domenica 27 settembre 2009

Ancora su "Fenice", il termodistruttore delle "meraviglie"...

Pubblichiamo iltesto del volantino della sezione di Lavello (PZ) di "Sinistra e Libertà" sulla questione termodistruttore "Fenice" uscito il 27/09/2009

FENICE: STORIA CHE CI RIGUARDA
- Il 3 marzo 2009 l'ARPAB, responsabile delle indagini previste dalla deliberazione n. 2584 del 3 novembre 1999 con la quale la Giunta Regionale approvava il "Piano di Monitoraggio ambientale del melfese" comunica (Alla Regione, alla Provincia ed al Sindaco di Melfi) che le acque di falda, dai controlli effettuati dall'Agenzia e che hanno interessato i pozzi all'interno dell'area del termodistruttore Fenice, sita a S. Nicola di Melfi, hanno evidenziato superamenti della concentrazione-soglia per nichel, mercurio, fluoruri, nitriti, tricloroetano, tricloroetilene, tetracloroetilene, bromodiclorometano, dibromocloromerano. Per tali pozzi Arpab precisa di aver attivato i meccanismi per addivenire alla conoscenza del fenomeno.
- Il 12 marzo 2009 Fenice S.p.A. Termovalorizzatore, sito in zona industriale S. Nicola di Melfi, comunica (all’Arpab, alla Regione, alla Provincia ed al Sindaco di Melfi) la presenza di una situazione di contaminazione” evidenziata in una relazione tecnica allegata..
- Il 14 marzo 2009 il Sindaco di Melfi, che evidentemente aveva ritenuto poco attendibile la comunicazione dell’ente pubblico preposto ai controlli ambientali, l’ARPAB, prende atto che gli “Sono pervenute le note di comunicazione di presenza di contaminazione,…, a firma dell'ARPAB … e di Fenice Spa in data 12 u.s.,..” che fanno riferimento al superamento di concentrazioni soglia di contaminazioni della acque sotterranee della zona ed emana ordinanza “di divieto di utilizzo, a qualsiasi scopo, delle acque sotterranee emungibili dai pozzi presenti all'interno del perimetro del sito dell'impianto di termovalorizzazione Fenice nonché di quelli a valle del sito stesso”.
- Il Sindaco di Lavello, evidentemente convinto che il termovalorizzatore si trovi su un altro pianeta e non a ridosso degli interessi ambientali e di salute di Lavello e della sua popolazione, ritiene che parlare di Fenice sia una questione “demagogica e terroristica” e si tiene tranquillamente in disparte dalla vicenda nonostante ogni sollecitazione ad intervenire fatta anche in Consiglio Comunale.
- Dal 3 marzo scorso su Fenice si sono sviluppate attività istituzionali e discussioni di ogni natura; la questione è approdata inutilmente in Parlamento ed ha piuttosto mostrato che una denunzia alla Magistratura, ben lungi dall’essere una difesa per la popolazione, rischia di essere uno strumento degli inquinatori per far secretare i dati, impedire la discussione e proteggere così i propri interessi.
- Recentissimamente è stata avanzata l’inquietante ipotesi che attraverso dati mai pubblicati e comunicati da Fenice spa ad Arpab si sarebbe potuto evincere già dal gennaio 2008 il superamento dei parametri di Mercurio, nichel e trialometani con il conseguente inquinamento della falda acquifera dell’Ofanto.
- Il Sindaco di Melfi, Navazio, ora finalmente ha espresso le sue preoccupazioni tramite stampa.
- per quanto riguarda la contaminazione da mercurio siamo del parere che circoscrivere la zona di contaminazione ad un pozzo interno all’area di Fenice facendo derivare la contaminazione dalle linee di depurazione dei fumi di entrambi i forni, sia riduttivo e fuorviante; su ritiene infatti scientificamente molto improbabile un inquinamento indiretto per tali vie.
- Suggeriamo indispensabile, per “valutare il movimento in falda e la relativa protezione dell’Ofanto, una estensione della caratterizzazione delle acque di falda” oltre l’attuale rete, ed interessare le zone basse della valle, a ridossi delle sponde del fiume, comprese quelle dell’agro di Lavello.
- Siamo del parere che il Sindaco di Lavello debba considerare Fenice come fatto che ci riguarda ed intervenire con vigore, e con ogni mezzo disponibile, in difesa della salute dei cittadini e della sicurezza della produzione agricola della valle.

Nessun commento: