La proposta che sarebbe stata allegata al disegno di legge Sviluppo e Energia era partita dall’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) che aveva chiesto a diversi deputati, specialmente pugliesi (qui la lista dei voti a favore e dei voti contrari), sostegno in questa iniziativa. Appoggio che evidentemente non c’è stato.
Ha detto Fabiano Amati Vice-Presidente Anci:
"Siamo francamente dispiaciuti! Dopo l’approvazione del Senato, l’Associazione dei Comuni aveva richiesto ai Deputati ed in particolare a quelli pugliesi l’impegno ad introdurre nel disegno di legge una norma che attribuisse ai Comuni e alle Regioni il parere vincolante su tutte le ipotesi di individuazione dei siti nucleari."
Dunque, la strada intrapresa dal nostro Governo è quella di sganciare, almeno per quanto riguarda il nucleare, il parere della gente che non sarà più interpellata rispetto alla volontà di ospitare sul territorio una centrale nucleare. Fanno notare all’Anci-Puglia che le promesse del Premier Berlusconi, rilasciate proprio a Bari e antecedenti le tornate elettorali di giugno avevano ben altro tenore:
"Se dovesse aprirsi una possibilità di un collocamento in Italia di una centrale questo avverrà nell’ambito della conferenza Stato-Regioni con l’accordo delle Regioni."
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