sabato 17 ottobre 2009

Le ragioni del nostro progetto...

Venerdì 23 ottobre ore 17.00, presso la Sala Consiliare di Banzi (PZ),
incontro con Marco Dilello e Franco Giordano.

domenica 11 ottobre 2009

Silvio visto oltre il canale della Manica...

[da Repubblica.it di domenica 11/10/2009]
Nel giorno in cui il presidente del Consiglio torna ad attaccare la stampa estera ("Sta sputtanando l'Italia"), sui giornali domenicali britannici compaiono ancora articoli e commenti molto critici.
Particolarmente duro, nei confronti dell'Europa oltreché del presidente del consiglio italiano, il commento dell'Observer. Sotto il titolo "La risposta dell'Europa a Berlusconi è stata la codardia" Nick Cohen ricorda come i paesi europei abbiano superato gli anni del totalitarismo con "convenzioni sui diritti umani e trattati di pace". "Ma lo scambio non vale più. Le dittature dei nostri giorni si presentano in forme diverse, ma quella dominante è un capitalismo di stato o un'oligarchia in cui il capo controlla la cosa pubblica e le sinecure che ne derivano. Non si può parlare di dittature in senso stretto. I capi tollerano le elezioni a patto che i risultati possano essere manipolati e permettono le critiche, basta che non raggiungano le masse". Cohen sta parlando "non della Russia di Putin o del Venezuela di Chavez, ma dell'Italia di Berlusconi". I tentativi dei socialisti europei di portare a Strasburgo il tema del rotten state italiano si sono scontrati contro la mediazione dei conservatori. "Il silenzio dell'Europa democratica su Berlusconi - conclude l'Observer - mette seriamente a rischio la sua abilità di ergersi contro qualsiasi tipo di politica corrotta in Europa. Per la prima volta nella sua storia, la reputazione dell'Europa come forza del bene appare precaria".
Sempre sull'Observer, una breve nota satirica legata alla vittoria del Nobel per la pace da parte di Barack Obama. Il presidente Usa, si legge nell'editoriale del domenicale, ha un'opportunità per mettere a tacere i critici: "Garantire a Berlusconi, il più perseguitato di tutti i tempi, asilo politico negli Usa. Ma perché fermarsi qui? Berlusconi dice di non sentirsi inferiore a nessuno nella storia. Un candidato per il premio Nobel 2010?".
Torna sulle vicende giudiziarie del premier italiano anche il Sunday Times. In un lungo e approfondito articolo sulla sentenza Mills - l'avvocato condannato a 4 anni e mezzo per essere stato corrotto dal premier per prestare falsa testimonianza - Camilla Long ricostruisce passo passo le frequentazioni tra il premier e l'avvocato. Il quale "dovrebbe languire in un carcere italiano invece di starsene languidamente sdraiato sul divano... Dovrebbe? Chi lo sa. La giustizia italiana è così tortuosa che sembra che Mills non dovrà andare in prigione finché due appelli non siano completati... Per il momento è libero dall'amo. Forse lo stesso non si può dire del suo compare Berlusconi". Dopo la dichiarazione di incostituzionalità del Lodo Alfano, continua la giornalista britannica, "Papi tornerà processo per corruzione e truffa fiscale. O no?".
Il Sunday Times rincara poi con un secondo articolo, sempre dedicato alle vicende del premier italiano: "Le speculazioni sulla sua vita privata continuano... Le sfortune politiche del generalmente esuberante Berlusconi sembra lo stiano trascinando al fondo".

venerdì 9 ottobre 2009

M O B I L I T I A M O C I ! ! !

