mercoledì 7 ottobre 2009

ILLEGITTIMO!!!

Roma, ore 18.00 circa... La Consulta ha bocciato il "lodo Alfano" per violazione dell'art. 138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal "lodo" per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il "lodo" è stato bocciato anche per violazione dell'art. 3 (principio di uguaglianza).
L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del "lodo Alfano" è stata presa a maggioranza. Il "verdetto" della Corte costituzionale sarà ufficializzato a breve dalla Consulta con un comunicato.
Violato anche il principio di uguaglianza.
Il lodo Alfano viola anche l'articolo 3 della Costituzione, inerente il principio di uguaglianza. E' quanto hanno sancito i giudici della Consulta, con la decisione di oggi sulla legge che sospende i processi penali per le 4 piu' alte cariche dello Stato.
Santelli (Pdl): la Corte contraddice se stessa.
"Nel 2004, nella sentenza sul lodo Schifani, la Corte costituzionale sancì che si trattava di sospensione, paragonandola al regime delle altre sospensioni previste dal codice di procedura penale e specificando che, a differenza delle altre, endoprocessuali, si trattava di una sospensione del processo extraprocessuale, e, in quanto sospensione, soggetta alla legge ordinaria".
Lo dice Jole Santelli, vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera, che aggiunge: "Dunque, se oggi è questa la decisione della Consulta dal 2004 al 2009 la Corte si è contraddetta. Questa decisione pone un problema sì, politico, ma anche, di certezza del diritto e quindi di democrazia, in questo Paese".

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