venerdì 11 settembre 2009

Aspettando Bagnoli...

[Costituente Coordinamento Sinistra e Libertà di Massa e Cozzile, 4/09/2009 - dal sito www.sinistraeliberta.it ]

Siamo persone che, pur provenendo da percorsi politici diversi o non avendo mai aderito direttamente a nessun partito politico, lo scorso 3 settembre si sono riunite in un’assemblea autoconvocata per avviare anche nel comune di Massa e Cozzile (PT) la costituzione di un Coordinamento di SeL, convinti che nell’attuale e desolato panorama politico italiano vi possa ancora essere spazio per una Sinistra vera, unita e rinnovata.

Andando oltre ogni più rosea aspettativa, ci siamo ritrovati di fronte ad una partecipata discussione, alla quale hanno preso parte simpatizzanti provenienti da più di un comune della Valdinievole (ennesima dimostrazione della bontà e delle aspettative che, nonostante tutto, sono ancora riposte nel progetto politico di SeL). Alla luce di quanto scaturito durante il dibattito - nel quale si sono manifestate sia l’opportunità di raccordare sin da subito l’esperienza del nostro comune con quella di Buggiano, sia quella di valorizzare nel suo insieme l’esperienza del tessuto territoriale della Valdinievole - abbiamo deciso di rinviare la nascita ufficiale di un Coordinamento locale ai giorni immediatamente successivi l’assemblea di Bagnoli. Ci pare comunque importante aver iniziato un cammino che, in caso di notizie positive dall’assise del 20, potrà concludersi sin dal giorno dopo con la formale nascita di uno dei primi punti di aggregazione di SeL in Valdinievole, avanguardia locale di quel processo costitutivo del nuovo partito auspicato da tutti i presenti.

A due settimane dall’atteso appuntamento di Bagnoli, infatti, concordiamo anche noi con tutti coloro che sentono la necessità di costruire un partito aperto alla società civile, al mondo del lavoro, ai movimenti e a tutte le organizzazioni che si battono per valori condivisi. Siamo ormai convinti dell’inutilità di un partito fortemente ideologico, così come crediamo non possano attrarre formule politiche autoreferenziali che, nonostante soluzioni preconfezionate quali spesso si sono rivelate le primarie, continuano a rimanere distanti dalla Società. La nostra attenzione va posta su l’astensionismo e la disaffezione politica sempre più marcati, motivati dal fatto che l’Italia rischia di ritrovarsi ad essere il solo paese europeo senza più una solida cultura di Sinistra, nell’accezione più ampia del termine. Un elettorato che, probabilmente, attende un nuovo partito dotato di una classe dirigente capace di dire parole chiare su diritti civili, eguaglianza e solidarietà, democrazia e giustizia, lavoro ed economia, scuola; un partito in grado di formulare proposte per risolvere la crisi che, nelle sue molteplici sfaccetatture, sta progressivamente colpendo fasce sempre più ampie di popolazione.

Questo era e resta il fine ultimo del nostro progetto politico.

Tuttavia, i continui rallentamenti, i tatticismi, i sempre più evidenti bizantinismi (federazione, doppie-tessere, percorsi paralleli, simboli in entrata o in uscita), le tante, troppe precisazioni susseguitesi nei mesi successivi alla vitale quanto insperata prova data da SeL alle elezioni europee, rischiano di trasformare quello che poteva essere l’inizio di un percorso costituente nella fine di una speranza per migliaia di militanti e simpatizzanti. A pochi giorni da quello che potrebbe essere la data simbolo della costituzione del nuovo partito, o perlomeno del suo avvio, siamo ancora di fronte alle stesse incognite, agli stessi timori e alle stesse “divisioni” che stanno accompagnando la nostra “comunità” dall’esperienza dell’Arcobaleno in poi.

Per questo motivo, il nostro auspicio è che l’unica opzione prevista dall’assemblea del 20 sia l’avvio di un percorso costituente democratico e partecipato, escludendo quindi a prescindere qualsiasi nefasta ipotesi federativa, che possa avere la sua conclusione con il congresso fondativo del partito in tempi brevi e certi. Restano infatti forti le perplessità legate al fattore tempo. Non parrebbe infatti essere stata sufficientemente soppesata la strategicità della data in cui collocare il futuro congresso costituente (giugno 2010?), in quanto grande a questo punto sarebbe il rischio, con le elezioni regionali del marzo prossimo, di presentarci al voto (per la terza volta consecutiva in poco meno di tre anni) con l’ennesimo cartello elettorale e con tutti i rischi politici del caso. Così come sarebbe miope far finta di ignorare il dibattito e le “attenzioni” che saranno generati dall’ormai prossimo congresso del Pd, rispetto al quale non dobbiamo sentirci antagonisti, ma rispetto al quale vogliamo e dobbiamo essere alternativi.

Per prima cosa si dovrebbe quindi scongiurare che l’appuntamento di Bagnoli rischi di diventare l’ennesima liturgica kermesse - nella quale parlarci addosso senza riuscire a fare un solo passo in avanti, con il rischio di perdere per strada, per puro sfinimento, molti, moltissimi compagni - attraverso una discontinuità reale, che possa finalmente dissolvere la condizione da Fortezza Bastiani nella quale siamo progressivamente precipitati a discapito dei contenuti e di una reale iniziativa politica.

Non riteniamo pertanto più rinviabile il tempo dell’azione e del lavoro comune. Auspichiamo che finalmente possa avverarsi la agognata convergenza tra “processo dal basso” e vertici nazionali. Per questo confidiamo affinchè sin dal 21 settembre si possa innescare un vorticoso e fertile lavoro nei territori che finalmente permetta di dare vita ad un progetto politico comune e condiviso, scongiurare la dispersione del patrimonio di esperienze accumulato in questi molti mesi e definire una sempre più necessaria linea politica. Lì dovranno essere impegnate e moltiplicate le nostre energie, perchè SeL possa essere definitivamente percepita come una vera e propria entità politica.

Basta quindi con il ridondare delle parole: riteniamo che il tempo della discussione debba ritenersi esaurito e che i tempi siano maturi per poter parlare già da oggi di partito. Qualora dovessero riaffiorare ulteriori “resistenze”, la speranza è che siano i militanti, quelle migliaia di persone che hanno creduto nel progetto di SeL esprimendosi a gran voce nei territori piuttosto che nella rete, a prendere in mano la situazione e a forzarla rompendo ogni indugio.

Quello che è certo è che Bagnoli non dovrà in nessun modo trasformarsi nell’ennesimo rinvio delle decisioni che contano, pena il rischio dell’ultima, definitiva, dolorosa sconfitta.

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