[dal blog di Nichi Vendola - 09/10/2009]

Il Cavaliere continua un’opera di delegittimazione del potere giudiziario, dopo aver reso totalmente silente il potere legislativo e dopo aver controllato tanta parte del “quarto potere”. Insomma è un sovrano legibus solutus, vuole essere protagonista di una forma moderna, pubblicitaria di assolutismo populista e plebiscitario.
Picconare il Quirinale e la Corte Costituzionale significa andare contro Montesquieu. In qualunque paese democratico sarebbero due le conseguenze di quello che sta accadendo: Berlusconi imputato torna davanti al giudice naturale, Berlusconi premier e il suo Guardasigilli vanno davanti alle Camere e si dimettono. C’e’ una situazione di grande confusione. C’è bisogno di fare il punto per introdurre chiarezza e igiene istituzionale nel dibattito pubblico perché non si può immaginare che strappo dopo strappo l’Italia si avviti su se stessa. Quello che percepisce l’opinione pubblica e noi non percepiamo è un Paese che sta marcendo. Non si può vivere nella contrapposizione tra hoolingans quando invece dovrebbe prevalere la cultura della moderazione.
L’opposizione dovrebbe mobilitarsi mettendo insieme le forze fuori e dentro il Parlamento ed essere in grado di riprendere una grande iniziativa unitaria.


Nichi Vendola

giovedì 8 ottobre 2009

IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA!!!

Dopo la sentenza della Suprema Corte, cioè, la Corte Costituzionale, organi che in fatto di leggi ne stabilisce la legittimità costituzionale, ha dato torto al "Lodo Alfano".
Ora, questo atto sembrerebbe un fatto democratico, tipico del nostro ordinamento giuridico, ma così non è, perché, per il Premier Berlusconi sono tutti contro di lui e si permette di tacciare le due più alte istituzioni dello Stato - Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale - come fazione, di parte, anzi, comuniste!
E' evidente, ma questo da sempre, che il sistema dei pesi e contrappesi che il costituente aveva immaginato per l'Italia Repubblicana non siano gradite al Premier, ma, se non cambiano la Costituzione - ci spiace dott. Berlusconi - queste sono le regole del gioco.
Ma una persona come Silvio Berlusconi non è tipo da farsi mettere sotto da queste cosette! Tuttavia, basta vedere come ha trattato la Bindi ieri (7/10/2009) a "Porta a Porta" collegandosi telefonicamente, e come ha risposto a caldo alla notizia della sentenza (vedi sotto il video).
Una cosa è certa, l'atteggiamento del Governo dell'ultimo Berlusconi è tendenzialmente poco incline ai pesi istituzionali e mette in crisi tutto l'ordinamento con il suo atteggiamento poco rispettoso... Ora, elezioni subito? Continua il Governo di Centro-Destra o un Governo tecnico?
Sta di fatto che con una opinione pubblica che per il 70-80% dei casi forma la sua opinione pubblica - dice il Censis - guardando e discutendo dei temi trattati dal TG1 e dal TG5, anche con ammettendo che il resto dell'informazione sia in mano alla sinsitra (aspetto che dovremmo considerare quello dell'informazione libera e senza padroni) chi governerebbe nuovamente il Paese, magari con accoliti molto più fedeli di quelli di oggi?
E la Sinistra? Eì forse tornato il tempo di andare casa per casa a discutere di problemi e progetti, ansie e speranze, tornare a occupare l'agorà politico del quotidiano?

mercoledì 7 ottobre 2009

ILLEGITTIMO!!!

Roma, ore 18.00 circa... La Consulta ha bocciato il "lodo Alfano" per violazione dell'art. 138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal "lodo" per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il "lodo" è stato bocciato anche per violazione dell'art. 3 (principio di uguaglianza).
L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del "lodo Alfano" è stata presa a maggioranza. Il "verdetto" della Corte costituzionale sarà ufficializzato a breve dalla Consulta con un comunicato.
Violato anche il principio di uguaglianza.
Il lodo Alfano viola anche l'articolo 3 della Costituzione, inerente il principio di uguaglianza. E' quanto hanno sancito i giudici della Consulta, con la decisione di oggi sulla legge che sospende i processi penali per le 4 piu' alte cariche dello Stato.
Santelli (Pdl): la Corte contraddice se stessa.
"Nel 2004, nella sentenza sul lodo Schifani, la Corte costituzionale sancì che si trattava di sospensione, paragonandola al regime delle altre sospensioni previste dal codice di procedura penale e specificando che, a differenza delle altre, endoprocessuali, si trattava di una sospensione del processo extraprocessuale, e, in quanto sospensione, soggetta alla legge ordinaria".
Lo dice Jole Santelli, vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera, che aggiunge: "Dunque, se oggi è questa la decisione della Consulta dal 2004 al 2009 la Corte si è contraddetta. Questa decisione pone un problema sì, politico, ma anche, di certezza del diritto e quindi di democrazia, in questo Paese".

