martedì 16 settembre 2008

Il Movimento per la Sinistra...

Chianciano Terme (SI), 25 gen. (Apcom) - Contrordine: non una scissione ma un nuovo movimento, non un partito ma "un partire". Il viaggio di Nichi Vendola fuori da Rifondazione Comunista per riunire l'area a sinistra del Pd, nel weekend di Chianciano Terme, vive così solo una prima tappa, ovvero la nascita del Movimento per la Sinistra, nel quale si scioglie la Rifondazione per la Sinistra sotto la cui sigla era stato convocato l'appuntamento di questi giorni.

A dispetto delle attese della vigilia, e al contrario di quanto avesse lasciato presagire la relazione vendoliana di ieri, il gruppo che si riconosce nelle posizioni del governatore pugliese ha deciso di sottoporre al territorio il documento d'indirizzo politico che, discusso in un nuovo appuntamento ancora da fissare, potrà eventualmente esplicitare la scissione. Questioni di forma (l'assemblea 'aperta' del PalaMontepaschi non era del tutto rappresentativa) ma soprattutto di sostanza (l'ala bertinottiana non vuole ancora uscire dal Prc, e c'è chi aveva proposto la "doppia tessera") sono alla base della frenata.

Fra i molti interventi dal palco, in pochi hanno annunciato esplicitamente la loro fuoriuscita dal vecchio partito: tra di loro, lascia Elisabetta Piccolotti, portavoce nazionale dei Giovani Comunisti, poi eletta fra i dieci membri del nuovo coordinamento provvisorio del Movimento. Con lei, un mix di giovani e veterani: Celeste Costantino, Titti De Simone, Elettra Deiana, Daniele Farina, Nicola Fratoianni, Alfonso Gianni, Beatrice Giavazzi, Gennaro Migliore, Alì Rashid. Anche se, per le voci sotto il tendone, il nome più votato dall'assemblea era stato quello di Fausto Bertinotti.

Applauditissimo, in mattinata, un oratore che al Prc non si è mai iscritto, Piero Sansonetti, secondo cui la questione da porsi non è se fondare o meno un nuovo partito: "Non facciamo di questa domanda l'assoluto della nostra discussione", ammonisce l'ex direttore di 'Liberazione', che attacca lo "stalinismo apolitico" del Prc verso il giornale.

Per Vendola il distacco è tuttavia già avvenuto: "C'è l'uscita - ha detto - e naturalmente con tutti quelli che pensano, e in questa platea sono in una minoranza, di restare in Rifondazione, siccome pensano di restarvi sempre per fare lì dentro la battaglia per costruire il nuovo soggetto della sinistra, noi con quei compagni e quelle compagne continueremo a parlare". L'impresa, ne è convinto, è possibile: "Basta che domani non siamo una caricatura di ieri - mette in guardia - e non siamo una miniatura di ciò che abbiamo già sperimentato".

Impossibile invece ricomporre la frattura tra i vendoliani ed il vertice del Prc, anche dopo l'appello e la critica, ieri, del segretario Paolo Ferrero: "Dire che usciamo per andare a destra, e fare una corrente esterna al Pd - ha risposto oggi Vendola nel suo intervento conclusivo - serve solo per trattenere qualcuno, serve solo a fini di battaglia politica interna. Se c'è una cosa di cui non ha paura il Pd è proprio una Rifondazione Comunista come quella gestita da Paolo Ferrero, perché il moderatismo non si sente incalzato dal settarismo, anzi".

Claudio Grassi, alleato principale dell'ex ministro alla guida del Prc, attacca a sua volta il nuovo Movimento, che punterebbe ad "una scissione da Rifondazione Comunista con l'obiettivo di costruire un nuovo partito della sinistra guidato da Massimo D'Alema", e sottolinea che l'adesione al nuovo progetto "diminuisce via via che si scende dagli organismi dirigenti centrali ai territori". Mostrano interesse per il progetto vendoliano, invece, i leader dei Verdi e di Sd, Grazia Francescato e Claudio Fava: secondo quest'ultimo "la scelta di Nichi Vendola, sofferta e consapevole, si traduce in un contributo fondamentale per costruire insieme una sinistra nuova".


L'intervento conclusivo di Nich Vendola a Chianciano (25/01/2009)

giovedì 22 maggio 2008

Mentre noi litighiamo e non sappiamo che pesci pendere...

E' di oggi la notizia che il Ministro Scajola ha in mente di riaprire la questione Nucleare in modo deciso, insomma, al via il nucleare per l'energia elettrica... la notizia è disponibile su Repubblica.it
Ora, noi di Sinistra abbiamo la nostra idea sul nucleare e molti studi e ricerche hanno messo in evidenza come i suoi costi non siano bassi, se si escludono gli enormi aiuti dello Stato, per non parlare dei tanti elementi negativi (non solo le scorie nucleari) che una centrale comporta.
Non solo GreenPeace mette in luce i limiti/rischi dell'energia dell'atomo, ma anche le possibilità delle rinnovabili, così come lo sostiene la EuroSolar.
Tuttavia, lo sappiamo, i "poteri forti" sono in aguato e per aumentare i loro profitti, con la scusa dell'energia, non aspettano altro che lo Stato inizi a finanziare il Nucleare!!!
Ebbene, mentre noi eravamo al Governo, venne approvato il decreto con cui si decideva che le questioni energetico/ambientali erano sarebbero state coperte da Segreto di Stato (ecco il decreto)...
Su questo Beppe Grillo ha fatto molto schiamazzo, mentre noi? Un invito ai tanti compagni, agitiamoci e nei congressi che ci aspettano, radicalizziamoci a Sinistra!!! Questo Paese ha bisogno di una forte anima solidale, ecologista e con voglia di giustizia!!!

domenica 18 maggio 2008

La coscienza smarrita della Sinistra...

di Giuliano Girlando, 16 maggio 2008 - Aprileonline.info

In un paese dove a parlare di giustizia sociale e questione morale si passa per visionari, millantatori e diffamatori si preferisce armare le masse per la caccia allo straniero.

