La giornata senza immigrati è una giornata dura per l’agricoltura italiana, anzi per il Made in Italy che sussiste grazie al lavoro degli extracomunitari, operai nelle campagne italiane. La Cia, Confederazione italiana agricoltori fa sapere;
Non vi sono alternative al lavoro e all’integrazione degli immigrati nella nostra società e per questo viene chiesto da tempo una verifica sulla legge Bossi-Fini. La Cia è convinta, infatti, che sia necessario rendere più agevoli e meno rigidi i canali di ingresso regolare degli stranieri e che questo sia l’unico vero deterrente all’immigrazione clandestina. Si esprime forte preoccupazione per l’assenza di notizie relative al decreto flussi 2010, che prevede l’ingresso di 80 mila stagionali immigrati, indispensabili per i lavori agricoli e per le imminenti operazioni di raccolta.
In Italia nel settore agricolo lavorano circa 90mila immigrati di cui 15mila con contratto a tempo indeterminato. Spiega Coldiretti:
Senza il contributo determinante dei lavoratori immigrati non sarebbe possibile la produzione di numerose eccellenze del Made in Italy alimentare, dalla raccolta delle mele della Val di Non in Trentino alla mungitura delle mucche da latte per il Parmigiano Reggiano, dalla vendemmia dei vini “Doc” alla cura dei greggi per il pecorino romano fino alla raccolta della frutta Igp dell’Emilia Romagna.
All’appello mancano ancora 80 mila lavoratori stagionali il cui ingresso in Italia dovrebbe essere regolamentato dal decreto flussi in attesa di essere approvato dal Governo. La stagione delle fragole sta per partire, ci sono italiani disposti a raccoglierle?
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