giovedì 4 febbraio 2010

Nucleare: il Governo vuole bruciare i tempi...

Il ritorno al nucleare scelto dall'attuale Governo Berlusconi è noto, oggi, peraltro, il Ministro Scajola ha dichiarato che l'Esecutivo ha impugnato le leggi regionali di Basilicata, Campania e Puglia che avevano detto no all'insediamento delle centrali nucleari nei loro territori.
Dal Sole 24 Ore leggiamo che per il Ministro il nucleare rappresenta la strategia per la sicurezza energetica del nostro Paese, ma poi non è dato ancora sapere dove si voglia installare tali impianti, dove stoccare le scorie e tanti altri elementi utili affinché i cittadini valutino le scelte e le indicazioni.
Oggi c'è anche chi discute sul un paradosso, a loro dire inesistente, tra "rinnovabili" e "nucleare", cioè, si sostiene che siano tutt'altro che antitetici. Sono piuttosto evidenti alcuni elementi tecnico-tecnologici nonché economici che potrebbero farci pensare che il nucleare serva, ma la questione è: i cittadini italiani sono disposti o no a rischiare sul nucleare? Sono disposti ad accettare vicino casa centrali e siti di stoccaggio? Sono consapevoli dei rischi e delle opportunità della scelta nucleare?
Il circolo di "Sinistra, Ecologia e Libertà" di Lavello (PZ) sostiene che, indipendentemente dalle diverse posizioni in merito, sia necessario un grande dibattito pubblico sul tema, perché alla fine, chi dovrà affrontare i costi, i rischi oppure goderne i vantaggi sono gli italiani.
E' nostro parere, però, che il nucleare sia più pericoloso che sicuro, più costoso che conveniente, più capitale che lavoro. Questa, del resto, è l'opinione della Coordinamento Nazionale dello stesso movimento che sta anche pensando, nel caso continui senza freno e senza democrazia la discussione in merito, di indire un referendum.

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