per Boccia. Ma il dato più emblematico arriva da Gallipoli. Persino il collegio storico di Massimo D'Alema ha voltato le spalle al candidato scelto dai democratici: Boccia ha avuto 204 voti, Vendola 684.
"Abbiamo tutti quanti il medesimo obiettivo e tutti quanti spenderemo parole atteggiamenti percorsi per rendere questa alleanza la più larga possibile". Vendola festeggia la vittoria e parla con i giornalisti. "Il profilo riformatore di una alleanza - ha aggiunto - non può che essere arricchito da pluralità di culture".
Il tema, secondo Vendola, "è quello di un compromesso con le forze che si riconoscono a sinistra e coloro che si considerano moderati. Domani mattina - ha aggiunto - partirà un film che molti non si aspettano, che non è un film fatto di rendiconti e di risentimenti: è accaduto un fatto che ha valore per tutti, è accaduto un fatto democratico - ha detto - che rafforza il centrosinistra e da' a tutto il centrosinistra la forza di rivolgersi ai settori più larghi della società pugliese per dire: facciamo un patto, una alleanza insieme per difendere la possibilità di tenere una speranza in questa Italia così cupa, una speranza a difesa del Mezzogiorno d'Italia, a difesa della democrazia".
Come preannunciato, Francesco Boccia si dimostra leale nella sconfitta: "I pugliesi si sono espressi e i numeri sono evidenti, non lasciano spazio ad interpretazioni, toccherà ora al presidente Vendola fare tutti gli sforzi possibili per costruire una coalizione che noi del Pd continuiamo a chiamare alternativa", è il commento a caldo dello sconfitto.
Per Boccia, che ha sempre insistito sulla necessita di allargare la coalizione di centrosinistra a tutte le forze dell'opposizione parlamentare, "da domani mattina questo dovrà essere l'impegno di tutte le forze politiche che hanno a cuore questa prospettiva". "Per quanto mi riguarda - ha detto - io sono convinto che tutti i partiti lavoreranno in questa direzione". "Al presidente Vendola - ha concluso - l'onere di costruire una alternativa che a mio avviso resta l'unica speranza che abbiamo per sconfiggere il centrodestra non solo in Puglia ma anche in Italia nei prossimi anni".
Salta il laboratorio riformista fortemente voluto da D'Alema e Bersani per varare una nuova stagione di convergenze tra Pd e Udc. Si apre da oggi uno scenario completamente nuovo e in salita: per il Pd, che evidentemente deve costruire un'unità interna ed una nuova connessione con la sua base che ad oggi non esiste, e che deve riscrivere i parametri della sua proposta politica per il paese, e strada in salita anche per l'Udc che con il voto pugliese si vede sfilare sotto il naso una delle regioni chiave della sua politica dei "due forni".
Per ora Casini non commenta Dovremo attendere ancora qualche ora, fino alla conferenza stampa già convocata per la mattinata di oggi.
Il primo a congratularsi con Vendola è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista e portavoce della Federazione della Sinistra: "La vittoria da parte di Nichi Vendola nelle primarie pugliesi, ci dice come la sinistra unita possa vincere sui ricatti centristi", dice Ferrero. "Questa vittoria va inoltre letta unitamente all'ottimo risultato di Gian Franco Bettin a Venezia. Non male per forze politiche che sono oggi fuori dal parlamento. Voglio sperare che la ritrovata unità che ha reso possibile la vittoria di Vendola e l'ottimo risultato di Bettin possa essere estesa in tutta Italia".

Magdi Cristiano Allam, benvenuto in Basilicata...

Spesso la politica ci ha abituato a colpi di mano, a scelte infelici ed impopolari. Non è un fatto isolato o nuovo che le alte sfere dei Partiti Politici indichino da Roma il candidato alla presidenza di Provincie e Regioni, così come non è un fatto nuovo che si facciano alleanza tra partiti e fazioni, sia sottobanco che alla luce del sole, ma quanto è successi qualche giorno fa ha del non so che di strano, anche un po' inquietante.
Il PDL, in una riunione a Roma, discutendo dei candidati da presentare nelle diverse Regioni, indica l'eurodeputato Magdi Cristiano Allam quale soggetto idoneo e candidare per concorrere alla Presidenza della Regione Basilicata per il Centro-Destra.
Magdi Allam è sicuramente un giornalista noto, un cittadino italiano - in senso lato e in senso proprio - da circa 40 anni, un convertito alla fede critiano-cattolica dall'Islam, quindi una persona che ha fatto un faticoso e profondo percorso interiore fatto di riflessioni e immaginiamo anche di lacerazioni, la conversione è percorso difficile, tuttavia ci chiediamo come cittadini lucani: cosa ha da condividere con la Basilicata Allam?
Crediamo nelle doti di Allam e rispettiamo la sua persona e le sue idee (alquanto intransigenti, ci permettiamo di dire tipiche di un convertito, perciò da noi non condivisibili), ma che senso ha la sua candidatura qui in Basilicata? Qual'è stata la sua presenza o i suoi interventi sulla questione energetica e petrolifera in Lucania? Cosa conosce della questione inquinamento, ad esempio, "Fenice"? Cosa ne sa delle eventuali magagne nella Sanità Regionale o sulla questione del lavoro in una regione che è al penultimo posto per incidenza di povertà?
Caro PDL lucano, ma non sarebbe stato meglio candidare un lucano, magari il più scalcinato, che accettare i diktat da Roma?