Nel voto di fiducia alla camera, c'è stato per la verità tra le dichiarazioni di voto, una frase dell'On. Di Pietro che è mia intenzione sottolineare e argomentare: "C'è un tentativo di addormentare le coscienze....". Potrebbe racchiudere una delle principali questioni sociali del paese, oppure essere la solita frase detta da chi oggi vuol farsi profeta. Nulla toglie il fatto fondante reale, cioè lo smarrimento della coscienza individuale.
L'altra sera guardando i tanti "TGME" mi ha sconvolto un'intervista fatta a Napoli ad una donna sulla questione del campo Rom assaltato. Ebbene continuare a non credere a ciò che avevo sentito: "Un camorrista a differenza di uno zingaro ha una sua integrità morale, non tocca i bambini....". Come se i tanti omicidi di giovani per mano della camorra non fossero mai accaduti. In tutto ciò ho fatto una ricerca sul web alla parola "giovani omicidi di camorra" e in effetti non c'è da dimenticare o tacere, tutt'altro. Saviano attualmente è sotto scorta e il film tratto dal suo romanzo "Gomorra" è presentato al festival di Cannes, un gruppo di studenti anti-camorra ha aperto un sito, così come è presente il lavoro dell'associazione "Ammazzateci tutti" di Aldo Pecora e di altri ragazzi giù nella Calabria.
Ma su questo sta calando una cortina di ferro, un banco di nebbia, spostando l'interesse delle masse sulla questione sicurezza, immigrazione clandestina e campi rom. Facile così addossare le colpe ad altri, troppo comodo dire che ci vuole perché dobbiamo poter uscire la sera di casa in tranquillità, diventata oramai una usanza da ripetere in qualsiasi intervista. In un paese dove a parlare di giustizia sociale e questione morale si passa per visionari, millantatori e diffamatori si preferisce armare le masse per la caccia allo straniero. Diciamola tutta, i vari sistemi mafiosi sono radicati nelle istituzioni del paese, controllano lavoro e stato sociale, decidono ovviamente dove spostare l'attenzione e la caccia al diverso diventa la priorità. In tutto questo la risposta politica è il "se po' fà" , il volemose bene, usiamo lo strumento da galateo cavalleresco a ricordo, nemmeno tanto del periodo medievale. [continua qui...]

mercoledì 7 maggio 2008

Ricostruire la Sinistra senza il PD...

[Intervista a Gennaro Migliore di Angela Mauro da www.rifondazione.it]

Pd: D'Alema e Bersani attaccano Veltroni e ipotizzano un dialogo con la sinistra. Uno scenario possibile?
Sono interessato alla riflessione di D'Alema e di chiunque proponga di mettere in discussione il bipolarismo schematico. Ma l'ambizione della sinistra è di non chiedere una mano a nessuno, D'Alema compreso. Ora è necessario lavorare alla costruzione di una proposta politica che legittimi la sinistra nella società, visto che siamo stati elettoralmente inceneriti come da fulmine. L'esigenza di un soggetto politico di sinistra resta.

Impresa difficile, di fronte a tipi come il neosindaco di Roma Alemanno che sembra impegnato su scelte politiche molto popolari. C'è il rischio che questa destra dia scacco matto su tutto...

Non dobbiamo essere annichiliti dal timore che le politiche di una certa destra possano essere popolari. Dobbiamo essere in grado noi di costruire una proposta che, come scriveva domenica scorsa Bifo su Liberazione , rifiuti una doppia introiezione della paura: quella della destra e quella della sua legittimazione nella società. Sta a noi trovare la capacità di sovvertire le letture consolatorie e difensive di una certa sinistra moderata e contrastarle con un pensiero forte e la valorizzazione della nostra cultura politica. Penso ancora che vada contrastata l'idea che la violenza e la discriminazione siano elementi fondanti del consenso, il modo per farlo sta in una pratica della non-violenza che riguardi però il senso comune. Non dobbiamo aver paura del possibile, non dobbiamo temere l'inevitabile.

Cioè?
Cioè tutti i cambiamenti. L'idea che sta alla base della vittoria della destra è non affermare il cambiamento. Invece, noi dobbiamo essere convinti delle possibilità di miglioramento della nostra società. Siamo stati sconfitti perchè visti come chi voleva difendere lo status quo. Ora dobbiamo costruire una strategia più capace, inventare nuove forme di rappresentanza. Nella crisi politica della sinistra il tema della democrazia non è solo evocazione ma necessità. Chi dice ripartiamo dal basso senza dire "come, perchè e con chi" rischia di rifugiarsi in una sorta di nicchia sociale senza potenzialità di cambiamento. Penso all'ultima discussione dei nostri vecchi compagni di strada del nord est che ora si dicono "marxisti non di sinistra" e si sentono "base" senza indicare strumenti. Oggi dobbiamo essere capaci di acquisire anche forme di discussione che consentano di superare i limiti della democrazia rappresentativa che non basta più per una società complessa come la nostra. Bisogna prendere esempio dall'esperienza di varie amministrazioni locali in Emilia Romagna, che si sono cimentate sui bilanci partecipativi guardando a quanto fatto in altri posti d'Europa e in Sud America. Ricordo ai tanti che evocano una reale vicinanza ai movimenti - siccome io penso di averli frequentati abbastanza - che la difficoltà della nostra azione con i movimenti si è determinata con la partecipazione del Prc al governo ma anche perchè molte relazioni di movimento sono diventate asfittiche quanto più si misuravano sulle identità. Penso ai social forum, che invece di essere la base di un processo costituente diventarono intergruppi, o alla rottura dei Disobbedienti dopo il Trainstopping. Quando vuoi affermare una tua identità presuntamente fissa a danno degli altri e non come contributo alla ricerca comune, finisce che quella identità la usi come una minaccia e non come occasione per una reale capacità di confronto. [Continua qui...]

lunedì 5 maggio 2008

"Concordia", dice Ginsborg, "altro che litigare!!!"

[da "Liberazione" del 20 aprile 2008, di G. Mascia]
“La condizione depressiva. Dalla complessità clinica alla scelta del percorso terapeutico: implicazioni per il trattamento e la prevenzione”. E ci si potrebbe fermare anche qui. Il manifesto sovrasta l’ingresso del Palazzo dei Congressi di Firenze: impossibile aggirarlo. Sguardi da cane bastonato vi si soffermano, uno dopo l’altro, in questa mattinata di aprile, a una settimana dalle elezioni che hanno spedito la sinistra fuori dal Parlamento. Sono tanti gli sguardi. Non che i cani bastonati abbiano già deciso di ricorrere a un corso sulla depressione per reagire alla catastrofe collettiva e individuale post-voto. Ma capita che l’assemblea indetta dall’Associazione fiorentina per la Sinistra unita e plurale si tenga proprio nella stessa struttura del convegno medico. Coincidenze che fanno pensare, strappano anche battutine e sorrisi. Amari, ovvio.
La processione della gente arrivata nel capoluogo toscano per la prima assemblea di riflessione sulla disfatta è lunga e silenziosa. Sbuca dai treni arrivati dalla capitale, per esempio. Percorre la breve distanza dalla stazione al Palazzo dei Congressi, si stranisce un po’ nel ritrovarsi in una città diversa ed estranea. Lontanissimi i tempi in cui Firenze ospitò il Social Forum Europeo (2002), quando non c’erano processioni e musi lunghi ma migliaia di persone critiche della globalizzazione e in piazza per la pace. Tempi di festa, energie, speranze. Oggi c’è un inevitabile funerale per la sinistra sparita dalle istituzioni (ci si consola con la presenza nei governi locali…), un disperato tentativo di raccattare energie, quanto alle speranze, si sa, sono le ultime a morire.
[continua qui...]

Vendola a Potenza il 6 Aprile 2008 (qui gli altri video)

venerdì 18 aprile 2008

CHE FARE?

[da www.sinistrarcobaleno.it - Gianfranco Mascia]

Dobbiamo imparare a reagire. La botta è stata dura, per tutti. Nessuno, anche nelle più pessimistiche previsioni, poteve immaginare che dopo il 14 aprile nessun parlamentare de La Sinistra L’Arcobaleno sarebbe stato eletto.
I ragionamenti politici e le analisi sono già iniziate e proseguiranno a lungo.
L’unica cosa che - però - non è utile a nessuno è prendere decisioni affrettate e lanciare accuse perentorie che possono tracciare segni indelebili.
Perchè c’è ancora da fare.
Adesso.
Perchè le amministrative sono ancora in corso, ci sono alcuni ballottaggi che vedono in pista diverse nostre liste e dobbiamo tutti impegnarci a battere la destra, almeno in queste amministrazioni.
Una cosa è sicura. Abbiamo affrontato una campagna elettorale in salita e controcorrente. La corrente era quella del voto utile e della sinistra inutile. Invece noi, controcorrente, sapevamo che milioni di persone di sinistra, ambientaliste, pacifiste avevano bisogno di essere rappresentate in Parlamento. Non ci siamo riusciti.
E vorremmo cominciare a ragionare - insieme - sui motivi che hanno causato questa sconfitta.
Per questo il sito riparte. E rimane a disposizione di coloro che vogliono mobilitarsi per i ballottaggi e di chi vuole partecipare al dibattito sul futuro, ma anche sul passato e sul presente.
Una occasione potrà essere l’assemblea di Firenze del 19 aprile, promossa dai comitati x una Sinistra Plurale che fanno riferimento a Paul Ginsborg. Una iniziativa lanciata prima dei risultati elettorali e per questo ancora più opportuna.
Altre occasioni ci saranno e potranno essere segnalate sul sito. Così come tutte le iniziative elettorali per i ballottaggi.
Noi metteremo a disposizione questo portale e tutti gli strumenti web - a cominciare da un forum - e di comunicazione che possano permettere la diffusione delle notizie e la possibilità di una dialettica.
Una dialettica critica ma civile. Per intenderci non accetteremo - come è già successo da altre parti - che il dibattito venga infestato da troll e provocatori.
C’è da fare e c’è bisogno di tutti.

mercoledì 16 aprile 2008

Dove sono andati i voti della Sinistra???

A qualche manciata di giorni dal deludente risultato ottenuto dalla Sinistra-Arcobaleno, che dalle scorse elezioni politiche (sommando Verdi PdCI, PRC) ha perso 9 punti percentuali, è necessario capire cosa è successo, partendo dall'andamento dei flussi di voti.
Renato Mannheimer, a "Porta a Porta" di Bruno Vespa, ha snocciolato dati utili a capire cosa è successo.
Circa il 50% di chi nel 2006 ha votato Verdi, PdCI e PRC (difficile valutare l'apporto di Sinistra Democratica), il 13 e 14 aprile scorso ha votato PD, un 18% si è astenuto ed il restante 7% ha votato per altre formazioni politiche, in breve solo 1 su 4 del popolo della Sinistra italiana ha votato "la Sinistra-l'Arcobaleno".
Da ciò sembra possibile azzardare almeno tre conclusioni:
- il PD (lo confermano i dati dello stesso Mannheimer) non sfonda sul centro politico italiano, ma conserva i voti dell'Ulivo (Margherita+DS) e prende voti dalla sinistra perché è ritenuto più utile votare PD contro la PdL;
- una fetta importante dei compagni non ha valutato credibile la Sinistra-Arcobaleno ed ha atteso di capire che cosa sarebbe successo e pertanto si è astenuto;
- una fetta minore ha deciso di votare altro per diversi motivi.
Se ciò potrebbe essere vero, le soluzioni alla sconfitta sono:
- riunirsi con il PD per provare a recuperare il 50% del voto di sinistra, ma lo stesso PD non sembra interessato a recuperare la sinistra italiana come entità politica importante per il Paese;
- sciogliere SA e riprendere le fila dei singoli partiti, ma in questo caso si punterebbe ad un recupero, partito per partito, del solo 18% dei consensi degli astenuti, poiché il 50% che ha votato PD, in tal caso, è poco probabile che ritorni a votare i singoli partiti, ormai divenuti "non utili" in un sistema politico bipolare e di stampo americano;
- costruire una alternativa di Sinistra (radicale, radicata, plurale ed ambientalista) al voto PD e che riaccenda gli animi degli astenuti.
Per il team di sinistralavello è l'ultima ipotesi quella più interessante politicamente, ma anche la più difficile, poiché richiede l'impegno di tutti a costruire le alternative concrete e fattibili al mondo globalizzato, di un sistema sociale ed economico incerto ed insicuro... Una cosa sembra ovvia, non si può tornare indietro dalla Sinistra-Arcobaleno senza rischiare la definitiva scomparsa politica della Sinistra di questo Paese; è quindi necessario trovare la quadra, che inizia da un nome , Nichi Vendola...

lunedì 14 aprile 2008

Nichi Vendola: "Il Novecento ci è precipitato addosso"

Sono passati 60 anni da quando un comunista, Umberto Terracini, firmava la Carta costituzionale della neonata repubblica. Sei decenni dopo, e per la prima volta da quando il fascismo li aveva messi fuorilegge, nel Parlamento italiano non siederanno né comunisti, né socialisti. Il poco più del 3% preso alla Camera dalla Sinistra e l'Arcobaleno e lo 0,9% raccattato dagli eredi di Pietro Nenni e Bettino Craxi non lasciano possibilità. A Montecitorio e Palazzo Madama nessuna targhetta adornerà le stanze dei gruppi parlamentari con i simboli del lavoro che hanno percorso tutto il '900.
Nichi Vendola che sarà probabilmente chiamato a ricostruire dopo il terremoto e che è anche il leader più immaginifico che si agita nella sinistra, ormai, extraparlamentare, lo ha detto subito, a caldo: "Il Novecento ci è precipitato addosso".
In Basilicata il dato è in linea con quello nazionale, così come quello della nostra cittadina, "la Sinistra-l'Arcobaleno" ha ottenuto un 3,5%...
Ora tocca ricominciare da 0... buon lavoro compagni!

giovedì 10 aprile 2008

Bertinotti con Ginsborg: Sinistra, dal 15 si faccia il soggetto unico...

Lunedì sera fiorentino al Teatro Puccini, con il candidato premier dell'Arcobaleno e il professore britannico davanti a mille persone [di Anubi D'Avossa Lussurgiu - 9 Aprile]

«Un nuovo inizio»
. «Un soggetto unico della sinistra». «Un arcipelago e non una piramide come il Pd». «Un edificio fondato non sul leader ma sulla partecipazione, non romanocentrico ma centrato sull'autonomia dei territori, non burocratico ma con una direzione democratica, collegiale e di nuova generazione». «Il soggetto politico di ogni lotta di liberazione». Fa un po' impressione sentire Fausto Bertinotti scandire queste parole come ha fatto lunedì nella lunga serata pubblica con Paul Ginsborg a Firenze, al Teatro Puccini. Vestigia del ventennio fascista e al tempo stesso delle antiche lotte operaie, costruita dal regime proprio come dopo-lavoro accanto alla Manifattura Tabacchi fiorentina, con il bassorilievo delle "Madri operaie" che campeggia sulla facciata. Dà una certa sensazione ascoltare qui l'apologia della Liberazione storica, che Bertinotti grida alla fine raccogliendo il guanto di sfida di Fini che vuole «liberarsi della sinistra» - e non è certo il solo a pensarlo «obiettivo principale» da portare nelle urne. E ne dà una ancor più indefinibile sentire indicare più volte la liberazione da rideclinare oggi e per il futuro, come orizzonte dell'impegno della sinistra e come «questione dell'umanità», nella temperie della campagna elettorale che lo schermo dei media rappresenta come la più piatta e di più basso profilo della storia repubblicana.
In questo modo vanno le cose, comunque. Vanno che a scandire l'ultima settimana di sforzo pre-elettorale del candidato premier de "la Sinistra l'Arcobaleno" c'è una serata così, straniante e insieme autentica: mille persone stipate in un vecchio teatro che di posti a sedere ne fa 635, dalla platea alla galleria, mille facce di fabbrica e d'ufficio, d'atelier d'arte e d'aula universitaria, di liceo e di pensione d'anzianità, di vecchia base Pci e di Forum sociale, di sindacato e di rete precaria, di "girotondi" e di "collettivi", che stanno lì ad ascoltare dall'inizio alla fine quei tre sul palco. Bertinotti e quel professore britannico fiorentinizzato e dalla voce tanto gentile quanto la logica del suo discorso è rigorosa; e quella ragazza che li "modera", Elisabetta Piccolotti, umbra che col fiorentino Federico Tomasello coordina le giovani comuniste e i giovani comunisti di Rifondazione. Un palco che non sollecita tanto l'attenzione al voto, a cinque giorni dal voto; ma dal quale si dipana un dialogo su ciò che è a venire. Nella sinistra. Con un tema dominante: la costruzione del soggetto. Con una determinazione evidente: il soggetto unico. Con un'ansia che si sente: farlo nuovo non per vuoto "nuovismo" e per "sindrome di rimozione" della storia, ma anzi per saldare finalmente i conti in sospeso con essa, con l'esperienza dei suoi punti più alti, appunto «di liberazione», come con quella dei suoi limiti quanto a democrazia e «valorizzazione della persona». E per riannodare i fili delle esperienze più mature degli ultimi anni, nel cuore della contemporaneità e alla sua altezza: in testa i movimenti dell'altermondialismo (Bertinotti) o nuovomondismo (Ginsborg).
Certo: i limiti ci sono, si vedono, chiunque se ne può accorgere. E' un dito, critico e autocritico, che Ginsborg punta subito, appena presa la parola nel primo giro, prima ancora di rispondere alla domanda di Betta su come affrontare «l'americanizzazione» spinta dal veltronismo, anzi su «se è vero che siamo anche noi negli Usa e cosa significa per la sinistra». Il professore, col suo sorriso spiazzante e il suo accento che fa simpatia, fa una considerazione in premessa guardando alla platea resa invisibile dai riflettori puntati: «Mi sento strano, voi mi vedete mentre io non vedo voi». Metafora dello stato attuale dell'azione dirigente nella sinistra: meglio, metafora di quei limiti duraturi d'una intera storia con la quale fare i conti.
Subito si apre una dialettica produttiva. Per un verso l'invito ginsborghiano ad andare davvero «oltre il Novecento», ad un «pensare nuovo» inteso come «pensare alto», intanto assumendo che da noi come negli Usa, in America Latina come in India qualcosa ha detto definitivamente che «siamo nel mondo» ed è stato il movimento contro il neoliberismo da Seattl in poi; e il riferimento, fra «molte colpe», a quella «virtù del Pci» che era «il legame tra quotidiano e progetto di futuro», che oggi «vive» nelle «pratiche minute» degli «stili di vita alternativi», a partire dalla critica dei consumi. Per altro verso l'adesione bertinottiana all'«invito», con «un'aggiunta»: che è, «per guadagnare l'innovazione», anzi «un nuovo inizio», il «balzo di tigre nel passato» à la Benjamin, specificamente nelle «lezioni alternative» dischiuse dalla storia del movimento operaio. Dal fatto che sin dall'inizio «non era destino» l'egemonia del «modello tedesco» fatto di «forza di combattimento» strutturata verticalmente e articolata in partito, sindacato e cooperazione; mentre c'era un'altra esperienza, quella francese, «segnata dalle tendenze anarchiche» e più territoriale, orizzontale, autogestionaria. Fino alle «correnti eretiche» che misero a critica «la presunzione dell'avanguardia», come il consiliarismo d'un Karl Korsch. Dallo stesso «stato nascente» dei Soviet e della Rivoluzione d'Ottobre, prima della piega in «processo autoritario». Fino all'esperienza-chiave per la medesima biografia politica di Bertinotti: il «sindacato dei consigli», la spinta conflittuale d'una nuova composizione di classe e l'impetuosa sperimentazione di forme democratiche consiliari nel cuore della produzione, proiettate a sovvertire la divisione del lavoro nonché la pretesa di "neutralità" di scienza e tecnica.
Insomma: «Senza il deposito di quelle rivolte e rivoluzioni, non siamo nessuno». Ma al tempo stesso, certo: «Non si è figli di questa storia semplicemente perché si alza una falce e martello». Serve, invece, «riaprire un cammino di liberazione». Fare di quelle esperienze un'ispirazione mentre si procede «sperimentando» in avanti, nel presente storico. Anche, per esempio e appunto ereticamente, «fare una campagna elettorale costruendo i fondamenti del nuovo soggetto della sinistra». Cui occorrono «emozioni» e «fraternità». Perché, in fondo, il refrain di chi questa campagna vuole «dominare» è univoco: additare come orizzonte unico una solitaria «passività». E' lo sfondo di senso d'una battuta "pesante" come quella di Berlusconi alla precaria, cui consigliava di sposare suo figlio. E qui sta «la forza» del berlusconismo: precisamente nell'essere metafora attiva dell'egemonia capitalista.
Per Bertinotti è un passaggio, anche, per parlare di quelli che ha incontrato prima di entrare in sala: le lavoratrici e i lavoratori dell'Electrolux in lotta contro la minaccia di delocalizzazione. Per raccontare l'impotenza dell'ascolto che solo può prestare una sinistra priva ad oggi della «forza» necessaria a fornire «potere» alle lotte. Soccorre un aneddoto, «chissà se vero», proprio su Electrolux al tempo della vecchia Pignone e del sindaco La Pira: che avrebbe convinto Enrico Mattei ad evitarne con la sua Eni la chiusura solo con un'argomento, disperato, da democristiano a democristiano. Questo: «Enrico, stanotte ho sognato la Madonna e m'ha detto "Mattei salverà la Pignone"». Senza perciò doverci credere, è la morale, per battere il comando assoluto del profitto «bisogna sognare la Madonna», cioè trascenderne le «compatibilità». Al che occorre, in ultima analisi, la politica. Una sinistra, insomma.
D'altra parte, ci sono le ragioni incalzanti recate da Ginsborg. Che forma e sostanza di questo compito di ricostruzione politica chiede di prederle di petto, «senza lasciar fuori nessuno e nessuna storia». Di avere «meno retorica e più principi». Di non invitare, come si è fatto negli "stati generali" mesi fa, a «travolgere» gli apparati partitici - detto dal loro vertice - per poi «presentare ad esempio queste liste alle elezioni»... E ci sono quei tre punti del "decalogo" dell'associazione toscana "per la sinistra unita e plurale", che il professore sottopone, anche personalmente, a Bertinotti: «per nuove forme di democrazia che combinino democrazia rappresentativa e partecipativa»; «contro i rapporti verticali e gerarchici» e «per i rapporti orizzontali di solidarietà e l'assoluta trasparenza nei processi decisionali»; e «contro un'idea della politica che mette l'enfasi sulla leadership carismatica e su personaggi autocratici».
La sorpresa è che Bertinotti, stavolta, non solo aderisce ma rilancia. Intanto parlando chiaramente di sé ed esplicitando che la decisione d'essere «dal 15 un semplice compagno di strada» significa una volontà di «spezzare la delega» e aprire la strada ad un «processo costituente» che componga «democraticamente» un «gruppo dirigente collegiale e di nuova generazione» - anzi, «con un salto generazionale radicale». E poi dicendo tutte quelle cose riferite al principio, che fanno quella strana impressione. Tale che danno il senso d'un appuntamento ormai fissato, per il 15. Non per una sovradeterminazione: per un invito. Ma evidentemente non è un bigliettino concepito per certe occasioni, come un palco condiviso col professor Ginsborg: visto che Bertinotti le stesse parole, una per una, le ha ripetute ieri. A la Stampa , a Matrix e al Testaccio di Roma. Vedremo allora, all'appuntamento, quante e quanti si presenteranno.

martedì 8 aprile 2008

Io sono qui! Tu dove sei?

Cliccando sull'immagine sottostante potrete scoprire quanto le vostre opinioni collimino, o meno, con quelle delle differenti formazioni politiche e la vicinanza/distanza che esiste tra voi e loro!
Bastano solo 10 minuti. Buon divertimento e buon voto!

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

lunedì 7 aprile 2008

Contro la precarietà, perché un mondo migliore è possibile...

[da: www.sinistrarcobaleno.it] Lo ripetiamo ormai da così tanto tempo che ci sembra quasi banale continuare a farlo: siamo contro la precarietà. Suona banale anche perché apparentemente anche le altre forze politiche (specialmente in campagna elettorale) si dicono contro la precarietà.
Noi siamo contro alla precarietà sia come incertezza contrattuale, sia come precarietà di vita, come deprivazione del futuro. Per questo dedichiamo a “Diritti del lavoro e lotta alla precarietà” la nostra quarta e ultima giornata tematica. La precarietà è lo strumento attraverso il quale si è riusciti ad annullare le conquiste della sinistra italiana, pur senza cancellarle direttamente: lo Statuto dei lavoratori, massima architettura legislativa in difesa dei diritti di chi lavora, è ancora in piedi eppure oggi i padroni, attraverso leggi liberiste, possono aggirarlo.Ma non è solo questo. La precarietà è iniziata come un problema contrattuale (il pacchetto Treu che ha introdotto figure come il cococo, e poi la legge 30 del governo Berlusconi, che ha trasformato i contratti di lavoro in merce da supermarket), ma oggi investe in pieno da un lato l’intero sistema produttivo (ivi compresi i dipendenti con contratto a tempo indeterminato) e dall’altro le vite stesse dei lavoratori.
Il sistema produttivo italiano infatti, travolto dalla globalizzazione neoliberista, ha messo in mostra tutte le sue anomalie, dall’assetto “familiare” del capitale all’incapacità di una classe politica di dare risposte convincenti, fino ad arrivare alla situazione attuale. Persino oggi in cui è evidente che il sistema neoliberista sta entrando in forte crisi (vedi negli Usa la situazione drammatica dei mutui e delle banche), la classe politica italiana (questa volta sì in maniera bipartisan) sembra non avere ricette alternative e allinearsi con le posizioni più di destra. Forse ancora troppo piena dell’idea del “dio-mercato” (il mercato come il migliore strumento possibile per dividere le risorse tra la gente) ancora oggi ripropone le stesse ricette: liberalizzazioni, riduzione delle tasse, privatizzazioni, abbassamento del costo del lavoro.

STOP PRECARIETÀ!

venerdì 4 aprile 2008

Nichi Vendola a Lavello!!!


Domenica 6 aprile 2008, il Presidente della Puglia, il compagno Nichi Vendola, sarà a Lavello per un comizio elettorale che si terrà alle ore 21.00 presso P.zza Sacro Cuore.
Partecipate numerosi.

Il team di "sinistralavello"








Alcuni video di Vendola du YouTube...






Qui tutti i 7 video dell'intervento di Nichi Vendola

mercoledì 2 aprile 2008

Appello al Voto!!!

28/03/2008, da www.sinistrarcobaleno.it - Noi sosteniamo le liste de “La Sinistra, l’Arcobaleno”, e il candidato-premier Fausto Bertinotti, per quattro buone ragioni.

1. Perché è un voto utile alla democrazia italiana e alla rinascita della politica. La contesa elettorale non può ridursi a una partita a due, o a un referendum tra leadership spettacolari. E il futuro del paese non può essere affidato al “modello americano” , che per definizione e vocazione storica cancella la sinistra dalla rappresentanza istituzionale. Per battere la destra, la sinistra resta essenziale. Per vincere la sfida della pace che muove milioni di persone, ci vuole una sinistra forte. Per superare la crisi di fiducia, e i pericoli di declino morale dell’Italia, le idee e la forza della sinistra restano imprescindibili.

2. Perché è un voto di parte. Dalla parte dei lavoratori e dei diritti del lavoro, operaio, precario, intellettuale, sfruttato, sottopagato, umiliato. Dalla parte delle donne, dei giovani e dei nuovi cittadini e cittadine migranti in cerca di libertà. Dalla parte del rispetto per l’ambiente, minacciato da un’idea di sviluppo cieca e squilibrata. Dalla parte del valore non mercificabile del sapere e della conoscenza. Fuori da questa parzialità, che rivendichiamo come una risorsa preziosa, non c’è vera possibilità di cambiamento. E tutto si “concilia”, si omologa, si appiattisce, in un clima di conformismo dilagante.

3. Perché è un voto laico. Per fermare l’invadenza interventista delle alte gerarchie vaticane e le tentazioni neo-temporaliste della Chiesa cattolica. Per arginare le insorgenze fondamentaliste, che attaccano leggi come la 194, bloccano l’allargamento dei diritti civili, diffondono omofobia, tentano di ricondurre le donne ad un ruolo antico di soggezione. Noi non vogliamo nè “guerre di religione” nè antistorici steccati tra credenti e non credenti. Crediamo piuttosto che la laicità dello Stato e il primato del Parlamento siano il fondamento più solido della libertà di tutti.

4. Perché è un voto di speranza: per una sinistra capace di rigenerare se stessa, il suo modo di essere e di agire, i suoi progetti. Un obiettivo difficile, ma assolutamente necessario, che può cominciare un percorso positivo nel fuoco di queste elezioni, il 13 e 14 aprile. Noi, a questa speranza non possiamo rinunciare.

Scarica da qui il documento "100 azioni per cambiare l'Italia!" de La Sinistra-l'Arcobaleno

mercoledì 26 marzo 2008

Morti al lavoro...

NEWS, 26 marzo 2008 - Dichiarazione congiunta di Titti De Simone (candidata capolista alla Camera per la Sinistra Arcobaleno in Basilicata) e di Maurizio Zipponi (candidato capolista per la Sinistra Arcobaleno in Lombardia 2)

"Con la morte di Mimmo Monopoli sono ben due i caduti sul lavoro a Melfi negli ultimi due mesi. E' una situazione insostenibile, causata dall'indisponibilità dell'azienda ad operare a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e perfino a partecipare agli incontri convocati in Prefettura e a livello ministeriale. Quest'ennesima tragedia è imputabile all' accelerazione dei ritmi di lavoro, alla colpevole mancanza di formazione e informazione dei lavoratori su tutti i rischi che derivano dalla spasmodica contrazione dei tempi. E la Fiat ne è perfettamente consapevole. Melfi si conferma così il punto più sensibile per la condizione operaia e per la sicurezza sul lavoro. E' indispensabile uno sforzo adeguato di tutte le istituzioni preposte alla prevenzione e alla vigilanza. Con la nuova legge gli spazi di intervento sono più ampi, non ci sono più alibi per nessuno: dalle ASL agli ispettorati del lavoro, alla stessa magistratura. Rifondazione Comunista si impegna a mettere al centro della propria iniziativa le condizioni di lavoro alla Fiat di Melfi e sarà a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nelle mobilitazioni delle prossime ore".

martedì 25 marzo 2008

COMUNICATO STAMPA...