domenica 4 ottobre 2009

Regolamento approvato dal Coordinamento di "Sinistra e Libertà"

La sede nazionale provvisoria del coordinamento nazionale di SeL è Via Napoleone III, e si doterà di un ufficio di segreteria, formato da un/una componente per ogni forza politica. La Carta di Adesione, che non potrà avere un costo superiore a 30 euro salvo diversa contribuzione su base volontaria, ha un’unica numerazione progressiva nazionale ed una quota centrale fissa di 5,00 euro per studenti, giovani fino a 18 anni e disoccupati, di €5,00 euro per tutti gli altri. Ai territori sarà inviato il modello di adesione che i territori dovranno riconsegnare compilato e con la quota fissa allegata. A questo punto l’organizzazione nazionale provvederà a rinviare la carta di adesione definitiva.
Analogamente, per quanti aderiranno attraverso apposito modulo on-line, pubblicato sul sito www.sinistraeliberta.it, l’invio della carta avverrà ad opera dell’ufficio di organizzazione nazionale previo versamento attraverso carta di credito di 30 euro (10 per studenti e giovani fino a 18 anni e disoccupati).
La Campagna di Adesione avrà un lancio nazionale attraverso la celebrazione di una giornata di mobilitazione domenica 18 ottobre nelle piazze di tutti i capoluoghi di provincia.
I coordinamenti regionali di SeL, analogamente al coordinamento nazionale, sono composti, fino a 11 componenti individuati sulla base di criteri condivisi, in cui è garantita la presenza di:

* rappresentanti dei partiti e movimenti fondatori;
* personalità di rilevo regionale o nazionale non riconducibili ad alcuno dei partito o movimenti fondatori, nella misura di almeno 1/3;
* equilibrio di entrambi i generi.

Sono invitati i capigruppo dei gruppi consiliari regionali aderenti a Sinistra e Libertà.
I coordinamenti regionali di "SeL" prevedono ulteriori articolazioni provinciali e/o comunali.
La carica di componente del coordinamento regionale è incompatibile con quella di componente del Coordinamento nazionale "SeL" nonché di componente la Commissione Nazionale per il Programma e di componente la Commissione Nazionale per lo Statuto.
I coordinamenti regionali devono essere costituiti entro il 25 ottobre 2009 e presentati all’esito di assemblee aperte alla libera partecipazione. In caso di inadempienza il coordinamento nazionale eserciterà i poteri sostitutivi, sentiti i rappresentanti del territorio.
La Commissione Nazionale per il Programma è composta da 60 membri di cui 30 espressi, all’esito delle rispettive assemblee (secondo Allegato 1) e 30 espressi dal coordinamento nazionale individuati tra dirigenti politici e personalità esterne.
La Commissione Nazionale per le Regole è analogamente composta da 60 membri di cui 36 espressi, all’esito delle rispettive assemblee, dai coordinamenti regionali nella misura di 1 membro per le regioni al di sotto di 1 mln di abitanti, 2 membri per le regioni fino a 6 mln di abitanti e 3 membri per le regioni oltre i 6 mln di abitanti, e 24 espressi dal coordinamento nazionale individuati tra dirigenti politici e personalità esterne.
Entrambe le commissioni eleggono al proprio interno un Coordinatore che presiede e dirige i lavori, ed elegge altresì un Ufficio di coordinamento che coadiuva il Coordinatore.
In prima seduta le Commissioni sono convocate dal coordinamento nazionale entro il 30 ottobre e devono concludere i propri lavori entro il 12 dicembre, al fine di consentire la celebrazione della prima Conferenza programmatica ed organizzativa di SeL tra il 18/19 dicembre ed il 22/23 gennaio 2010.
Tutti i componenti di coordinamenti regionali, provinciali, comunale e delle Commissioni Nazionali per il Programma e per le Regole devono aver aderito a "SeL".

