Molte testate tendono a commettere un errore di prospettiva: ragionando sulla base di quello che succederebbe nel loro paese, immaginano che questo episodio nuocerà molto al Cavaliere. El Pais, ad esempio, sostiene che “la sentenza getta un’ombra inquietante sui comportamenti giudiziari del Cavaliere”. Negli USA, Il Washington Post e il Financial Times affermano che “la condanna crea imbarazzo politico per Berlusconi”.
Il Times inglese addirittura si immagina che questa condanna “indiretta” per il premier possa mettere in forse la sua aspirazione a diventare il prossimo Presidente della Repubblica. Altre testate invece dimostrano invece di conoscere meglio il nostro paese, e puntano il dito contro l’”indifferenza” degli italiani.
Sempre nel Regno Unito ad esempio, il sito della BBC titola: “L’Italia indifferente al processo per corruzione di Berlusconi”, e racconta:
Immaginate la stessa situazione in altri paesi, dove il capo di un Governo è coinvolto in un’enorme truffa per corruzione. Non ci si potrebbe neanche muovere fuori dal tribunale a causa dei microfoni e degli obiettivi delle telecamere. Ma non in Italia. Qui la maggioranza degli italiani è silenziosamente rassegnata a vedere il loro capo muoversi ai confini della legalità; una bufera ogni tanto mostra solo che è umano. È persino una caratteristica della sua personalità eccentrica.
Ma quali sono le ragioni di questa inspiegabile indifferenza degli italiani? Le ipotesi si sprecano: alcuni, come il Seattle Post Intelligencer, sostengono, forse un po’ ingenuamente che gli italiani sono troppo “preoccupati per la crisi economica“. Altri, come la polacca Gazeta Wyborcza sono meno indulgenti e affermano che “i sostenitori di Berlusconi, o credono nel complotto dei giudici di sinistra o - forse più spesso - ritengono la corruzione un’abilità pregevole, senza la quale sarebbe difficile rimanere nel mondo degli affari italiano”.
E’ l’autorevole New York Times ad offrire l’analisi più lucida: dopo aver rilevato con stupore che “in Italia, la sentenza non era nemmeno una delle notizie principali al telegiornale della sera”, il quotidiano americano constata che “più Berlusconi sfrutta il sistema a suo vantaggio, più gli italiani sembrano ammirarlo” e punta il dito contro “una specie di condiscendenza cattolica, per la quale è accettato che gli esseri umani sono peccatori”.
Chi ci va giù pesante è invece l’olandese de Volkskrant, che titola sarcasticamente “Silvio si sarà fatto grasse risate davanti allo specchio”, e poi si scusa per aver previsto, in un articolo precedente, che la condanna avrebbe messo in difficoltà il premier. Scrive infatti Eric Arends:
Temo di essermi lasciato guidare troppo dall’andamento delle cose che caratterizza una normale democrazia. L’ho scritto perché in una democrazia è consueto che in casi di questo genere il premier finisca ”in grande imbarazzo” – persino qualora una legge lo protegga da procedimenti giudiziari. In una normale democrazia la gente ne parlerebbe scandalizzata. I giornalisti metterebbero il premier in seria difficoltà con domande scottanti, se il ministro non si fosse già dimesso di propria volontà.
In Italia questo genere di ovvie reazioni è inverosimile. L’ANSA ha rimosso dal suo sito internet la notizia della condanna di Mills già la sera stessa. Il telegiornale del primo canale italiano ha riportato la notizia solo dopo 19 minuti. L’argomento è durato esattamente un minuto. Il notiziario dell’emittente di Berlusconi “Rete 4″ ha completamente ignorato il tema.
Secondo voi, qual’è la vera ragione di una tale diversità di reazione tra gli italiani e gli abitanti degli altri paesi occidentali?
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