La piazza di Nichi...


[dal sito ufficiale di "Sinistra, Ecologia e Libertà"] Domani andate a votare in tanti perché tanta gente che vota dà comunque l’idea che la politica è una proprietà di tutti non una proprietà privata di piccoli gruppi e piccole elite: la politica è la festa della democrazia”.

È l’appello lanciato da Nichi Vendola alla folla radunata ad ascoltare ieri sera a Bari il comizio conclusivo della campagna elettorale per le primarie del centrosinistra che si celebreranno domani in Puglia.

A sostenere il leader di Sinistra ecologia e Libertà c’erano tra gli altri, l’attore pugliese Riccardo Scamarcio, il sociologo Franco Cassano e il cantante dei Radiodervish, Nabil. Erano presenti anche l’astronauta Umberto Guidoni, Luciana Castellina, Citto Maselli, Ricky Tognazzi e Gennaro Migliore.

Nabil , cantante italo-palestinese, dedica a Nichi e alla Puglia migliore “Tu si ‘na cosa grande” di Domenico Modugno. Franco Cassano ricorda le cose fatte dalla giunta in questi anni, dei meriti di Vendola. Poi tocca a Scamarcio, che non ha voluto far mancare il suo messaggio di sostegno al Presidente uscente e che fa un intervento appassionato. ”Vivo a Roma da 12 anni e non ho mai sentito parlare così bene della mia regione, una regione esemplare, in forte crescita, moderna”, ha detto nella sua testimonianza l’attore. Poi un attacco al Pd: “ Gli unici che non si sono accorti di questa rivoluzione, sono gli apparati del Pd. Non possono negare l’evidente stato delle cose. Faccio una riflessione senza polemica. Sono allibito…forse sono ciechi o sono in cattiva fede, non lo so. C’è un detto: squadra vincente non si cambia!”. Quella di Vendola, per l’attore è “una visione politica rivolta al futuro. Sono salito qui per trovare il coraggio di esprimere la mia opinione in un paese che non mi piace”. Infine l’appello ai cittadini pugliesi: “Abbiamo il dovere di sostenere uomini del calibro morale e politico di Nichi Vendola”.

La piazza è gremita, malgrado il freddo intenso. I cori per Nichi partono uno dietro l’altro, i cartelli si alzano, formando un’onda rossa lunga che si propaga per tutta la piazza. C’è un filo rosso che lega il governatore uscente che parla dal palco a chi sta sotto, davanti a lui. Un filo che lo lega al suo popolo, una magia che puoi quasi toccare con mano.

(Continua qui...)

mercoledì 20 gennaio 2010

Appelo "NichiX2"...

Curzio Maltese: "Il PD è un partito dadaista"

Le parole d'ordine della Puglia. In Basilicata ancora tutto fermo?

La campagna per le primarie in Puglia è partita e si concluderà sabato, il voto di domenica segnerà la vittoria di un candidato per concorrere alla presidenza della Regione Puglia per il Centro-Sinistra.
Niche Vendola, Presidente uscente e portavoce unico di "Sinistra, Ecologia e Libertà", ha delle parole d'ordine: solo energia pulita, solo lavoro stabile, solo acqua pubblica, solo giovani idee... solo contro tutti!
Dopo mille polemiche, dopo tanti tira e molla, domenica sarà il giorno della verità per tutta la "Puglia migliore" che spera di continuare la "Primavera Pugliese"...

Insomma, diciamocela tutta, se un merito Vendola c'è l'ha, oltre ad una buona politica regionale (ovviamente chiunque può opinare), sicuramente gli va riconosciuto il merito di tentare, e a volte di riuscirci, di innovare lessico, di ideare parole d'ordine, comprensibili, chiare, lapidarie e condivisibili da tutti, parole che chiamano in causa il meglio dello spirito dell'uomo, la solidarietà, la lotta di liberazione e di emancipazione, la voglia di uscire dal piattume e dalla mediocrità che troppo spesso la politica di questi ultimi 15 anni ci ha abituato.
Ed in Basilicata? Tutto sembra ancora fermo, i Circoli discutono di eventuali candidature, il portavoce regionale temporaneo (fino al Primo Congresso del Partito dopo le elezioni regionali) si incontra con le forze politiche del Centro-Sinistra ma ancora tutto da definire.
E' necessaria una discussione politica sulla Giunta De Filippo, ovvero, per noi il Centro-Sinistra Lucano ha funzionato? Sulle questioni del lavoro, dell'energia (PIEA), dell'acqua, della mobilità, dell'ambiente, ecc., come ci poniamo?
In un incontro a Potenza precedente l'Assemblea Nazionale Costituente, di SEL il portavoce Regionale Carlo Petrone dichiarò che il nostro giudizio sulla Giunta De Filippo ed il Centro-Sinistra di Basilicata è negativo. Se però intendiamo comunque provare a stare nel Centro-Sinistra, in che termini ci poniamo? Saremo in grado di essere presenti nella campagna elettorale con "solo idee giovani"?
Tante domande.. per ora abbiamo solo quelle...

lunedì 18 gennaio 2010

Contro ogni razzismo: martedì 19 gennaio a Roma

Di seguito riportiamo l’appello redatto dalle comunità migranti e associazioni antirazziste di Roma, cui Sinistra Ecologia Libertà ha aderito ed è parte attiva nelle iniziative. SEL sarà presente martedì 19 gennaio alle ore 16 in Piazza Santi Apostoli sotto la prefettura per manifestare contro il razzismo, contro le mafie e lo sfruttamento e portare al Governo una proposta diversa da quella dell’intolleranza e delle espulsioni di massa.

Troppa (in)tolleranza e nessun diritto
CONTRO IL RAZZISMO E LO SFRUTTAMENTO

Con i migranti di Rosarno, contro la Bossi-Fini e contro Maroni – Esplode una tragedia annunciata a Rosarno, uno dei ghetti del profondo Sud d’Italia, una delle zone grigie senza diritti del Paese. Migliaia di migranti sfruttati nei campi, ridotti in schiavitù e infine perseguitati e deportati. È una tragedia annunciata perché si ripete, dopo la rivolta di Castelvolturno, una rivolta provocata dall’odio razzista. Abbiamo assistito agli spari sugli africani che provano ad affermare i propri diritti più elementari. A Rosarno negli ultimi dieci anni la situazione è peggiorata, nell’assenza quasi totale delle istituzioni locali e nazionali, mentre le denunce delle associazioni, dei movimenti, dei rosarnesi e calabresi sensibili sono state ignorate.
Ma quello che è accaduto sulla Piana di Gioia Tauro è soltanto l’ennesimo segnale del disagio profondo dei cittadini immigrati in Italia. A pochi mesi dall’approvazione del Pacchetto sicurezza, si determina sempre più concretamente un contesto sociale dove i più deboli, gli invisibili sono merce da sfruttare. Sono le politiche securitarie del governo a determinare la clandestinità di centinaia di migliaia di persone, alimentando il lavoro nero nei campi, nei cantieri nelle fabbriche, in tutto il Paese.
Ciò è ancor più vero nel Sud del Paese. In Campania, in Sicilia, in Puglia e in Calabria l’economia agricola si basa essenzialmente sulla manodopera straniera a basso costo. Ed è lì che si negano i diritti più elementari: lavorano e vivono come fantasmi, senza vie di fuga. Seguono le rotte stagionali dei campi che vanno dal Tavoliere a Castel Volturno, da Sibari a Rosarno fino a Cassibile, lavorando per pochi spiccioli e vivendo in condizioni inaccettabili.
Ed è qui che si inserisce la questione mafiosa. Sono le mafie a gestire i traffici di esseri umani, sono le mafie a controllare le campagne. Lo dicono le tante inchieste che colpiscono la manovalanza criminale, senza però individuare il livello superiore. Nel Sud del Paese, le politiche securitarie giocano a favore delle organizzazioni mafiose: un salto indietro di oltre 60 anni, quando il caporalato era la forma tipica di organizzazione del lavoro agricolo.
(Continua qui...)

domenica 17 gennaio 2010

Comitato "Diritto alla Salute" di Lavello (PZ): Lettera aperta al Sostituto Procuratore di Melfi (PZ)

Diffondiamo la lettera aperta redatta dal Comitato Cittadino "Diritto alla Salute" di Lavello indirizzata al Sostituto Procuratore della Repubblica di Melfi, dott. Renato Arminio sulla ormai nota vicenda "Fenice", l'inceneritore che sta inquinando le falde della Piana di San Nicola di Melfi (e Dio solo s cos'altro) da almeno 3 anni (cliccare sull'immagine).
Quale Circolo di "Sinistra, Ecologia e Libertà" ribadiamo la nostra posizione sulla vicenda, ovvero: notizie e dati certi devono essere facilmente disponibili alla cittadinanza, bisogna mettere seriamente mano all'impianto per la sua messa in sicurezza, devono essere chiaramente individuate le responsabilità tecniche e politiche di questo impianto, deve essere messa in piedi una seria e capillare raccolta differenziata dei rifiuti urbani e iniziare una politica di riduzione degli industriali. La nostra convinzione è che l'inceneritore "Fenice" è inutile nonché pericoloso, la politica tutta dovrebbe esserne ormai cosciente, è pertanto necessario mettere su una politica di dismissione dell'incenerimento per i rifiuti, cominciando ad applicare la politica delle "3 R" (riduzione, riciclo, riuso) e imitare le tante iniziative di "Rifiuti Zero" che ormai sempre più si stanno applicando - talvolta sperimentalmente - in tutta Italia.

LE PRIMARIE!!! FINALMENTE!!!

La notizia circola di un po', ma è ufficiale e sicura. il 24 gennaio, cioè, domenica prossima, si svolgeranno le primarie in Puglia per le elezioni regionali. I candidati? Semplice (nella foto da sinistra), l'uscente Nichi Vendola di "Sinistra, Ecologia e Libertà"e nuovamente Francesco Boccia del "Partito Democratico".
Molte polemiche e toni forti sino ad ora, ma forse c'è ancora speranza di far vincere la Puglia migliore, speriamo, anticipatrice anche di una Basilicata migliore.
Di seguito il post apparsi oggi sul blog di Nichi Vendola.

"Domenica 24 gennaio si celebreranno le elezioni primarie per eleggere il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali di marzo 2010. Il mio antagonista sarà, come, nel 2005, Francesco Boccia. Accolgo le primarie come una splendida notizia non solo perché le chiedevo da tempo, rinunciando all’esercizio di una prerogativa ovvero la mia ricandidatura, ma anche perché ha vinto la buona politica, ha vinto la democrazia e non un’altra idea, più claustrofobica, dei processi politici, di un metodo che appariva prepotenza. Questo può essere utile per costruire lo spirito giusto di una coalizione larga che deve puntare a rappresentare la continuità del laboratorio del cambiamento in Puglia. Si conclude una fase segnata da lacerazioni che rischiavano di far scivolare in un dirupo un centrosinistra incapace di dare segnali positivi al popolo pugliese. Ho cercato e atteso questo esito e questo risultato così importante, per me è una giornata molto felice perché non c’era nessuna questione personale legata alla mia scelta di rifiutarmi di essere cancellato come si cancellano le anomalie. Penso sia giunto il momento di parlare dei contenuti: la lotta contro la precarietà del lavoro, la lotta contro le grandi minacce all’ambiente pugliese, parlo del rigassificatore a Brindisi, della piattaforma petrolifera a Monopoil, del raddoppio degli impianti di raffinazione dell’Eni a Taranto, delle centrali nucleari in Puglia, e di tanto ancora. E adesso la politica non deve avere paura del popolo, di un protagonista democratico. Dalla mia parte penso di avere meno sigle ma molto più cuore del popolo pugliese che, mi auguro, ancora una volta sceglierà di sostenere la Puglia migliore."

sabato 16 gennaio 2010

E' morto Schizzo, il cane dei semafori...

E' l'ennesimo caso di avvelenamento di un cane a Lavello, nessuno ne tiene il conto di quanti casi del genere si verificano annualmente nella nostra comunità ne sappiamo con un minimo di certezza quanti cani sono stati salvati in extremis da morte sicura.
Oggi ricordiamo solo l'ultimo di questi nostro "fratelli minori" assassinati, Schizzo, il cane dei semafori, che riposava nelle aiuole-spartitraffico della S.S. 93 che divide il paese dalla zona "nuova" da quella più vecchia... un cane ben voluto da tutti, tranne da qualcuno, che domenica scorsa si è reso reo di una colpa non solo moralmente ed eticamente riprovevole, ma anche penalmente punibile.
La lotta al randagismo e l'educazione alla convivenza con gli altri esseri viventi che abitano insieme a noi la Terra (nella fattispecie i cani) è una battaglia lunga e faticosa, che lascia dietro di se molte vittime...
Grazie alla "Lega per la Difesa del Cane" di Lavello (PZ) per questo manifesto gigante, sperando che faccia riflettere tutta la cittadina sulla crudeltà dell'atto e speriamo sia furieriodi una nuova convivenza con gli animali.

mercoledì 13 gennaio 2010

Nucleare? No grazie!

Riportiamo l'OdG approvato dal Coordinamento Nazionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà" sul tema nucleare.
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ORDINE DEL GIORNO - Oggetto: Nucleare

L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SEL

è contraria alla reintroduzione in Italia del nucleare come fonte di energia elettrica.

Il Governo ha forzato la mano e ha fatto approvare il suo disegno di legge con il voto di fiducia tentando così di capovolgere il risultato del referendum popolare del 1987, che a grande maggioranza ha deciso di chiudere con il nucleare in Italia;

condanna

questo sostanziale disprezzo della volontà popolare, infatti il Governo cerca di ribaltare, compiendo una grave forzatura, il risultato del referendum popolare. La maggioranza delle Regioni ha giustamente fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questa legge per ottenere il rispetto del dettato della Costituzione che garantisce loro un ruolo di codecisione in materia di localizzazioni, di politiche di sviluppo, di salute e di tutela dell’ambiente, poteri che il Governo vorrebbe di fatto eliminare. La questione è ancora più grave, se possibile, per i Comuni, le Province e le comunità locali a cui si tenta comunque, in caso di dissenso, di imporre per legge le decisioni del Governo attraverso anche la militarizzazione dei siti prescelti per gli insediamenti nucleari, che verrebbero sottratti di conseguenza ad ogni possibilità di controllo da parte della popolazione e dei suoi rappresentanti. La scelta del Governo di reintrodurre il nucleare in Italia, assecondando la pressione dell’ENEL, è una follia economica che per le prime 4/5 centrali costerebbe non meno di 30 miliardi di euro solo per la loro costruzione (tanto è vero che il Canada ha rinunciato a costruire nuove centrali per i costi troppo elevati) a cui andrebbero aggiunti i costi enormi per lo smaltimento delle scorie e poi in futuro lo smantellamento delle stesse centrali. Smaltimento delle scorie radioattive (parte delle quali attive per centinaia di migliaia di anni) che nessuno al mondo ha fino ad ora risolto adeguatamente, tano meno il Governo italiano, e che ammontano in Italia a 55.000 metri cubi solo per l’eredità della precedente avventura nucleare e il cui costo grava tuttora sulla bolletta elettrica degli italiani. Le scorie radioattive sono la peggiore ipoteca possibile sulle future generazioni, infatti a fronte di un funzionamento limitato ad alcuni decenni delle centrali vi sarebbe la permanenza delle scorie per un tempo migliaia di volte superiore. Il Governo parla di produrre da nucleare il 25% di energia fingendo di dimenticare che il nucleare può fornire solo energia elettrica che è poco più del 20% dell’energia totale impiegata e quindi il suo piano nucleare riguarda in realtà il 5% di tutta l’energia, mentre gli impegni europei del 20/20/20 riguardano tutta l’energia. Impegnare enormi risorse private e pubbliche per il nucleare impedirebbe di fatto al nostro paese – che per di più ha risorse disponibili limitate – di sviluppare le fonti energetiche rinnovabili da sole, vento, acqua, terra. Le fonti energetiche rinnovabili sono pulite e il loro sviluppo consentirebbe all’Italia di iniziare a rientrare ben prima del 2020 nei parametri europei già vigenti del 20/20/20 (ove non rispettati l’Italia subirebbe una multa di3,6 milioni di euro al giorno) e di raggiungere una rilevante autonomia energetica che invece il nucleare non può garantire perché l’Italia dovrebbe acquistare dall’estero l’uranio – risorsa esauribile come il petrolio – e le relative tecnologie;

