Talvolta in televisione trasmettono programmi e telefilm interessanti, è il caso di "Pane e Libertà", miniserie (domenica 15 e lunedì 16) di Rai Uno sulla vicenda politica e umana di Giuseppe Di Vittorio, da povero bracciante analfabeta di Cerignola (FG) a sindacalista e personaggio politico di spicco del PCI nel primo dopoguerra.
Un film da vedere, nell'anteprima di ieri 11 marzo a Bari Vendola così esprime la sua opinione su "La Stampa": «Per me la Puglia rappresenta da un lato un crocevia di popoli, viandanti, pellegrini, marinai e dall’altro la terra che ha inventato la dignità del lavoro - ha spiegato Nichi Vendola - Di Vittorio in questo è stato un ottimo interprete, oggetto di religiosità laica e popolare. Chi è pugliese è cresciuto sui racconti su Di Vittorio. I nostri padri ce lo raccontavano. Da terra aspra e miserabile s’è costruita una parabola molto bella: quella di non togliersi la coppola davanti al padrone. Questo è un gesto di autonomia intellettuale, non di sfregio o di odio. La differenza rispetto al passato è che ora i braccianti poveri hanno spesso la pelle nera ed è difficile garantire loro gli stessi diritti».
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