Allegato 1
Piemonte/Valle d’Aosta = 2; Lombardia = 3; Veneto/Friuli/Trentino = 2; Liguria = 1; Emilia Romagna = 2; Toscana = 2; Umbria = 1; Marche = 1; Lazio = 3; Abruzzo = 1; Molise = 1; Campania = 3; Puglia = 2; Basilicata = 1; Calabria = 2; Sicilia = 2; Sardegna = 1
TOTALE = 30

Silvio all'estero...

Leggere la stampa estera è sempre un bene, soprattuto quando parlano di noi e del nostri Presidente del Consiglio. Le analisi che i giornali internazionali fanno è sempre lucida ed esemplare, così come sono interpretate le "battutine" del Silvio nazionale. Più recentemente, ha scritto il britannico Times, tra gli altri:

"C’è la tendenza, sia in Italia che nel resto del mondo, ad archiviare con una risata ogni nuova gaffe di Silvio Berlusconi come semplicemente “tipica di Silvio”. Le reazioni vanno dallo scuotere la testa - “eccolo di nuovo” - fino alla sincera ammirazione da quegli italiani che accettano l’idea che il suo volgare humour da bar lo renda “uno di noi” nonostante la sua ricchezza e il suo potere. (...) C’è una venatura di razzismo e xenofobia nella coalizione di centro-destra di Berlusconi - da qui i suoi commenti al convegno del PdL a Milano non solo sul colore di Obama, ma anche sul sospetto che “soltanto” legga dal gobbo. (...) Ma insultare Michelle Obama insieme al presidente degli USA potrebbe essere troppo. Il comportamento da buffone maschera una realtà più sinistra: Berlusconi si vede chiaramente come un leader nazionale e mondiale di importanza tale da essere al di sopra della legge. Per molti fuori dall’Italia, l’idea che Berlusconi sia un personaggio chiave globale che, per esempio, “aiuta” gli USA a trattere con Mosca è ridicola. Ma funziona bene in casa. Le sue “gaffes” sono spesso intenzionali, per dimostrare di avere un rapporto diretto con l’italiano medio. Ma queste mascherano un’arroganza e un autoritarismo che significano l’opposto, e cioè che Berlusconi sia al di là delle normali regole comportamentali. Nessun altro leader coinvolto in scandali sessuali avrebbe osato fare la dichiarazione esilarante, come ha fatto lui a Milano, di “avere introdotto la moralità” nella politica italiana. Il fatto che non sia stato subissato dalla derisione riflette in parte il suo incredibile potere mediatico".

Sempre in UK, sulle pagine del Guardian, Gina McCauley ha dichiarato di vedere quello di Berlusconi come solo l’ultimo di una serie di commenti morbosi sul corpo della first lady nella stampa di tutto il mondo:

"Mi unisco alle fila di quanti sono infastiditi da Silvio Berlusconi per il fatto di aver definito Michelle Obama “abbronzata” durante un comizio domenica, ma per un motivo diverso. Sono irritata perché la gaffe del primo ministro italiano scatenerà senza dubbio un’altra tornata di vivisezione di Michelle Obama da parte del pubblico dei media".