(Continua qui...)

Aggiornamenti sull'inceneritore "Fenice", la partita non è ancora chiusa...

Aggiorniamo i compagni e chi segue il nostro blog su quanto sta accadendo sulla questione dell'inquinamento delle falde acquifere a valle dell'inceneritore "Fenice".
Di recente è apparo sul "Quotidiano della Basilicata" un articolo, che riportiamo in calce, il quale ci informa delle novità in merito alla faccenda "Fenice". Ciò che sconcerta forse più di tutto è che solo dai giornali i cittadini possono avere informazioni sulla questione...
Per ora molte domande non hanno ancora avuto risposta... lasciamo il tempo a tutti di riflettere sulla faccenda, sperando di arrivare a chiarire una vicenda dai risvolti inquietati...

QUOTIDIANO DELLA BASILICATA, 11/01/2010, di Luciano Nardiello
Si è tenuta ieri mattina a Melfi una conferenza di servizio per discutere del caso Fenice. L’impianto di termovalorizzazione lo scorso anno ha causato gravi danni all’ambiente inquinando oltre i terreni anche le falde acquifere sotterranee che corrono lungo l’area di San Nicola di Melfi. La conferenza indetta dalla città di Melfi e dal sindaco Ernesto Navazio ha visto partecipi rappresentanti della regione Basilicata, della provincia di Potenza, dell’Arpab e della Fenice. Sono stati analizzati i risultati delle indagini effettuate sul termovalorizzatore per verificare il rientro dei parametri ottimali. Una situazione difficile che nel marzo scorso aveva determinato l’emanazione dell’ ordinanza comunale che vietava qualsiasi utilizzo delle acque provenienti dai pozzi sotterranei presenti non solo all’interno del perimetro dell’impianto Fenice ma anche a valle. Dai dati dell’Arpab pervenuti dai pozzi spia situati lungo tutta l’area risultava che vi fossero pesanti contaminazioni di nichel, fluoruri, nitriti, bromo e addirittura il pericolosissimo mercurio. Dalla conferenza di ieri è emerso l’intento di tutte le parti a fare il punto su quanto fatto fin ora, su tutti gli interventi che sono stati messi in opera per bonificare l’area. In questo modo mettendo a sistema tutto il lavoro svolto si potrà avere un quadro più chiaro su quanto rimane ancora da fare compresa l’identificazione di nuove possibili sorgenti di contaminazione. Per quanto riguarda i pozzi di monitoraggio, invece, la decisione presa è stata quella di far diventare il prelievo di acqua da esaminare da giornaliero a settimanale visto che i risultati giornalieri dal mese di aprile non mostrano variazioni significative. Fa frequenza dei controlli potrebbe passare ad essere mensile visto che la velocità di scorrimento della falda sotterranea e con essa delle sostanze inquinanti è di 0,5 mg. «Siamo arrivati ad un punto decisivo - commenta a caldo Navazio “in base alle attività che sono state poste in essere dalla lettura delle analisi si interverrà o meno sulle azioni di bonifica successive. Dobbiamo continuare con l’attività di controllo e monitoraggio come è giusto che sia per una pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini». La posizione dei rappresentanti di Fenice è di piena collaborazione per cercare di risolvere la delicata situazione che è stata causata.

giovedì 7 gennaio 2010

"Sinistra, Ecologia e Libertà": sospesi i tavoli delle trattative regionali...