Il comunicato stampa (qui di fianco scaricabile in formato .jpeg) è un è primo documento che viene proposto a tutti i cittadini di Lavello, affinché possano comprendere i motivi della mancata presentazione di una lista de "la Sinistra-l'Arcobaleno".
A questo ne seguiranno altri, in cui si esprimeranno le opinioni sella sinistra su varie tematiche.

domenica 23 marzo 2008

Accumuliamo consensi ed energia solare...

[14 marzo 2008],
La Sinistra l’Arcobaleno fa bene all’ambiente. Veramente. Per questa campagna elettorale, infatti, il service su cui si sta appoggiando la macchina organizzativa di SA per eventi, concerti e presentazioni è totalmente eco-compatibile. L’alimentazione energetica e tutti i lavori di contorno agli eventi pubblici organizzati dalla nostra formazione politica, infatti, sono forniti da una società, Ecoluce (www.ecoluce.org) , che fa della limitazione a zero dell’impatto ambientale il proprio punto focale.
L’innovazione tecnologica che questo servizio comporta, nel panorama non solo politico, ma anche di diffusione culturale (esposizioni, concerti, eccetera), è enorme: non ci si limita, infatti, all’erogazione di energia “pulita” per le apparecchiature audio e video, ma la ricerca tecnologica è continua verso attrezzature sempre più efficiente e sempre meno dispendiose, all’insegna del perfetto sodalizio di risparmio energetico e avanzamento tecnologico.
Un primo, forte, esempio del connubio tra SA ed Ecoluce, portatrice del messaggio dell’importanza del risparmio energetico, è stata la giornata di presentazione del nostro Programma: al Teatro Piccolo Eliseo tutta l’energia necessario ai sistemi audio/video è stata fornita attraverso accumulatori di energia solare.
Le parole e le promesse assumono reale valore solo se diventano fatti: la Sinistra, l’Arcobaleno fa quello che dice, crede nelle proprie idee e le applica.

martedì 18 marzo 2008

[17 marzo] - Il sito Affari Italiani pubblica un sondaggio relativo alla "Sinistra-Arcobaleno" in cui la formazione guidata da Fausto Bertinotti, stando ai dati riservati in suo possesso, i attesterebbe nell'ultima rilevazione del 10 marzo, all'8,5% rispetto all'8 di sette giorni prima.
Ma soprattutto, in base ai dati territoriali, si nota come l'Arcobaleno possa, a meno di un mese dall'apertura delle urne, superare lo sbarramento a Palazzo Madama in molte regioni, creando così non poche difficoltà praticamente a tutte le altre formazioni politiche nella Camera Alta. Stando ai numeri riservati che circolano nel quartier generale di Rifondazione Comunista, la sinistra radicale al momento può ottenere da 21 a 26 senatori.
La forchetta è così ampia perché molto dipende dal risultato dell'Udc nelle singole regioni.
Ma veniamo ai dati.
In Piemonte Bertinotti è accreditato del 9%, due seggi sicuri a Palazzo Madama e il terzo scatterebbe se Casini non superasse lo sbarramento dell'8%.
In Lombardia la Sinistra Arcobaleno vale l'8%, che corrisponde a 5 o 6 senatori (la variabile è sempre legata al risultato dell'Unione di Centro).
In Liguria i sondaggi danno il 9,5%, ovvero un seggio.
Dieci per cento tondo in Emilia Romagna, pari a tre senatori.
Ottimo 12,5% in Toscana (il dato più alto) che corrisponde a tre eletti a Palazzo Madama
Un seggio dovrebbe arrivare anche dall'Umbria e uno dalle Marche, dove la Sinistra Arcobaleno vale rispettivamente l'11,5% e il 10.
Buona anche la percentuale nel Lazio (9,5%), pari a 2 o 3 senatori.
In Puglia la Cosa Rossa si attesta all'8,5%, in rialzo di quasi due punti in una settimana, pari a uno o due seggi a Palazzo Madama (la differenza è sempre legata alla performance di Casini).
Un senatore anche in Basilicata, dove la percentuale è l'8,5%.
Mentre in Sardegna, con lo stesso risultato che emerge dai sondaggi (8,5), si oscilla tra uno e due senatori.
Ci sono poi le regioni dove l'Arcobaleno è sotto lo sbarramento.
Ma ad esempio in Campania e in Calabria il 7,5% lascia aperta qualche speranza a Bertinotti. Molto difficile invece la sfida in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo (7%).
Praticamente impossibile in Sicilia (6%).
Il risultato a livello di senatori (tra 21 e 26) è comunque del tutto lusinghiero e nettamente più alto rispetto alle stime di 15 emerse negli ultimi giorni.
Ma la complessità della legge elettorale per Palazzo Madama trasforma la Cosa Rossa in una sorta di incubo un po' per tutti.
La Sinistra Arcobaleno si dividerà ovviamente il premio di minoranza (45%) nelle regioni dove supererà la soglia dell'8. E questo comporta una diminuzione dei seggi per il Popolo della Libertà laddove appare scontata la vittoria di Veltroni.
Ovvero in Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.
A subire invece l'effetto Bertinotti nel Nord (Veneto escluso) sarà il Partito Democratico.
Restano poi le regioni in bilico, dal Lazio alla Puglia, dove chi perde tra i due principali poli dovrà spartirsi i seggi di minoranza con la Sinistra Arcobaleno, riducendo così il numero di eletti.
Si tratta perciò di una variabile complessa e determinante al tempo stesso, che potrebbe incidere sui numeri a Palazzo Madama, favorendo o allontanando il rischio pareggio.
C'è poi un'altra ripercussione, che non riguarda né Berlusconi né Veltroni.
Il superamento della soglia dell'8% in molte zone da parte della Sinistra Arcobaleno riduce drasticamente il numero di senatori dell'Udc, in particolare al Sud.
Di fatto, Casini è quello che più di tutti verrà penalizzato se i sondaggi interni a Rifondazione risulteranno veri.
Sondaggi che a livello generale vedono lo schieramento Pdl-Lega al 45%, rispetto al precedente 44,5 (Popolo della Libertà 39,5 e Carroccio 5,5). La coalizione Pd-Idv è invece al 36,5%, in leggero calo dal 36,8 (Partito Democratico 33 e Italia dei Valori 3,5). L'Udc vale il 6,5% (era al 7), la Destra è stabile al 2% e gli altri raccolgono il 2,5.

