venerdì 18 aprile 2008

CHE FARE?

[da www.sinistrarcobaleno.it - Gianfranco Mascia]

Dobbiamo imparare a reagire. La botta è stata dura, per tutti. Nessuno, anche nelle più pessimistiche previsioni, poteve immaginare che dopo il 14 aprile nessun parlamentare de La Sinistra L’Arcobaleno sarebbe stato eletto.
I ragionamenti politici e le analisi sono già iniziate e proseguiranno a lungo.
L’unica cosa che - però - non è utile a nessuno è prendere decisioni affrettate e lanciare accuse perentorie che possono tracciare segni indelebili.
Perchè c’è ancora da fare.
Adesso.
Perchè le amministrative sono ancora in corso, ci sono alcuni ballottaggi che vedono in pista diverse nostre liste e dobbiamo tutti impegnarci a battere la destra, almeno in queste amministrazioni.
Una cosa è sicura. Abbiamo affrontato una campagna elettorale in salita e controcorrente. La corrente era quella del voto utile e della sinistra inutile. Invece noi, controcorrente, sapevamo che milioni di persone di sinistra, ambientaliste, pacifiste avevano bisogno di essere rappresentate in Parlamento. Non ci siamo riusciti.
E vorremmo cominciare a ragionare - insieme - sui motivi che hanno causato questa sconfitta.
Per questo il sito riparte. E rimane a disposizione di coloro che vogliono mobilitarsi per i ballottaggi e di chi vuole partecipare al dibattito sul futuro, ma anche sul passato e sul presente.
Una occasione potrà essere l’assemblea di Firenze del 19 aprile, promossa dai comitati x una Sinistra Plurale che fanno riferimento a Paul Ginsborg. Una iniziativa lanciata prima dei risultati elettorali e per questo ancora più opportuna.
Altre occasioni ci saranno e potranno essere segnalate sul sito. Così come tutte le iniziative elettorali per i ballottaggi.
Noi metteremo a disposizione questo portale e tutti gli strumenti web - a cominciare da un forum - e di comunicazione che possano permettere la diffusione delle notizie e la possibilità di una dialettica.
Una dialettica critica ma civile. Per intenderci non accetteremo - come è già successo da altre parti - che il dibattito venga infestato da troll e provocatori.
C’è da fare e c’è bisogno di tutti.

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