Il 7 Gennaio 2010 il Coordinamento Nazionale si "Sinistra, Ecologia e Libertà" ha espresso la propria condanna alla repressione in Iran e la solidarietà verso il popoli iraniano contro la gli atti che reprimono libertà e democrazia in quel pezzo di mondo.
Ha inoltre espresso la propria vicinanza alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per gli atti mafiosi subiti in questi tempi, la sua solidarietà a chi lotta per mantenere il proprio posti di lavoro e adesione alle manifestazioni per l'acqua pubblica, per l'opposizione alla nuova stagione nucleare in Italia e all'opposizione al ponte sullo stretto di Messina.
Di questi importanti atti e prese di posizione ci preme sottolineare la posizione assunta da SEL sulla questione delle imminenti elezioni regionali.
Di seguito riportiamo il comunicato:

"Il coordinamento nazionale si è inoltre soffermato sulla situazione politica e sulle prossime scadenze elettorali. Le prossime elezioni regionali sono un banco di prova della politica nazionale. Il Pd rischia di essere subalterno all’Udc ed all’idea che quel partito ha di coalizione di governo. Sulle privatizzazioni dei beni comuni, sull’accettazione del nucleare, del ponte sullo stretto, sulla sanità il Pd aderisce, in nome di una futuribile alleanza alternativa a Berlusconi, ai contenuti che il partito di Casini esprime. Il Pd rinuncia persino allo strumento sul quale si è fondato, le primarie, per aderire alle logiche di palazzo del suo nuovo alleato e sancendo il divorzio da quel popolo, compreso quello “viola”, che viene guardato con sospetto e fastidio in ogni manifestazione di partecipazione democratica . Il Pd sta materialmente distruggendo l’idea di un’alternativa di governo alla destra, consegnando l’opposizione di questo paese ad un futuro di inciuci e di assenza di alternativa. Le elezioni regionali pugliesi sono, per questi motivi, un centro essenziale delle politiche di tutte le forze democratiche. Il Pd vuole una sinistra asservita ai programmi della destra moderata e liberista o la indica come nemico esplicito. La candidatura di Nichi Vendola è la candidatura della buona politica contro quella degli intrighi di palazzo. È il mandato popolare che si rinnova contro l’ostilità, non solo ad un leader della sinistra, ma al proprio stesso popolo.

In molte regioni l’Udc pone l’esclusione della sinistra come pregiudiziale. Non accetteremo di essere discriminati, per altro senza che da nessuna parte si stia facendo nessun serio confronto sui programmi.

È, dunque, aperto un problema nazionale del quale Sel intende discutere direttamente con i rappresentanti nazionali delle forze politiche, a partire dal Pd, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Pdci, Verdi, Psi e intanto sospende ogni trattativa sulle prossime elezioni regionali e rinnova l’appello a tutte le forze intellettuali, democratiche e civili di questo paese affinché prendano parola contro il ritorno di una politica delle alleanze che si basa solo sul politicismo e calpesta ogni rigore etico nella formazione delle scelte.

Il Coordinamento Nazionale SEL"

Vendola: "O primarie o resto condidato", intervista al quotidiano Liberazione

mercoledì 6 gennaio 2010

Rossana Rossanda: "Sinistra. La volpe del Tavoliere.."

[di Rossana Rossanda, da "Il Manifesto" del 6/01/2010]
“Trulli” e “citrulli”, “Para-puglia” per parapiglia – il manifesto ci informa di quel che sappiamo già (da televisione e radio), cioè che sulle regioni si sta litigando. Ce n’è solo una, la Puglia, ma è quella che più si presta ai giochi spiritosi di parole. E non è un mistero su che cosa: c’è in Puglia, ed è la sola regione del mezzogiorno, un candidato che non è stato il prodotto d’un apparato né di alchimie di vertice, bensì della gente pugliese, e dei sfavoriti, tanti e puliti, e si chiama Nichi Vendola.
Si dà il caso, non fortuito, che egli faccia parte della sinistra considerata radicale e questo – malgrado la stima personale che, sembra, ha per lui – Pier Ferdinando Casini non lo può tollerare. Allora il Pd nella persona di Massimo D’Alema gli ha messo un bastone decisivo fra le ruote: dare la Puglia a qualcuno più capace di giravolte e intrighi, o a un candidato già battuto, o magari anche perderla piuttosto che mettere in gioco un’eventuale alleanza nazionale del Partito democratico con L’Udc. Di questo si tratta, puramente e semplicemente. E lo sanno anche i gatti. Ma il manifesto ha dei dubbi: ha dato voce, qualche mese fa, ai sospetti sulla chiarezza di Vendola rispetto a malefatte di alcuni della sua giuta – e passi, si trattava di informare. E adesso fa intendere nelle sue apprezzate copertine e nei suoi brillanti titoli, che si tratta di una partita complicata, non si sa bene chi ha torto e che ha ragione, che non si può dire papale papale come stanno le cose. E che il destino della Puglia è stato subordinato a quello nazionale, alla faccia delle autonomie locali, tale e quale come Bettino Craxi aveva inaugurato dopo un trentennio di pulita autonomia locale repubblicana.
La sottoscritta ha tenuto per la prudente politica internazionale di D’Alema, salvo sul Kosovo, ma era complicato davvero. E considera un errore della flebile Europa non averlo fatto suo ministro degli esteri. Un errore per l’Europa e una catastrofe per noi, perchè D’Alema di politica interna e in campo sociale non capisce gran che. Non è il solo a tenere per fermo che modernizzazione sia sinonimo di liberismo. Ma è come credere che nel conflitto sociale prevalga la diplomazia fra sindacati e Confindustria, tale e quale che fra cancellerie.
Luigi Pintor lo ha definito una volta la “Volpe del Tavoliere”. Povera volpe, è tentata, come la Presidenza della Repubblica, di credere che con il Cavaliere si possa tessere un accordo, ridandogli fiato proprio quando si trova in difficoltà. Sbaglia e si farà tagliar la coda una seconda volta, come già con la Bicamerale. E stavolta dopo aver pagato un prezzo – un Lodo Alfano formalmente ripulito – imperdonabile.
Perchè il manifesto non lo dice chiaro e tondo? Questo o quello per noi pari sono? Tutti citrulli? Noi che non abbiamo in gioco né interessi personali né di partito, potremmo essere più liberi di parlare? Invece siamo spiritosi e prudenti. Io non ci sto. Dico che c’è un candidato pulito ed è Vendola, e il resto sono traffici di vertice. Le idee di Vendola non sono le mie, ma le nostre sul degenerare della politica in politicismo non sono chiacchere. Almeno non credo.

Il Centro-Sinistra senza Sinistra...

Quello che sta succedendo in Puglia (ma anche in misura minore nel Lazio o in Campania o in un comune calabrese amministrato da un sindaco di "Sinistra, Ecologia e Libertà") indica chiaramente il progetto politico del PD: eliminare tutto ciò che esiste alla sua sinistra.
In Basilicata si impone, perciò, un ragionamento politico sia sull'operato della Giunta De Filippo (in foto il Presidente De Filippo) in questi cinque anni sia sul futuro che noi di "Sinistra, Ecologia e Libertà" lucana vorremmo per questo territorio.
In particolare il nostro Coordinatore Regionale provvisorio, Carlo Petrone, nei prossimi incontri dovrà provare a verificare quale siano le intenzioni politiche del PD sulla Basilicata. Tenendo conto che l'alleanza con il Centro-Sinistra allargato all'UDC non è scontata ne impossibile, ma condizionata da un progetto politico regionale condivisibile, noi suggeriamo alcune riflessioni.
La Giunta De Filippo ha approvato tutta una serie di atti che avrebbero avuto come obiettivo la crescita economica e sociale della Basilicata. Fermo restando che in 5 anni non si cambia il mondo, la Regione non ha visto invertiti o rallentati i suoi storici problemi (immigrazione, spopolamento, disoccupazione/inoccupazione).
I grandi temi (l'acqua, l'energia, i rifiuti, il lavoro) sono stati trattati in maniera poco convincente, per questo le discussioni "forti" dovranno provare a portare sul tavolo le nostre idee sul Petrolio, il PIEAR (Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale), l'Acqua, eccetera.
Per questo, sin da oggi, è opportuno che "Sinistra, Ecologia e Libertà" ponga la questione dell'ambiente e del lavoro come un asse politico strategico, la centralità dell'amabiente come necessità politica e si faccia avanti affinché - in una eventuale partecipazione ad una futura Giunta Regionale di Centro-Sinistra, - SEL possa concorrere all'Assessorato all'Ambiente, non come "postazione" o "poltrona" da occupare, ma perché crediamo di poter concorre a migliorare la nostra Regione partendo dalla tutela dell'ambiente, poiché l'ambiente costituisce oggi un'urgente problema sociale ed economico che andrebbe gestito contro gli interessi della speculazione economica e politica...

lunedì 4 gennaio 2010

Navazio sapeva: dal 2005 l'acqua di falda era inquinata...

Su "La Gazzetta del Mezzogiorno" di oggi, 04/01/2010 leggiamo la sconvolgente notizia che il Sindaco di Melfi (PZ), il dott. Navazio, era a conoscenza dell'inquinamento della falda acquifera a valle dello stabilimento dell'ex-Zuccherificio del Rendina.
L'articolo che di seguito riportiamo ci fa venire in mente almeno tre domande grosse come una casa: 1. ARPAB cosa ha controllato? Le falde dell'ex-Zuccherificio? O piuttosto si tratta delle acque inquinate da "Fenice"? Il dubbio che ci sia altro ora è molto più che fondato; 2. Il Sindaco Navazio perché non ha fatto il suo dovere? Le sue ordinanze arrivate così tardi centrano qualcosa con la vicenda "Fenice"? Dobbiamo attenderci novità clamorose? 3. Che tutto questo sia stato ben orchestrato per abbattere (per le imminenti elezioni Regionali) le velleità di qualche politico con molta voglia di fare avanzamenti di carriera? Che questo ultimo atto voglia spostare e spalmare le responsabilità politiche su tutti i livelli e su tutti gli schieramenti per evitare che qualcuno possa dirsi attento veramente al problema ambientale? Dubbi, ma speriamo di addivenire presto alla verità.
Per ora riportiamo l'articolo apparto oggi.

