venerdì 31 dicembre 2010
sabato 13 novembre 2010
I sondaggi di Mannheimer... gli italiani non cambiano?
Lettera aperta al Sindaco e all'Amministrazione di Lavello (PZ)...
i recenti “avvisi di accertamento in rettifica per l’infedele dichiarazione della superficie ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani” recapitati ai cittadini sono dei disposti che non possono riguardare i lavellesi perché:
1. l’aggiornamento dei ruoli relativi ai cespiti fiscali finalizzato a ricavare l’imponibile sino ora è stato sempre effettuato solo dal Municipio e da altri Enti di supporto presso cui sono depositate tutte le notizie necessarie allo scopo. Si potrebbe perciò fare a meno delle dichiarazioni dei cittadini e procedere d’ufficio, se tutti questi funzionassero correttamente come prevede la legge, non oberando i cittadini-contribuenti.
2. E’ inoltre colpa dell’Amministrazione Pubblica aver creato complicazioni e confusione in questa materia poiché i ruoli dei contribuenti, dal 1985 ad oggi, si sono formati con l'uso di indici troppo diversi nel tempo: in primo logo in base alla superficie della cucina (ritenendola massimo luogo di produzione di immondizia), secondo il principio demografico (numerosità del nucleo familiare), poi per il principio economico (reddito del capo famiglia), secondo la dimensione abitativa (appartamento, ecc.) e ora sulle superfici di ogni immobile in proprietà. Per questo più che un cittadino “infedele” c'è un'Amministrazione in confusione.
Siamo sicuri che delle migliaia di cartelle pazze inviate saranno poche le volte in cui i cittadini dovranno pagare la differenza tra dovuto e l'accertato, ma molti avranno invece probabilmente speso molti più soldi per consulenti ed avvocati, avranno perso delle giornate lavorative e magari la serenità, soprattutto tra i pensionati e gli sprovveduti che si saranno allarmati nel vedersi arrivare a casa questi avvisi.
Signor Sindaco di una sola porzione di cittadini, la sua politica si rileva quotidianamente contraddittoria al suo programma elettorale, discriminatoria a danno delle fasce più deboli e deliberatamente clientelare.
Capiamo che è duro fare politica con lealtà ed uguaglianza specie con una cassa quasi vuota, ma la invitiamo a non accanirsi barbaramente contro quella gran parte dei cittadini che già vivono delle difficoltà a causa della crisi economica che stiamo attraversando e che già in una precedente occasione sono stati da voi colpiti con la questione dei livelli sui terreni demaniali concessi dal Comune un secolo fa.
La invitiamo pertanto ad investa il suo mandato nel cercare politiche economiche locali che siano in grado di produrre reddito per i nostri cittadini e magari potrebbe cercare di risanare le casse comunali mandando seri e grossi accertamenti a coloro che sotto gli occhi di tutti da questa crisi non sono coinvolti, ma al contrario ne traggono un rafforzamento e praticano la speculazione.
Per ora non possiamo che rimanere in attesa di poterci confrontare, anche pubblicamente, sui grandi temi e sulle grandi scommesse che aspettano questa cittadina come il Piano regolatore, gli investimenti per le infrastrutture, ecc...
sinistra ecologia LIBERTA'
Circolo di Lavello (PZ)
P.zza Matteotti 12
www.sinistralavello.blogspot.com
venerdì 22 ottobre 2010
Il Primo Congresso di "Sinistra Ecologia Libertà", finalmente...
Quella che sta per aprirsi è una grande avventura. Nasciamo come un seme e i semi, quelli buoni, muoiono: il nostro seme non finirà sotto una campana di vetro, perché il nostro obiettivo non è il 5 o il 6 per cento. Abbiamo l’ambizione che questo seme aiuti l’Italia a tornare a essere un giardino, per questo metteremo in circolazione un vento di cambiamento che possa scuotere tutto il centrosinistra: la nostra meta è costruire la sinistra e la missione della sinistra è un percorso di libertà e giustizia.
Siamo di fronte ad una crisi mondiale, europea e alla dissoluzione del nostro paese. Abbiamo il dovere di alzare lo sguardo, di tenere una discussione non legata al culto della contingenza ma desiderosa di condurre alla fuoriuscita dalla cultura politica berlusconiana, da quell’idea di società, dalle pulsioni repressive e di oltranzismo padronale, per affermare il primato dei diritti di libertà, sociali e umani, la lotta alla precarietà, la centralità della scuola pubblica e dell’università. Possiamo scrivere una pagina importante della storia del nostro Paese. Buon congresso a tutti e a tutte!
lunedì 11 ottobre 2010
giovedì 30 settembre 2010
venerdì 24 settembre 2010
I numeri della sottoscrizione a premi...
- 1° estratto: numero 1.505
- 2° estratto: numero 1.780
- 3° estratto: numero 1.997
- 4° estratto: numero 2.489
- 5° estratto: numero 1.776
I premi potranno essere ritirati entro il 19 novembre 2010 presso la sede di "Sinistra Ecologia Libertà" di Lavello (PZ) in P.zza Matteotti 12.
lunedì 13 settembre 2010
Sinistra in Festa!!!
Diversi i gruppo musicali locali che si esibiranno, i Silver Hawks, gli Steel Free e d i Funky Monks.
mercoledì 8 settembre 2010
Lotta alla mafia e cordoglio per Vassallo...
martedì 7 settembre 2010
Nichi: primarie a ottobre, basta alchimie!
domenica 5 settembre 2010
Contestato Schizani e Fassino alla Festa dell'Unità del PD a Torino...
A voi i commenti...
lunedì 23 agosto 2010
Coinvolgere i lavoratori nell'indirizzo e nel controllo della Fiat, come già avviene in Germania e a Detroit. E' questa la richiesta avanzata dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, all'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, al Meeting di Comunione e Liberazione, a Rimini.
Bonanni ha domandato "una risposta chiara" sulla possibilità di introdurre nuove forme di partecipazione dei lavoratori "se non con il possesso di azioni, almeno nell'indirizzo e controllo, per poter avere accesso ai dati dell'azienda, esprimendosi su cosa va bene e cosa no, e, su quest'ultimo punto, avere ulteriori poteri. Altrimenti il progetto Fabbrica Italia partirebbe con basi non troppo forti".
Il segretario della Cisl ha inoltre lanciato l'appello alla Fiat di reintegrare i 3 lavoratori dello stabilimento di Melfi, licenziati, ai quali, nella giornata di sabato, l'azienda aveva inviato un telegramma, invitandoli a non presentarsi lunedì mattina, nonostante il loro licenziamento fosse stato annullato dal giudice del lavoro.
"La Fiat sbaglia a non reintegrare i tre lavoratori e sbaglia a rincorrere le provocazioni della Fiom perché le rafforza. Spero che l'azienda si ravveda da questo atteggiamento" ha dichiarato Bonanni.
I tre lavoratori di Melfi, intervistati da "Sky Tg24", nel frattempo, hanno fatto sapere che si presenteranno ai cancelli del San Nicola alle 13.30, in tempo per cominciare il turno pomeridiano delle ore 14. Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli non ci pensano proprio a rimanersene a casa. "Noi non siamo parassiti, noi vogliamo il nostro posto di lavoro. Se per la Fiat la sentenza del giudice è carta straccia, se ne assuma la responsabilità" ha dichiarato uno di loro.
E' quindi tensione nonostante la comunicazione di ieri, dal Lingotto, in cui si dice che "la Fiat non intende avvalersi delle loro prestazioni", pur garantendo la retribuzione fino al 6 ottobre quando sarà discusso il ricorso presentato da Torino al Tribunale di Melfi.
E, ad attendere l’arrivo dei tre lavoratori, ci sarà anche un presidio organizzato dalla Fiom, a cui i tre sono iscritti. Pronto, in caso di blocco, l’intervento delle forze dell’ordine e, eventualmente, l’azione penale, secondo la linea studiata dai legali della Fiom.
"Il telegramma, inviato dalla Fiat, è un atto autoritario affrettato, sbagliato e in evidente contrasto con le leggi del nostro Paese" ha attaccato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Al telegramma, la Fiom ha prontamente replicato con una lettera di diffida, inviata all’azienda, in cui si richiama la condotta antisindacale e la responsabilità penale in caso di inosservanza di un provvedimento legale. A respingere la scelta del Lingotto, non è soltanto la Fiom, ma ci sono anche Fim, Uilm e Ugl, contrarie alla decisione del mancato reintegro. Il decreto "va rispettato", urlano all’unisono.
Bonanni, nel corso del Meeting, ha anche auspicato un "ritorno all'unità sindacale tra Cgil, Cisl e Uil. Ma perché questo succeda la Cgil deve mettere al suo posto la Fiom che non è un sindacato, ma un movimento politico".
Il leader sindacale avrebbe anche affrontato temi politici, in particolare quello delle elezioni anticipate, sottolinenado che "Non si può andare alle elezioni fra sei mesi perché il Paese salterebbe per aria, sarebbe esposto agli speculatori e gli investitori fuggirebbero".
giovedì 12 agosto 2010
Campagna pomodoro, Romaniello: "Un tavolo in Regione"
Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà parla di “forti ripercussioni negative per il «ricatto» degli industriali ai danni dei piccoli e medi produttori”.
E’ la sollecitazione del capogruppo SEL in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, che da stamani (12/08/2010) svolge incontri nel lavellese e nell’Alto Bradano per verificare direttamente l’andamento della campagna pomodoro.
“Nel corso degli incontri con dirigenti di organizzazioni professionali e cooperative, singoli imprenditori e lavoratori, per lo più extracomunitari – riferisce Romaniello – ho toccato con mano le forti ripercussioni negative del «ricatto» degli industriali ai danni dei nostri piccoli e medi produttori, «strozzati» da quotazioni eccessivamente basse e da condizioni contrattuali decisamente svantaggiose. Il comportamento dei grossisti e degli industriali della trasformazione del pomodoro colpisce contemporaneamente il reddito degli agricoltori e della manodopera utilizzata, al punto da scoraggiare, in alcuni casi, la continuazione della raccolta di prodotto. È pertanto, una situazione intollerabile e ancor più grave per le condizioni complessive di lavoro di alcune centinaia di immigrati ai quali difficilmente sarà garantito il salario concordato e ancor meno quello previsto dal contratto nazionale”.
“Ci sono tutte le condizioni – conclude Romaniello – per un intervento del Dipartimento Agricoltura della Regione per non lasciare soli gli agricoltori a fronteggiare l’atteggiamento vessatorio degli industriali di settore”.
martedì 10 agosto 2010
Melfi, reintegrati gli operai licenziati
Secondo il segretario regionale Fiom della Basilicata, Emanuele De Nicola, "la sentenza indica che ci fu da parte della Fiat la volontà di reprimere le lotte a Pomigliano d'Arco e a Melfi e di 'dare una lezione' alla Fiom". No comment dal Lingotto, che ha fatto sapere soltanto di attendere la notifica del provvedimento.
Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino (entrambi delegati della Fiom) e Marco Pignatelli furono licenziati perché durante un corteo interno bloccarono un carrello robotizzato che portava materiale a operai che invece lavoravano regolarmente. Ai licenziamenti seguirono scioperi, proteste e una manifestazione della Fiom: i tre operai occuparono per alcuni giorni il tetto della Porta Venosina, un antico monumento situato nel centro storico di Melfi.
"La sentenza - dice De Nicola - dimostra che le lotte democratiche dei lavoratori non hanno nulla in comune con il sabotaggio. Il teorema 'lotte uguale eversione o sabotaggio' è stato di nuovo smontato e ci aspettiamo le scuse di quanti vi hanno fatto riferimento, a cominciare da personalità istituzionali o rappresentanti degli imprenditori". "Speriamo - conclude il dirigente lucano della Fiom - che la Fiat torni al tavolo per discutere dei temi che stanno a cuore ai lavoratori, a cominciare dai diritti e dai carichi di lavoro".
Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom Cgil, "la sentenza è la dimostrazione che la Fiat sta agendo in violazione delle leggi e dei contratti". "A questo punto è chiaro che la linea della Fiat in Italia deve cambiare - prosegue Cremaschi - visto che, per fortuna, l'ordinamento costituzionale italiano è ancora in vigore. A tutti coloro che hanno supinamente sposato le posizioni dell'azienda è rivolto l'invito a cambiare posizione". In particolare, secondo il sindacalista, "sarebbe un fatto di buon gusto se il ministro Sacconi, la presidente della Confindustria Marcegaglia e il segretario della Cisl Bonanni chiedessero scusa per le loro dichiarazioni ai lavoratori licenziati che oggi vengono reintegrati".
"Soddisfazione" per la sentenza è stata espressa anche dall'Ugl: "Sempre abbiamo sostenuto che il licenziamento non doveva essere motivo per determinare una tensione sociale di cui oggi non si sente il bisogno, in una fase difficilissima di crisi industriale in cui proprio i lavoratori e le lavoratrici siamo i primi a pagarne le conseguenze".
domenica 8 agosto 2010
Tremonti non fa sconti, a chi è in grado di far tornare i conti!!!
È vero, la Storia può essere raccontata solo da chi l’ha subita, poiché chi l’ha fatta o la fa, può solo negarla. Tremonti è uno di quelli che la recente storia d’Italia la stanno facendo ed è probabilmente per questo che la nega.
Nega il vergognoso scudo fiscale che consente il lavaggio di ingenti capitali indegnamente depositati all’estero, nega i danni che la recente manovra finanziaria procurerà alle Regioni, nega di aver “risolto” la questione delle multe all’Europa per il superamento delle quote latte favorendo dei delinquenti di Stato (1.500 allevatori), così come nega che la riforma federalista vedrà favoriti i più forti.
Oggi, invece, il ministro Tremonti, messo di fronte alla valutazione di un piano di pareggio dei costi per sopperire ai buchi creatisi a seguito di una manovra di risanamento per il riequilibrio del sistema sanitario pugliese pesantemente intaccato dai mille rivoli di liquida pecunia da subappalto, dispersa tra favori e grandi acquisti in un ipermercato di voti elargiti in cambio di profittevoli promesse ereditata da anni di cattiva gestione, prende tempo e si concede l’autarchico privilegio di rigettare in grande stile, non una richiesta di evasione da pagamenti dovuti alla collettività, ma la richiesta di garanzie finanziarie finalizzate a non danneggiare il welfare di una Regione all’avanguardia.
Di fatto, la Puglia di Vendola, è l’inedito tentativo d’avviare percorsi di governo delle trasformazioni territoriali secondo un ideale di bellezza sostanziale, di sostenibilità dell’economia e volto ad individuare nuovi orizzonti di ricerca che potrebbero aprirsi e svilupparsi in loco; una lungimiranza, quella della Regione Puglia, che è stata capace di andare incontro agli obiettivi di sostenibilità fissati dal Protocollo di Kyoto.
Perché dunque offrire garanzie finanziarie per la prosecuzione di un servizio sanitario, per altro già a suo tempo ripulito da ogni sorta di “mela marcia” dovrebbe essere considerato un gesto assistenzialista, attraverso cui riparare i danni del bilancio di una sorta di inesistente Grecia nostrana? Non è dato saperlo.
Prendiamo atto che il ministro Tremonti sembra molto propenso ad assecondare le richieste di quattro evasori padani, mentre si mostra decisamente avverso nei confronti di chi al contrario, si conferma virtuoso e capace di proporre piani di risanamento senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini (pugliesi). Che dire? È un vizio antico.
Da 150 anni il Sud è sottoposto alle angherie e alle violenze di certa parte del Nord (annessione forzata, partigiani antisabaudi retrocessi al rango di briganti, emigrazione per assenza di politiche di sviluppo, ecc.) ed oggi Tremonti, attraverso le sue dichiarazioni, non ha fatto altro che farsi portavoce delle esigenze di chi, ereditando per discendenza diretta questo stupro di civiltà, si erge a rappresentante della parte economicamente più forte di questo Paese, la quale è arrivata a concedersi persino il lusso arrogante di poter impunemente rivendicare la sua paradossale spinta ad ottenere l’indipendenza da un popolo che ha oppresso.
giovedì 5 agosto 2010
venerdì 30 luglio 2010
lunedì 26 luglio 2010
Conferenza Stampa
lunedì 19 luglio 2010
Eyjafjallajokull!!! Nichi Vendola: c'è una Italia miglio...
Eyjafjallajokull - Nichi Vendola: "c'è un'Italia Migliore" from ElaborAZIONI on Vimeo.
mercoledì 14 luglio 2010
Con gli operai di Melfi!
Ho condiviso la richiesta di ritiro delle sospensioni fatta nei giorni scorsi dai partiti, ad eccezione del Pdl, presenti nel Consiglio regionale della Basilicata. Lo considero un fatto di grande rilievo: testimonia che su questioni così rilevanti come il diritto al lavoro, il rispetto del diritto di sciopero e della dignità dei lavoratori, non ci possono essere differenzazioni tra i partiti. È anche un segnale politico importante rivolto alla direzione dello stabilimento di Melfi e al management della Fiat.
Auspico la ripresa del dialogo tra le parti. L’esperienza di lotta conosciuta come ‘la primavera degli operai della Fiat di Melfi’, promossa dalla Fiom, che ha rappresentato una esperienza positiva, non è servita da lezione ai ‘falchi’ della Fiat che continuano a sottovalutare il livello di tensione esistente in tutti gli stabilimenti del gruppo, soprattutto dopo la vicenda Pomigliano.
A Melfi con l’atto compiuto dalla Fiat si vuole sospendere il diritto allo sciopero e l’esercizio della rappresentanza democratica. In questa difficile congiuntura economico-sociale atteggiamenti aziendali che fanno tornare le relazioni sindacali indietro agli anni più bui di scontro tra lavoratori, sindacati ed azienda oltre a ledere diritti individuali mettono a rischio gli interessi generali della nostra comunità e dell’intero Paese.
lunedì 7 giugno 2010
Giustizia sospesa, verità negate - Ascoltiamo il dolore, condividiamo l'impegno.
Interverrà don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
Non possiamo permettere che su certe storie lucane, più o meno note, si abbassi l'attenzione e cali quel velo d'ombra e di silenzio che è figlio del disinteresse.