E mentre sempre il Times, in un altro articolo, ha notato sardonicamente che "La maggior parte dei leader mondiali cerca di evitare di ripetere le gaffes. Silvio Berlusconi no", il Daily Telegraph ha riportato l’opinione di Alexander Stille:

"La maggioranza degli italiani pensa che Berlusconi goda di un grande prestigio all’estero, mentre in realtà viene universalmente considerate un pagliaccio".

In Francia il sito Slate parte dalla gaffe del Cavaliere per fare un più approfondito ragionamento sull’immagine femminile nel Bel Paese:

"Questo è il modello della donna nella televisione italiana. Cosce, bocche, sederi, seni: il corpo della donna è dissezionato e ridotto a carne senza cervello. Corpi gonfiati e visi deformati che diventano delle maschere dietro le quali le donne si nascondono. (..) Le scappatelle sessuali del presedente del Consiglio Italiano, Silvio Berlusconi, non hanno fatto che rafforzare questo modello. Proporre delle starlettes, le veline, sulle liste delle campagne elettorali per le europee, festeggiare il diciottesimo compleanno della giovane Noemi, avere opinioni ingiuriose sulle donne (a una ragazza che si lamentava di non trovar lavoro, ha pubblicamente suggerito di sposarsi con un uomo ricco come suo figlio), organizzare feste con prostitute e cocaina nelle sue ville. Qualsiasi altra personalità pubblica in qualsiasi altro paese democratico sarebbe stata costretta alle dimissioni immediate anche solo per la metà di tutto questo. Il Cavaliere a dovuto rendere conto all’opinione pubblica per i suoi atti ed ha anche perso qualche punto in popolarità, ma più del 50% degli Italiani gli rimangono favorevoli. Perché stupirsi? “La maggior parte degli Italiani vorrebbe essere come me”, ha dichiarato. A quanto pare ha ragione".

In Germania, lo scivolone del leader del PdL non è certo sfuggito a Der Spiegel, mentre - sempre in tema di donne - la Sueddeutsche Zeitung ha messo in evidenza acutamente come i risultati delle recenti elezioni tedesche mostrino una maggiore “apertura” della Germania rispetto alla penisola:

"La costellazione nero-gialla, e quindi borghese-conservatrice, fuoriuscita dalle elezioni conduce ora al fatto che la piu’ potente nazione industriale del continente venga guidata da una donna e da un omosessuale dichiarato. Cio’ in Italia sarebbe ancora inimmaginabile, dopo che l’era Berlusconi ha portato ad un rafforzamento dell’influenza della Chiesa cattolica sulla politica e dove allo stesso tempo il Paese si vede confrontato con prostitute al servizio del capo del governo. Soprattutto, il personale politico in Germania mostra nel frattempo una varieta’ con pochi paragoni tra le democrazie europee, fatto ancora piu’ notevole perche’ noi non abbiamo minoranze etniche eredita’ di un passato coloniale, come in Inghilterra o Francia, ma solo una immigrazione economica storicamente ancora molto giovane. Ciononostante non abbiamo solo una varieta’ di uomini, donne e omosessuali, ma anche un ministro regionale dalla parlantina pronta e i lineamenti asiatici e un segretario di partito dal nome turco che parla in dialetto svevo; candidati con nomi turchi e indiani si sono presentati perfino in Germania dell’Est, e tra l’altro anche per la CDU. (...) Il futuro sembra aperto come mai prima, ma forse un’ulteriore differenza tra la Germania e l’Italia puo’ mostrare una possibile direzione: la Germania dispone di uno stato sociale funzionante, mentre in Italia lo Stato e’ truffato e saccheggiato dagli interessi privati. Un buon stato sociale permette alle persone una politica di democrazia, che serve a piu’ che alla propria sopravvivenza. E su cio’ si giochera’ anche in Germania ben piu’ del futuro dei partiti".

venerdì 2 ottobre 2009

Carl Bernstein parla del "caso Berlusconi"...

L'intervento di Carl Berstein andato in onda il 1/10/2009 su "AnnoZero" di Santoro