"di GIOVANNI RIVELLI - Il Comune di Melfi sapeva già dal febbraio del 2005 che le acque di falda a valle dello stabilimento ex Zuccherificio del Rendina erano gravemente inquinate, ma il provvedimento che ne ha vietato l’utilizzo perché pericolose è arrivato solamente tre anni dopo, a febbraio 2008. In questo lungo periodo le acque hanno continuato ad essere utilizzate per quegli usi la cui pericolosità ne ha portato poi al divieto, ma da cittadini inconsapevoli che per quegli eccessi di floruri, solfati e piombo potrebbero avere effetti di quell’inquinamento prima taciuto e poi gridato come un incubo per le popolazioni. È lo scenario sconcertante che emerge dai carteggi intercorsi tra l’Arpab, il Comune di Melfi, la Provincia di Potenza e la Regione Basilicata sulla vicenda. Uno scambio di missive andato avanti per tre anni prima che il sindaco di Melfi, Ernesto Alfonso Navazio, si decidesse ad emettere, in data 12 febbraio 2008, l’ordinanza di «divieto di utilizzo delle acque a valle dell’ex zuccherificio se non preventivamente caratterizzate». Eppure l’Arpab, che quelle acque le teneva sotto controllo costantemente, il problema lo aveva segnalato già a febbraio del 2005, quando si ebbe la prima notizia del superamento dei valori limite per floruri, solfati e piombo. Una comunicazione regolarmente inviata al Comune di Melfi dall’Arpab che, l’11 marzo dello stesso anno, scrive a Comune, Provincia e Regione anche per chiedere gli interventi di messa in sicurezza (quelli che vanno sotto la sigla Mise) delle acque sotterranee. Ma non si muove nulla. L’Arpab torna a insistere e, ad agosto dello stesso anno, trasmette anche le controanalisi relative ai campioni di dicembre 2004, quando, in un quadro non eccessivamente allarmante, buona parte dei valori erano sotto controllo e si registravano lievi sforamenti nei valori di Cromo (56 microgrammi su un limite di 50) e solfati (257 a fronte di un limite di 250). Ancora nulla di fatto e a dicembre dello stesso anno al Comune di Melfi viene inviato un nuovo sollecito dell’Arpab per adottare gli interventi di messa in sicurezza. Il comune ancora non si mobilita. La questione viene presa in considerazione solo il 7 novembre del 2006. In un verbale vengono citate le richieste di adozione di interventi di messa in sicurezza avanzate dall’Arpab, ma non si giunge a nessuna decisione e si conclude per il rinvio. Intanto i valori degli inquinanti continuano a rimanere su livelli preoccupante, in qualche caso, si aggravano. A marzo 2006, ad esempio, il valore massimo di piombo emerso dai prelievi è di 49,5 microgrammi per litro (il limite consentito è di 10) ma a maggio del 2007 si riscontrava il valore ben più alto di 130 microgrammi per litro. Lo stesso per i solfati. A marzo 2006 il valore massimo era di 611 microgrammi (la legge pone il limite a 250) a maggio 2007 si era saliti a 1220. E nello stesso periodo anche i livelli dei floruri raggiungevano il livello record di 4.100 a fronte del limite di 1.500. La questione inizia a sbloccarsi a gennaio 2008. Il giorno 16 una conferenza di servizi invita il comune a emettere un’ordinanza di divieto di utilizzo e il sindaco la emette il 12 febbraio. Tre anni dopo il primo allarme. Tre anni in cui qualcuno può aver utilizzato quelle acque."

sabato 2 gennaio 2010

Il 2010 inizia male... licenziamenti in tronco!

L'ennesima attività che chiude a San Nicola di Melfi. Massima solidarietà per gli operai della Ft Logistic Service di San Nicola di Melfi da parte di "Sinistra, Ecologia e Libertà" di Lavello (PZ). La questione ci pare tuttavia complessiva; dopo la LASME (la quinta attività che chiude) anche la Ft Logistic Service, non sarebbe il caso di ragionare su cosa stia succedendo in questa piana industriale???
Di seguito un articolo sulla vicenda tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno

[da "La Gazzetta del Mezzogiorno", articolo di F. Rus.]

"Il destino di 28 autotrasportatori della società Ft Logistic Service di San Nicola di Melfi è legato ad un incontro che si terrà oggi (31/12/2009) a Potenza, presso il dipartimento alle attività produttive della Regione Basilicata. Da quella riunione, sindacati, parti sociali e task force regionale per l'occupazione proveranno ad individuare una soluzione che scongiuri la perdita del posto di lavoro nei confronti delle maestranze. I dipendenti della Ft Logistic, lo scorso 28 dicembre avevano ricevuto dall'azienda una lettera di licenziamento e da allora hanno dato vita ad un presidio davanti allo stabilimento (che si trova, ironia della sorte, accanto a quella della Lasme, fabbrica al centro di una lunga protesta iniziata ad agosto e conclusa con la chiusura e la perdita di posti di lavoro). Il presidio è stato mantenuto fino alla mattina del 31 dicembre. Ma i lavoratori non si arrendono. Ed attendono l'esito dell'incontro odierno.
«Il problema - ci spiega uno dei dipendenti - è che il nostro contratto, a tempo determinato, avrebbe dovuto scadere nel maggio del 2010. Invece l'azienda, nonostante qualche tempo prima ci avesse fatto credere che avremmo ottenuto un contratto a tempo indeterminato, ci ha inviato una lettera di licenziamento, asserendo di aver perso le commesse della Sata. In realtà - dice ancora il lavoratore - dopo il nostro licenziamento sono state viste alcune persone effettuare movimentazioni al posto nostro. A questo punto, anche se dovesse cambiare l'ennesima società che subappalta il servizio, vorremmo rimanere al nostro posto e non essere sostituiti
da altri lavoratori»."