venerdì 6 febbraio 2009

Nuovo Partito Anticapitalista... in Francia...

Notizia ANSA
"Francia: nuovo partito anticapitalista. Dopo 40 anni si scioglie Lcr, leader resta Olivier Besancenot (qui nella foto).
La Lega comunista rivoluzionaria (Lcr), d'ispirazione trotzkista, si scioglierà per dare vita al Nuovo partito anticapitalista (Npa). Il congresso di uno dei gruppi storici dell'estrema sinistra francese è stato fissato alla fine della prossima settimana. Da "partito della rivoluzione", quale era la Lcr, a partito ''delle lotte e della resistenza'', quale sara' il Npa: una mutazione voluta da Olivier Besancenot, portavoce della vecchia formazione, che sarà leader anche del nuovo partito.

Articolo scritto da Roberto Musacchio [tratto da rifondazioneperlasinistra.it]
Tornando domenica dal Forum sociale di Belem, ho avuto modo di leggere su Le Monde due pagine dedicate alla nascita del Nuovo Partito Anticapitalista, il nuovo soggetto che prende il via in Francia concludendo l'esperienza lunghissima della Lega Comunista Rivoluzionaria (LCR). L'attenzione di Le Monde, così ampia, è frutto di più fattori.
Certamente c'è una serietà della stampa francese, attenta alle culture politiche. C'è poi il rispetto per la storia politica e intellettuale della LCR. Ma c'è soprattutto l'attenzione a un personaggio che ha saputo conquistare uno spazio significativo: Olivier Besancenot. Avevo seguito negli anni scorsi due congressi della LCR in cui era stato posto il tema dl cambio di nome. La discussione era stata assai interessante su come, finito lo scontro con lo stalinismo, non si doveva più presidiare il nome comunista e occorreva invece affrontare il tema delle nuove contraddizioni e delle nuove soggettività, dal femminismo all'ecologismo, naturalmente in senso fortemente anticapitalista.
Erano gli anni di un rapporto forte tra Rifondazione e LCR, con il lavoro di avvicinamento anche in ambito europeo.
Poi le strade si sono allontanate, ma è rimasta in me una forte curiosità per l'esito della riflessione della LCR. Naturalmente occorrerà approfondire ciò che viene messo in campo con il nuovo soggetto, ma a le pare di capire che non siamo più al cambio di nome della LCR.
Siamo a un nuovo soggetto che si fonda su un anticapitalismo dal basso e in nome del basso e che considera del tutto servile la politica e dunque rompe con ogni residuo di "disciplina repubblicana" (convergenza contro le destre) ma lascia anche ben poco spazio a politiche di unità della sinistra alternativa.
Ma qui, mi sembra allora, l'abbandono del nome comunista acquisisce un significato diverso da quando fu posto all'inizio. L'impianto"populista" dell'anticapitalismo chiede questa uscita da identità ideologiche " forti".E Besancenot è forte di sondaggi che danno il suo gradimento potenziale esponenzialmente più alto di quello della identità riferibile alla vecchia LCR. Dunque un percorso in mare aperto, interessante da seguire. Noi abbiamo vissuto con la rifondazione di Bertinotti il tentativo di ricostruire una diversa gerarchia tra sociale e politico, di rompere la dipendenza dall'unità a sinistra riflettendo sulle due sinistre, facendo di ciò l'asse della rifondazione della nostra identità comunista.
Siamo arrivati sino a un certo punto dovendo poi tematizzare la nostra non autosufficenza nel processo. La rifondazione attuale sceglie uno strano mix "opportunista", tra populismo e restaurazione ideologica che mi appare speculare alla scelta di relazione tra populismo e totale fuoriuscita ideologica che, sempre a mio avviso, viene dalla LCR in forme però almeno non opportuniste. Resto convinto che la strada sia oggi quella, che ci proponiamo con il movimento per la Sinistra, di rifondare le categorie e le pratiche della trasformazione, in chiave non populista, in nesso invece con la rifondazione dell'idea della sinistra.

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