L'iniziativa sarà introdotta da una narrazione del Laboratorio Reset e da Ulderico Pesce.
venerdì 4 giugno 2010
Il 10 tutti in Piazza con Nichi Vendola!
Così, il governo Berlusconi, dopo aver negato per mesi la crisi, oggi vara una manovra iniqua che colpisce i lavoratori, i cittadini e l’ambiente. E, soprattutto, non tocca le grandi ricchezze e gli speculatori.
La manovra delinea un quadro preciso, dalle sfumature pienamente percettibili: la crisi la pagano coloro che l’hanno subita e la subiscono. Le misure sono chiare e inequivocabili: tagli ai servizi, agli enti locali e alle Regioni, alla scuola, alla cultura, blocco degli stipendi del pubblico impiego, allungamento dei tempi per andare in pensione, condono edilizio, nessuna politica di investimenti per uscire dalla crisi economica o che riorienti l’economia verso uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale.
E allora, noi, che abbiamo un’idea diversa, che non ci stiamo ad un altro pioggia di fango su quelli che da sempre le crisi le pagano e le subiscono, proviamo a dire la nostra, a raccontare un’altra idea. Vogliamo provare a mettere in campo quello che in campo non ci sta mai, quello che non trova rappresentazione, vogliamo affrontare la crisi con il piglio di coloro che non la temono e il coraggio di coloro che sanno scegliere da che parte stare.
La crisi si affronta tagliando la spesa pubblica (si, ma quella sbagliata, come le spese militari e grandi opere a cominciare dal Ponte sullo stretto di Messina), tassando le transazioni finanziarie, le rendite e i patrimoni. Con meno tasse sul lavoro e più tasse a chi inquina e consuma risorse naturali. La lotta all’evasione fiscale non deve essere ridotta a mera propaganda (negli ultimi due anni, grazie al lasciar fare del governo è ulteriormente aumentata di 20 mld , superando i 120 mld l’anno) e vanno allargate le misure di protezione sociale, come il reddito minimo di cittadinanza, gli asili nido, il fondo per la non autosufficienza. E creare posti di lavoro, come ha fatto l’Europa, con l’economia verde, sostenendone le produzioni e i consumi relativi a fonti rinnovabili, efficienza energetica, eco efficienza delle produzioni, mobilità sostenibile, messa in sicurezza del territorio, agricoltura sostenibile.
Vediamoci in piazza giovedì. E insieme confrontiamoci su un’idea diversa del futuro. La nostra.
Giovedì 10 giugno ore 17:30 Manifestazione nazionale con NICHI VENDOLA
Piazza del Pantheon – Romamercoledì 2 giugno 2010
Meglio attivi oggi che radioattivi domani!
L’organizzazione si sta attivando dalle pagine di facebook e gli iscritti a oggi sono oltre 2.500. La giornata, spiegano gli organizzatori, sarà apartitica e tinta di giallo (colore che indica sia un pericolo ma anche il sole fonte di energia pulita):
Questo evento nasce dall’esigenza d’espressione di dissenso emersa su Eticaforum. Il 26 giugno sarà una giornata tinta di giallo, apartitica, contro la scelta obbrobriosa di tornare al nucleare, e a favore delle energie pulite, rinnovabili e della ricerca in campo energetico.
Tra i relatori, per ora, della giornata milanese: Tony Troja (presentatore) - blogger, cantante e comico; Claudio Messora autore di Byoblu.com, quarto blog politico italiano; Fiorello Cortiana - Ecologista, tra i promotori del primo gruppo di base milanese “Ecologia 15″; Michele Bortoluzzi - Sostenitore del rinnovabile e dell’ecosostenibile, impegnato nella lotta contro il nucleare; Mario Agostinelli - Ecologista, attivatosi nell’87 per la battaglia referendaria per il NO al nucleare; Alfonso Navarra - Attivista della campagna sul disarmo nucleare; Bruno Aprile - Presidente del Comitato Cittadino di Democrazia Diretta; Dott. Maurizio Bardi - Responsabile di MedicinaDemocratica di Milano.
Gli aggiornamenti all’evento possono essere seguiti anche qui.
Coordinamanto provinciale...
Venerdì 4 giugno, alle ore 16,30, presso la sala A del Consiglio regionale (Via Vincenzo Verrastro n. 4) Coordinamento provinciale, allargato agli iscritti, per discutere:
1) Manovra finanziaria del Governo
2) Dichiarazioni programmatiche del Presidente De Filippo
3) Tesseramento 2010
Rifkin: "Roma eco-sostenibile"
La grande mission di Roma, nell’aera della Terza rivoluzione industriale, è quello di diventare il faro che faciliterà la transizione dall’attuale geopolitica verso la politica della biosfera e di contribuire al risanamento del pianeta per le future generazioniSostiene Rifkin, in controtendenza rispetto a quanti temono che i ritardi accumulati nel settore dei trasporti e dell’edilizia siano troppi per poter spingere la capitale verso un simile disegno… Intanto, il calendario per i primi dieci anni è già pronto e dovrebbe portare, fra gli altri, alla predisposizione di nuove isole energetiche alla Sapienza, alla valorizzazione energetica dei residui arborei, ad un piano energetico all’Eur e all’illuminazione pubblica a emissioni zero.
domenica 9 maggio 2010
Grazie Peppino!
Lo ricordiamo con il video de "La storia siamo noi", qui solo la prima parte, su youtube il resto del racconto, toccante e umanissimo di Peppino...
venerdì 30 aprile 2010
Buon 1° Maggio, festa del lavoro...
Di fronte ai grandi e soprattutto repentini cambiamenti della società e del sistema produttivo le istituzioni dovranno ancora di più difendere questo valore in un momento in cui l’economia è in grande difficoltà; valore che determina la crescita della persona e della società nella quale vive. Il tasso di occupazione del nostro territorio è calato enormemente, è cresciuto spaventosamente il numero dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, è cresciuto spaventosamente il numero dei giovani e delle donne che hanno un contratto di lavoro precario.
Che cosa significa? Che i giovani non sono più in grado di progettare il loro futuro, che le famiglie e la società sono più deboli e insicure! Le istituzioni dovranno garantire ai cittadini e al mondo produttivo un “buon” lavoro, rivolto alla non-precarietà. Aiuti economici alle donne che lavorano, con gli assegni formativi e con gli incentivi alle imprese che investono sulle lavoratrici e sui lavoratori. Promuovere l’inserimento delle persone disabili e rafforzando un sistema di sostegni a favore di chi il lavoro lo cerca per la prima volta e di chi lo perde o lo cambia.
Le istituzioni dovranno sempre più accollarsi un compito impegnativo e dovranno assolverlo con la collaborazione di tutti: cittadini lavoratori, imprese e organizzazioni sindacali. Il nostro territorio ha le risorse, le competenze e la volontà per diventare “all’avanguardia” per qualità dello sviluppo, coesione sociale, sostenibilità ambientale, promozione della solidarietà. E’ fortemente necessario contrastare la precarizzazione del lavoro e l’idea di una crescita a due velocità; per questo è necessario scegliere di agire con una visione di insieme. La qualità dello sviluppo economico dipende dalla qualità del lavoro e dalla sua sicurezza, dalla coesione sociale, dalla capacità di una comunità di crescere insieme.
Buon 1° maggio a tutti!
domenica 25 aprile 2010
W il 25 APRILE, W LA LIBERAZIONE!!!
Ai fratelli Cervi, alla loro Italia
In tutta la terra ridono uomini vili,
principi, poeti, che ripetono il mondo
in sogni, saggi di malizia e ladri
di sapienza. Anche nella mia patria ridono
sulla pietà, sul cuore paziente, la solitaria
malinconia dei poveri. E la mia terra è bella
d’uomini e d’alberi, di martirio, di figure
di pietra e di colore, d’antiche meditazioni.
Gli stranieri vi battono con dita di mercanti
il petto dei santi, le reliquie d’amore,
bevono vino e incenso alla forte luna
delle rive, su chitarre di re accordano
canti di vulcani. Da anni e anni
vi entrano in armi, scivolano dalle valli
lungo le pianure con gli animali e i fiumi.
Nella notte dolcissima Poliremo piange
qui ancora il suo occhio spento dal navigante
dell’isola lontana. E il ramo d’ulivo è sempre ardente.
Anche qui dividono in sogni la natura,
vestono la morte e ridono i nemici
familiari. Alcuni erano con me nel tempo
dei versi d’amore e solitudine, nei confusi
dolori di lente macine e di lacrime.
Nel mio cuore finì la loro storia
quando caddero gli alberi e le mura
tra furie e lamenti fraterni nella città lombarda.
Ma io scrivo ancora parole d’amore,
e anche questa è una lettera d’amore,
alla mia terra. Scrivo ai fratelli Cervi
non alle sette stelle dell’Orsa: ai sette emiliani
dei campi. Avevano nel cuore pochi libri,
morirono tirando dadi d’amore nel silenzio.
Non sapevano soldati filosofi poeti
di questo umanesimo di razza contadina.
L’amore la morte in una fossa di nebbia appena fonda.
Ogni terra vorrebbe i vostri nomi di forza, di pudore,
non per memoria, ma per i giorni che strisciano
tardi di storia, rapidi di macchine di sangue.
Salvatore Quasimodo
sabato 24 aprile 2010
Eccoci. Ci siamo, ci tesseriamo!
Lo svolgeremo nell’autunno 2010. Così abbiamo deciso nella riunione del 1° Comitato Nazionale riunito a Roma il 17 aprile scorso. Ma vorremmo soprattutto dire quello che determinerà definitivamente, anche se in questo caso principalmente per via formale, l’esistenza del nostro partito (non partiamo da zero, le adesioni del 2009 sono state, per approssimazione circa 30.000).
I territori, che spingono da tempo in questo senso, potranno così avere una ulteriore piccola certezza di essere parte di un collettivo tangibile e non meteore vaganti, per costruire tutti assieme il contenitore migliore possibile delle nostre tante e belle idee, che abbiamo visto nascere per vie inaspettate dentro un universo politico della sinistra annichilita che sembra aver introiettato definitivamente la propria crisi di pensiero lungo.
Avevamo pensato di poter arrivare prima (entro l’estate, avevamo detto all’Assemblea di Roma del dicembre scorso). Un po’ di ottimismo della volontà ci spinge ogni tanto a correre più di quanto siamo in grado di fare, ma soprattutto il calendario delle Elezioni Amministrative del 2010 ha scombinato i nostri programmi. Come certamente sapete, alla fine di maggio saranno chiamate al voto buona parte degli elettori e delle elettrici delle regioni a Statuto speciale (Aosta e buona parte dei comuni della Valle d’Aosta, molti anche delle province di Trento e Bolzano, diversi comuni della Sicilia e tutte le 8 province della Sardegna, quindi gli elettori e le elettrici di tutta la regione). Perciò abbiamo pensato di prenderci il tempo necessario per mettere anche queste regioni nella possibilità di svolgere i propri congressi con i tempi dovuti. La debolezza della struttura organizzativa centrale, inoltre, ha dovuto arrendersi a tempi più lunghi del previsto.
Il percorso che stiamo intraprendendo è però quello scelto da tutti e tutte e dobbiamo cercare di evidenziarne le potenzialità, il lavoro positivo fatto attraverso uno sforzo vero di “rimescolamento” delle forme tradizionali che i partiti della sinistra hanno fin ora praticato, laddove questo è accaduto. Non dobbiamo però sottacere i “vizi” che, per molteplici ragioni, non siamo riusciti ancora a indebolire, a superare, a vincere. (Continua qui...)
giovedì 22 aprile 2010
Il grande imbroglio???
sabato 10 aprile 2010
Il manifesto imbrattato...
Questo non è il primo atto che dovrebbe portare a riflettere la nostra cittadina, nel 25 Aprile del 2009, in Viale della Libertà, qualche buon tempone ha deciso di scrivere: "25 Aprile lutto nazionale", oggi la scritta è ancora visibile anche se sbiadita.
Crediamo fermamente nei valori della costituzione e nel confronto politico anche con chi imbratta i muri con frasi e simboli nefasti e antidemocratici, ma non accettiamo l'indifferenza e la poca importanza che è attribuita a gesti come questi. La democrazia si difende ogni giorno eperché, parafrasando Hannah Arendt, il "male è banale", è nelle piccole cose di ogni giorno e va fermato e tenuto a freno in modo deciso ogni momento.
Noi non ci faremo intimorire e non ci faremo trovare impreparati ad un prossimo atto antidemocratico e fascista rivolto a chiunque nel nostro Comune. Noi abbiamo il coraggio e la serenità di esprimere il nostro pensiero in pubblico e nel rispetto assoluto delle regole democratiche, chi compie questi gesti no.
domenica 4 aprile 2010
Incontro straordinario e aperto!!!
venerdì 2 aprile 2010
Crisi Giunta Annale??? Staremo a vedere...
[dalla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 01/04/2010 - di F. Russo]
LAVELLO SEMPRE PIÙ INSISTENTI LE VOCI DI CRISI NELLA GIUNTA ANNALE
Comune, il Pdl chiede di azzerare le giunta
Crisi al Comune di Lavello? Per ora una bella scossa, che potrebbe comunque mutare gli scenari nella politica locale. A provocarla, la richiesta di azzeramento della giunta da parte dei rappresentanti del Pdl. Il tutto è avvenuto ieri mattina, quando gli assessori Antonio Catarinella, e Antonino Capuano (Pdl) hanno incontrato il sindaco Antonio Annale. I due rappresentanti dell'esecutivo lavellese avrebbero richiesto un rimpasto tra gli uomini di governo, anche in virtù di alcune ferite all'interno della giunta rese ancora più brucianti dall'esito delle ultime regionali. «In realtà - tiene a precisare il primo cittadino Annale - si trattava di un incontro già concordato prima delle elezioni. Esiste la necessità di fare un bilancio sull'azione amministrativa, accompagnato magari da una rivisitazione della composizione della giunta. Parlare di azzeramento, però, non è appropriato. Non esistono poi, discorsi legati all'esito delle elezioni. A Lavello esiste ancora una maggioranza». In realtà, nella mattinata di ieri, erano iniziate a circolare alcune voci riguardanti le possibili dimissioni dei rappresentanti del Pdl. Le voci venivano collegate alla mancata elezione del l'assessore Catarinella alle regionali. Un fatto, quest'ultimo, che avrebbe provocato dissidi all'interno della maggioranza cittadina. Interpellato dalla Gazzetta, Catarinella ha però smentito l'ipotesi di dimissioni. Ma evidentemente, aveva già raggiunto una tregua con gli altri componenti della giunta.
mercoledì 31 marzo 2010
Napolitano non firma!
ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha firmato il ddl del governo sul lavoro e ha rimandato il testo alle Camere. Ponendo forti dubbi sulla norma che prevede l'estensione dell'arbitrato nei rapporti di lavoro. Le perplessità riguardano, inoltre, il modo con cui il Parlamento ha legiferato su una materia complessa quale quella del lavoro. "Già altre volte - aggiunge il capo dello Stato - ho sottolineato gli effetti negativi di questo modo di legiferare sulla conoscibilità e sulla comprensibilità delle disposizioni e quindi sulla certezza del diritto, sullo svolgimento del procedimento legislativo per l'impossibilità di coinvolgere tutte le commissioni competenti". Serie perplessità sono state sollevate anche "per una così ampia delegificazione". "Il Capo dello Stato è stato indotto a tale decisione dalla estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni, gli articoli 31 e 20, che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale. Ha perciò ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinché gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale" si legge nella nota del Quirinale. Che, per la prima volta, dal momento dell'elezione di Napolitano, rinvia una legge alle Camere. Cauta la reazione del governo.
Le critiche del Colle. I rilievi del Colle si appuntano su una delle norme del ddl Lavoro. Quella che riguarda la nuova procedura di conciliazione e arbitrato che di fatto incide su quanto previsto dall'articolo 18 in materia di licenziamento. In particolare l'articolo indicato nel comunicato del Quirinale prevede che già nel contratto di assunzione, in deroga dai contratti collettivi, si possa stabilire che in caso di contrasto le parti si affidino a un arbitrato. L'articolo 31 modifica profondamente le disposizioni sul tentativo di conciliazione. Per Napolitano "occorre verificare che le disposizioni siano pienamente coerenti con la volontarietà dell'arbitrato e la necessità di assicurare un'adeguata tutela del contraente debole". Ovvero del lavoratore. Un altro articolo sul quale il Quirinale muove rilievi è il 20, che esclude dalla delega del 1955 sulla sicurezza del lavoro il personale a bordo dei navigli di Stato: una interpretativa che bloccherebbe l'inchiesta della procura di Torino su 142 uomini della Marina Militare morti per esposizione all'amianto e un processo a Padova per la morte, per lo stesso motivo, di altri due militari. Infine il capo dello Stato chiede una riflessione "opportuna" sugli articoli 30, 32 e 50. Napolitano invita a una rilettura anche sulle competenze della magistratura sulle clausole dei contratti di lavoro, i contratti a tempo determinato e la tipizzazione delle clausole di licenziamento, l'entità del risarcimento per le cause di lavoro relative a collaborazioni coordinate e continuate.
Le reazioni. "Napolitano ha sempre mostrato una grande attenzione alla eterogeneità delle norme e alle coperture finanziarie, è nel suo potere rimandare alle Camere, non ho nulla da obiettare" dice il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Soddisfazione è stata espressa dal Pd ("Speriamo che la maggioranza non sprechi questa occasione offertale dal presidente della Repubblica", hanno detto i deputati della commissione lavoro di Montecitorio, Marianna Madia e Ivano Miglioli) e dalla Cgil, fortemente critica verso il provvedimento. "E' una decisione - dice il segretario Guglielmo Epifani - che conferma le considerazioni della Cgil sugli aspetti critici del provvedimento. E' di tutta evidenza l'intempestività di una dichiarazione comune su una legge nemmeno ancora promulgata né pubblicata sulla Gazzetta ufficiale". "Finalmente il presidente della Repubblica batte un colpo e rimanda alle Camere la legge che voleva modificare, anzi svuotare lo Statuto dei lavoratori. Ne siamo contenti perché l'Italia dei valori è stato l'unico partito che, a suo tempo, si era permesso di pregare il presidente della Repubblica di non firmare il provvedimento ma di rinviarlo alle Camere" afferma il leader di Idv, Antonio Di Pietro. Per la Cisl, invece l'arbitrato resta uno strumento "utile", mentre il segretario generale della Uil Luigi Angeletti si augura "che il rinvio alle Camere sia l'occasione utile per rendere coerente il provvedimento legislativo con l'avviso comune realizzato dalle parti". Sulla stessa lunghezza d'onda Nazzareno Mollicone, segretario confederale dell'Ugl. Pienamente soddisfatti della scelta di Napolitano si dicono i vertici di Rdb (Rappresentanze di base) e Sdl (Sindacato dei lavoratori).
Vendola: "Non c'è futuro per i partiti, io punto sulle virtù civiche"
martedì 30 marzo 2010
Puglia: laboratorio di buona politica...
"La Puglia fa la differenza nel Mezzogiorno d'Italia", ha proseguito il governatore, parlando dalla "Fabbrica di Nichi" a Bari, sede del suo comitato elettorale, sottolineando inoltre che "i risultati preoccupanti della Calabria vengono equilibrati da quelli della Basilicata e da questo splendido dato della Puglia".
"Una regione - ha aggiunto Vendola - che non è assimilabile a uno stereotipo negativo di un Mezzogiorno tutto cooptato in un cono d'ombra fatto di malaffare e di cose negative. C'è un Sud che è in piedi e che orgogliosamente rivendica le proprie eccellenze, i propri talenti e cerca la strada del proprio futuro". Secondo Vendola, "il laboratorio di buon governo che abbiamo messo in campo in Puglia viene oggi premiato dal consenso degli elettori".
Mentre in piazza prefettura a Bari è già stato allestito un palco dal quale parlerà il governatore, arrivano i primi commenti ai risultati. Per il sindaco di Bari, Michele Emiliano "è un giorno felice per la Puglia e per Bari, su questa terra oggi soffia il vento della speranza e del buon governo".
"Abbiamo saputo custodire il lavoro avviato in questi anni che continuerà a dare i suoi frutti" ha proseguito il sindaco del capoluogo pugliese, con il quale Vendola era arrivato ai ferri corti prima delle primarie, ma con il quale ha ricucito il rapporto alla vigilia del voto.
In particolare, Emiliano si dice "felice per il dato di Bari: con percentuali altissime di consenso i baresi hanno abbracciato il loro presidente Nichi Vendola dimostrando ancora una volta di essere protagonisti di una storia di civiltà e progresso. Questi baresi - ha concluso - sono il mio orgoglio, come orgoglio della città di Bari è il presidente Nichi Vendola".
Tra gli sconfitti, per il coordinatore del PdL, ignazio la Russa, la colpa dell'insuccesso è addebitabile all'Udc, che ha deciso di appoggiare Adriana poli Bortone. "L'Udc - tuona la Russa - ha giocato a non far vincere in queste elezioni. Ha favorito, ad esempio, Vendola in Puglia. Ha usato una politica dei due forni".
lunedì 29 marzo 2010
Abbiamo vinto! Ora andiamo avanti, insieme...
- De Filippo (Centro-Sinistra) = 61,7% (177.995 voti);
- Pagliuca (Centro-Destra) = 27,6% (79.565 voti);
- Cristiano Allam (Io amo la Lucania + Io Sud) = 8,1% (23.392 voti);
- Toscano (Sui Generis) = 1,5% (4.318 voti);
- Doino (PCdL) = 1,1% (3.196 voti).
Sinistra Ecologia Libertà ha raggiunto un buon 4,0% pieno, con più di 11.000 voti. Il dato definitivo per il Comune di Lavello (PZ), il cui candidato è stato il compagno Ivano Scotti, ci dice che SEL ha ottenuto 444 voti, cioè il 6,8% dei voti validi. 400 sono stati i voti con preferenza ed il candidato locale ha incassato 338 voti nel comune di appartenenza e 375 preferenze a livello di collegio provinciale.
Un buon risultato che tutti vorremo sia furiero di novità positive per la nostra Regione e per il Comune di Lavello.
venerdì 26 marzo 2010
Appello di Nichi al voto...
Due anni fa una notte profonda è calata sul nostro paese. Convinta di aver conquistato, grazie a una seduzione bugiarda, il potere assoluto, la destra di Silvio Berlusconi ha creduto di potersi permettere tutto. E tutto si è permessa. Ha mentito e ingannato. Ha ignorato la realtà e le sue esigenze per sostituirla con uno zuccheroso fondale di cartapesta. Ha fatto dell’esercizio del potere una pratica quotidiana di licenza e abuso. Ha reclamato con fragorosa arroganza il diritto feudale all’impunità. Ha stracciato diritti, umiliato il lavoro, seminato intolleranza, coltivato egoismi, beffeggiato come ciarpame e impaccio ogni solidarietà.
Queste tenebre da cui siamo oggi circondati non sono il frutto di un’eclisse improvvisa e imprevedibile. Sono il prodotto di una lunga controrivoluzione culturale a cui moltissimi hanno messo mano. Si sono addensate nel corso di un quasi vent’anni, mentre giorno dopo giorno veniva circoscritto e infine cancellato ogni spazio pubblico, denunciato come intollerabile ciarpame ogni diritto, smantellata la centralità del lavoro, sequestrato e poi dissezionate in vacue pillole pubblicitarie quel bene comune essenziale che era e deve tornare a essere la politica.
L’illusione di invulnerabilità e impunità politica che ha alimentato in questi due anni l’orgia del potere berlusconiano è infondata. Scricchiolii sempre più numerosi e sempre più stridenti rivelano che lo scintillante castello del berlusconismo, fondato com’è sulle sabbie mobili di un colossale inganno, si avvia verso un rovinoso crollo. Ma uscire da questa ombra non sarà possibile senza restituire alle parole svuotate il loro spessore e il loro senso: senza riprendere possesso della politica e riportare la democrazia al suo significato di reale potere del popolo.
Queste elezioni possono segnare l’inizio della fine per chi, in nome del popolo, ha sottratto al popolo il diritto di decidere sulle proprie sorti e ha ridotto la libertà a sterile facoltà di scegliere tra vuoti prodotti di consumo politico.
E’ ora che quelle parole, popolo e libertà, si spoglino del carattere sinistramente ironico di cui li ha ammantati la destra e tornino alle loro origini, al loro eterno valore, al loro vero e profondo significato.
giovedì 25 marzo 2010
Rai per una notte...
Raiperunanotte...
mercoledì 24 marzo 2010
Buone nuove per la Sinistra...
Ora tocca a noi: possiamo e dobbiamo fare in modo che la prossima settimana le buone notizie le diano gli italiani, dimostrando con il voto alle regionali, di essere ancora una società libera, democratica e solidale. E l’unico modo per farlo è sconfiggere nelle urne una destra che ancora sabato scorso ha dimostrato di essere estranea ai valori costituzionali e pericolosa per la vita democratica del nostro Paese.
Non mi riferisco ovviamente alle persone che hanno partecipato alla manifestazione. Molte meno di quanto desideravano e soprattutto di quanto hanno dichiarato gli organizzatori, ma pur sempre persone convinte – vogliamo pensare – delle loro buone ragioni. Mi riferisco invece al pessimo spettacolo che ha dato di sé ancora una volta Silvio Berlusconi e agli intenti che egli ha dichiarato dal palco di piazza S.Giovanni.
Lo spettacolo è quello non direi di un capopopolo ( che rimane per me un complimento ), ma di un patetico caudillo nella sua fase crepuscolare. Patetici almeno quanto lui e forse ancora di più sono stati i candidati presidenti del PdL che senza alcun pudore hanno giurato non sulla Costituzione ma nelle mani del Presidente del Consiglio, con buona pace del federalismo, delle autonomie regionali e soprattutto della decenza.
Non ci sfugge, ovviamente, il lato grottesco di queste esibizioni ma, nonostante questo, non le prendiamo a ridere.
Al contrario le prendiamo sul serio non solo perché a circa metà degli italiani evidentemente non fanno lo stesso effetto che fanno a noi, ma soprattutto perché rimaniamo preoccupati, molto preoccupati. Può anche darsi che certi atteggiamenti estremisti siano la spia di un declino del quale Berlusconi è ormai consapevole. Personalmente sarei più prudente. Ma se anche così fosse non considererei come mere pagliacciate quelli che a me paiono invece propositi inquietanti e pericolosi. Sono proprio i “colpi di coda” spesso quelli più letali e Berlusconi a S.Giovanni sembrava più il Caimano che un Presidente del Consiglio.
Egli ha detto chiaramente che, se vince le regionali, avrà la forza sufficiente per fare quella che lui chiama “riforma della giustizia” – e sappiamo che cosa intende dire – e l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, carica alla quale – da sabato nessuno può far finta di non averlo capito- intende candidarsi lui stesso ma per via plebiscitaria , giacché la strada prevista dall’attuale Costituzione la giudica per se stesso, e a ragione, eccessivamente impervia.
Berlusconi ha dunque dichiarato limpidamente le sue intenzioni. Esse, se realizzate, farebbero precipitare l’Italia nella condizione di un sistema istituzionale autoritario e populista. Altrettanto limpidamente ha detto che per fare tutto questo senza troppi ostacoli gli serve la vittoria alle regionali.
Sappiamo dunque quel che dobbiamo fare nei prossimi giorni affinché l’Italia resti una Repubblica democratica e parlamentare : ogni sforzo per contribuire, con il successo di Sinistra Ecologia e Libertà, alla vittoria del centrosinistra.
E’ un impegno indispensabile e anche urgente perché nel frattempo, con questa destra al Governo, se ne va, ogni giorno che passa, un pezzo della nostra libertà. Esageriamo a dire questo ? Non credo proprio. Basti guardare quello che è già successo. Le principali trasmissioni televisive di informazione politica sono state sospese perché sgradite alla destra, con una decisione a maggioranza del CdA della RAI. Intercettazioni telefoniche hanno rivelato che Silvio Berlusconi ha fatto pressioni sull’Autorità delle Comunicazioni e perfino su Comandante Generale dell’Arma di Carabinieri, contro “Anno zero” di Michele Santoro. I Telegiornali della prima e della seconda rete hanno propagandato la manifestazione di sabato scorso come degli agit-prop : prove tecniche di adunata di regime. Il Questore di Roma è stato redarguito dai capigruppo PdL di Camera e Senato per aver dato sui partecipanti cifre diverse da quelle dell’ineffabile Verdini.
Vale la pena poi di ricordare che al Parlamento è ormai sottratta la sua funzione di iniziativa legislativa, soffocato com’è da decreti legge e disegni di legge del Governo e che la magistratura è sottoposta ogni giorno ad una aggressione violenta che non ha precedenti nel nostro e negli altri Paesi democratici. Un potere esecutivo che comprime la libertà d’informazione e la funzione del Parlamento, che aggredisce la magistratura e gli organi di garanzia si colloca fuori dai confini a lui assegnati dalla Costituzione e la stravolge di fatto, prima ancora di modificarla formalmente.
Ecco perché questa destra costituisce ogni giorno di più un pericolo. Ecco perché tra una settimana la buona notizia dobbiamo darla noi : con il successo di SEL, con una pesante sconfitta del populismo autoritario di Berlusconi.
lunedì 22 marzo 2010
Lettera dall'ITALIANISTAN...
Lavoro a Milano in una azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio.
Anche l´assicurazione dell´auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l´assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale, di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.
Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo
presieduto dal Presidente del Consiglio).
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall´agenzia
pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.
Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio, guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.
Allora mi stufo e vado a navigare un po´ in internet, con provider del Presidente del Consiglio.
Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet, leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse.
Per fortuna!
venerdì 19 marzo 2010
domenica 14 marzo 2010
venerdì 12 marzo 2010
"Basilicata, un altro Sud", il programma di legislatura 2010/2015...
Buona lettura e buone riflessione...