Sperando... Buon Voto e Buon Ascolto...

Sperando in una campagna elettorale in cui si possa far ragionare i cittadini sui grandi temi e si riesca a convincerli che il nucleare non è la soluzione, che gli inceneritori non risolvono il problema, che la precarietà non aiuta i giovani, che chi ci guadagna dalla scomparsa della Sinistra sarebbero solo i potenti... auguriamo a tutti un buon voto... ed un buon ascolto del video seguente...

venerdì 7 marzo 2008

Manifestazione Zonale a Lavello!

Sabato 15 Marzo alle ore 17.30, presso il Centro Sociale "G. Di Gilio" di Lavello (PZ), manifestazione Pubblica de "la Sinistra-l'Arcobaleno".

Tema dell'incontro, il lavoro, interverrà Maurizio Zipponi, Responsabile Nazionale dell'Area Lavoro ed Economia del PRC-SE Sinistra-Arcobaleno.

Qui di fianco inseriamo il manifesto dell'iniziativa scaricabile (formato .jpeg).

Extragettito di 10,7 miliardi: Sinistra Arcobaleno, avevamo ragione noi!!!

È di 10,7 miliardi di euro il tesoretto del 2007: si tratta dell’entità dell’extragettito secondo i dati diffusi dal viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, che ha spiegato come tra giugno e settembre fossero già stati stimati maggiori incassi rispetto al previsto per 9,1 miliardi. Secondo le stime di Via XX Settembre inoltre anche nel 2008 gli incassi fiscali saranno positivi.
"L’extragettito di oltre 10 miliardi di euro va immediatamente investito per aumentare gli stipendi e per acquistare i mille treni per i pendolari". Lo afferma Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi - Sinistra l’Arcobaleno.
"Questi soldi - aggiunge Bonelli - incamerati soprattutto grazie alla lotta all’evasione fiscale, vanno restituiti ai cittadini ed ai lavoratori. L’aumento degli stipendi è indispensabile per contrastare il caro-prezzi, uno dei problemi più sentiti dagli italiani. I 1.000 treni per i pendolari, annunciati e poi svaniti, sono una vera priorità, perché indispensabili per migliorare il sistema dei trasporti e la qualità della vita delle persone [...] Sul tesoretto avevamo ragione noi, i soldi ci sono e vanno utilizzati per i lavoratori". E’ il commento di Gennaro Migliore presidente dei deputati del PRC-SE ed esponente della Sinistra-Arcobaleno. "Il governo - ha poi concluso Migliore - è ancora in tempo per farlo". [7 marzo- da www.sinistrarcobaleno.it]

domenica 2 marzo 2008

IL PROGRAMMA DE "LA SINISTRA - L'ARCOBALENO", 12 PUNTI PER L'ITALIA

Sul link qui sopra è possibile visualizzare i 12 punti del programma de "la Sinistra - l'Arcobaleno".
Un programma per l'Italia, un programma di parte, in difesa dell'ambiente e del lavoro!!!


venerdì 22 febbraio 2008

Il Blog della Sinistra di Lavello

www.sinistralavello.blogspot.com è il blog de "la Sinistra-l'Arcobaleno" di Lavello - Comune lucano di circa 13.000 abitanti.
In questo spazio sarà possibile interloquire con la Sinistra di questo Comune al fine di costruire un percorso partecipato alla vita politica ed amministrativa della Città.
Durante la manifestazione del 17 febbraio la Sinistra-Arcobaleno ha indicato, nell'istituzione di tre forum tematici, il percorso attraverso il quale provare a riconsegnare ai cittadini gli spazi politici in cui individuare temi e soluzioni alle tante difficoltà che attanagliano la cittadina potentina.

Nel fine settimana - da sabato 23 a domenica 24 febbraio - è circolato un volantino (qui sotto riportato e liberamente scaricabile) dal titolo "mettiamoci in Comune!" in cui si annunciava l'istituzione dei forum con date, orario e tema dell'incontro. I forum saranno il luogo in cui prenderà corpo il programma de "la Sinistra-l'Arcobaleno" per le prossime amministrative.
Poiché non tutti saranno nelle condizioni di partecipare ai forum, nasce l'esigenza di individuare uno strumento capace di consentire a chiunque di esprimersi... cosa meglio di un BLOG?
Qui di seguito trovate i link dei tre forum tematici:


1. Forum "Lavoro e Sviluppo"
2. Forum "Welfare, Salute Pubblica e Gestione del Territorio"
3. Forum "Pace, Cultura, Politiche Giovanili e di Genere"


Nella speranza di poter contribuire alla costruzione democratica di UN'ALTRA LAVELLO POSSIBILE, il team di "sinistralavello", augura a tutti una buona partecipazione

Il volantino

FORUM "Lavoro e Sviluppo"

Di seguito sarà inserito un breve documento in cui si sintetizzerà quanto emerso dagli incontri del 26 e 29 febbraio...
Aspettiamo altri contributi!

FORUM "Welfare, Salute Pubblica e Gestione del Territorio"

Di seguito sarà inserito un breve documento in cui si sintetizzerà quanto emerso dagli incontri del 27 febbraio e 2 marzo...
Aspettiamo altri contributi!

FORUM "Pace, Cultura, Politiche Giovanili e di Genere"

Di seguito sarà inserito un breve documento in cui si sintetizzerà quanto emerso dagli incontri del 28 febbraio e 3 marzo...
Aspettiamo altri contributi!