lunedì 30 marzo 2009

Fenice inquina...

Lo abbiamo sostenuto da sempre, eppure, alla fine, il termodistruttore "Fenice", uno dei due della Provincia di Potenza, oggi mostra i suoi piedi d'argilla.
Dati dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente di Basilicata (ARPBA) ha informato il sindaco di Melfi, Navazio, dell'inquinamento delle falde non solo nei pressi dell'impianto, ma sino al fondovalle... Ecco quanto riportano alcuni siti locali:


"Il Sindaco di Melfi Alfonso Ernesto Navazio con un’ordinanza, ha bloccato l’utilizzo delle acque sotterranee a valle del termodistruttore Fenice. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, l’Arpba, ha comunicato lo stato dell’inquinamento delle falde acquifere sotterranee non solo nel perimetro del termo distruttore ma anche a valle, fino ad arrivare alla zona dello zuccherificio. Navazio ha dichiarato di voler far luce al più presto sulla vicenda per capire se questo inquinamento delle acque sia derivato da attività industriali o se sussistano cause geologiche scatenanti. “Il compito primario delle amministrazioni è quello di vigilare per salvaguardare la salute dell’intera cittadinanza e di trovare una soluzione efficace al problema” commenta il sindaco della città federiciana “. “L’Arpba sta continuando a monitorare la situazione con il supporto dell’Università degli Studi della Basilicata, noi abbiamo chiesto di essere costantemente informati sull’evolversi della situazione” conclude Navazio. I componenti del comitato 1993 "No a Fenice” hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto con tutti i sindaci dell’area nord per fare il punto della situazione e trovare una soluzione al problema. Intanto i cittadini chiedono di saperne di più, di conoscere cosa sta succedendo all’ambiente in cui vivono. "
Oltre ad essere ulteriormente preoccupati per lo stato di salute pubblica in cui versa l'intera area e particolarmente Lavello, chiediamo che il Sindaco del nostro comune, il dott. Annale, chieda chiarimenti ed informi la cittadinanza sullo stato dei fatti, nonché si impegni, nei luoghi istituzionali appropriati a portare avnti la proposta-protesta contro la termodistruzione.

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