mercoledì 4 marzo 2009

La sede Nazionale di MpS... Sondaggio al 6% per la Lista Unitaria alle Europee...

[da www.movimentoperlasinistra.it]
Dopo la fuga dalla Rifondazione di Paolo Ferrero e Claudio Grassi, il Movimento per la Sinistra ha una nuova casa. Via Goito 39 a Roma, nel palazzo dove hanno sede anche alcuni uffici della Cgil. Da qui inizia il nuovo corso di Nichi Vendola e di quelli che hanno scelto di lasciare il Prc per “costruire una nuova sinistra". Il nastro di partenza è stato sciolto ufficialmente oggi, con una conferenza stampa di presentazione della nuova sede, officiata dal governatore pugliese. Presenti (tra gli altri) anche l'ex segretario del Prc Franco Giordano, l'ex capogruppo alla Camera Gennaro Migliore e l'ex presidente dell'aula di Montecitorio Fausto Bertinotti, che ha portato il suo saluto ai 'naviganti'.
Dove si va? Ovviamente si viaggia verso le europee di giugno, “tappa difficile", avverte Vendola, banco di prova che però “non esaurisce la costruzione della nuova sinistra", è solo un “primo passaggio" che Mps vorrebbe attraversare con una lista unitaria a sinistra il più ampia possibile.
Mettiamo ordine sul come ci si presenterà al prossimo test elettorale, il primo dopo la scissione. Resta altamente improbabile che Ferrero cambi idea sulla lista unitaria con il Pdci di Diliberto: accordo già fatto e annunciato, anche se non mancano i dissapori (in Campania, per esempio, i Comunisti Italiani sono contrari ad una lista con Rifondazione se continuerà ad appoggiare le amministrazioni di Bassolino e della Iervolino).
Dall'altro lato, l'intesa per una lista unitaria tra Mps, Sinistra Democratica e i socialisti di Nencini sembrerebbe cosa fatta. Ci sono ultimi nodi da sciogliere tra i Verdi, divisi tra chi preferirebbe candidarsi con il Pd e chi invece appoggia una nuova aggregazione a sinistra. Per il Sole che ride deciderà il direttivo che si riunisce oggi e - in ultima analisi - il consiglio federale convocato per sabato. Al 99 per cento la nuova lista si chiamerà “Sinistra per le libertà" e - secondo i criteri decisi - non candiderà ex dirigenti di partito, nè chi in passato abbia avuto incarichi di governo o sia stato eletto al Parlamento italiano. Ci sarà spazio solo per gli ex eurodeputati che si vorranno ricandidare.
La nuova aggregazione dovrebbe comprendere anche una parte del Pdci, quella che fa riferimento a Katia Belillo e Umberto Guidoni (unica mozione anti-diliberto all'ultimo congresso). E c'è poi l'incognita Marco Pannella, che le cronache giornalistiche danno per impegnato in dialoghi su più fronti (dal Pd al centrodestra) in vista delle europee. Per vederci più chiaro, bisognerà aspettare di sapere se la riforma della legge elettorale per le europee prevederà o meno i rimborsi elettorali per chi raggiunga la soglia del 2 per cento dei consensi. Se così fosse, non sembrerebbe escluso - così per fare un ragionamento 'a naso' - che i Radicali si presentino da soli.
Vendola candidato a Strasburgo? Anche qui, inutile nascondere le pressioni di chi vorrebbe 'capitalizzare' il valore del leader di Mps includendolo in lista e i dubbi dello stesso governatore impegnato nel "laboratorio pugliese", alta dimostrazione di come si possa governare e restare di sinistra (di esempi ce ne sono: dalla legge regionale contro il lavoro nero a quella per la riduzione delle emissioni nocive dell'Ilva di Taranto, fino al no dell'amministrazione Vendola all'opzione indicata dal governo Berlusconi a medici e sanitari di denunciare i pazienti immigrati e irregolari).
Quello che è certo è che tutti i partiti si dovranno confrontare con lo sbarramento al 4 per cento, introdotto al passaggio della riforma in Senato e di ovvia riconferma alla Camera. Ma proprio nel giorno della presentazione della nuova sede, Mps può confortarsi con i risultati di un sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica. Ebbene, secondo lo studio sulle intenzioni di voto del campione intervistato il 26 e il 27 febbraio scorsi, l'unione elettorale tra Movimento per la Sinistra, Sd, Verdi e Socialisti varrebbe un bel 6 per cento. Mentre si fermerebbe al 3 per cento la lista Prc-Pdci. Chi davvero trionferà alle europee saranno l'Idv (8 per cento), l'Udc (8 per cento), Lega (9,5 per cento). In lieve flessione il Pdl (dal 37,4 per cento delle ultime politiche al 36), tonfo per il Pd (dal 33,2 al 22 per cento). Una geografia del voto sostanzialmente senza sorprese, se si eccettua il dato sulla sinistra che dipenderà molto anche da quanti consensi riuscirà a riaggregare la nuova guida del Pd Franceschini, impegnata - sembrerebbe così dalle ultime uscite - in una rincorsa sui temi (sociali ed etici) più sentiti, appunto, a sinistra.

Nessun commento: