Lo spagnolo El Pais ha scritto ad esempio:
Non saranno forse i casi di corruzione più gravi e spettacolari che ha dovuto affrontare l’Italia, ma sicuramente quelli che sembrano aver colpito maggiormente la coscienza dei cittadini. A ciò ha contribuito la sensazione che nessuna istituzione dello Stato si possa sottrarre ai modi di fare di Silvio Berlusconi; e anche al fatto che il paese torni a essere vittima di mali conosciuti, come la promisquità tra la classe politica e la mafia. E si inizia a credere che l’immoralità delle vita pubblica abbia ormai superato ogni limite. Il clima di ansia che si vive nel Paese va aumentando per via del fatto che l’opposizione a Berlusconi risulta disarticolata come il sistema politico di cui fa parte. Se fino a ora un’alta percentuale di cittadini italiani pensava che il problema fosse solo il Governo, ora è la Repubblica nel suo complesso che inizia a preoccuparli.
Il francese Les Echos si è chiesto:
È imminente una nuova operazione “mani pulite” in Italia? Questo è ciò che in ogni caso teme la classe politica, allorché da una decina di giorni una serie di scandali di corruzione eclatante turbano seriamente la campagna elettorale delle regionali. (..) Il momento è grave. Domenica, gli abitanti [di L’Aquila, N.d.T.] sono scesi in strada per protestare, brandendo le chiavi delle loro case distrutte. Silvio Berlusconi ha rifiutato le dimissioni di Guido Bertolaso, ma quattro persone sono già in carcere. Le prime udienze si aprono domani al tribunale di Firenze. Intanto, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha appena annunciato che avrebbe dato valore di legge al codice etico redatto a gennaio dagli imprenditori, documento attraverso il quale le imprese si impegnano a non lavorare più con la Mafia. Secondo la Corte dei conti, il momento è grave: sui primi undici mesi del 2009, nella penisola le denunce per corruzione hanno fatto un balzo del 229%.
In Olanda, NRC Handelsblad si è occupato invece dei processi per corruzione che toccano più o meno direttamente il Presidente del Consiglio stesso:
Grazie alla sentenza della Corte di Cassazione Mills ha ieri evitato una condanna a quattro anni e mezzo di prigione. Il processo contro Berlusconi andra’ ancora avanti sabato. Berlusconi corre il rischio di venire condannato, ora che la Corte di Cassazione ha confermato che Mills e’ stato corrotto da Berlusconi. Ma tra undici mesi anche il processo contro Berlusconi cadra’ in prescrizione. Il suo processo dura piu` a lungo poiche’ e’ stato temporaneamente bloccato, dopo che la coalizione di Berlusconi ha introdotto una legge per l’immunita’ che lo protegge. Questa legge e’ stata dichiarata incostituzionale lo scorso ottobre dalla Corte Costituzionale. Berlusconi perdeva la sua immunita’ ma per altre vie l’ha gia’ quasi ristabilita.
Il britannico Times, a questo proposito, ha titolato “La vittoria di Berlusconi nel caso giudiziario Mills è solo una vittoria di Pirro“, concentrandosi sulle distorsioni dell’informazione in Italia:
“Vittoria per Berlusconi” recita il titolo de “Il Giornale”, il quotidiano di proprietà del fratello dello stesso Berlusconi, Paolo, aggiungendo che Mills è stato praticamente assolto. La RAI, televisione di stato, ha comunicato ai propri ascoltatori che Mills è stato “assolto”. Fabrizio Cicchitto, capo del Partito delle Libertà (PdL) di Silvio Berlusconi alla Camera dei deputati, ha dichiarato che il verdetto è stata una dura sconfitta per i magistrati “di sinistra” che complottavano per far cadere il Presidente del Consiglio. (...) Il Presidente del Consiglio è, in altre parole, in una situazione difficile. Continua a sostenere che tutte le accuse di corruzione sono una trama per farlo cadere. D’altra parte, ha dovuto rispondere all’evidente calo di supporto pubblico ammettendo che i magistrati sono nel giusto nel loro impegno a portare alla luce la corruzione e promettendo di introdurre severe misure anti-corruzione. Se dovessero emergere ancora altri scandali, sarà sempre più difficile anche per l’Houdini italiano approvare o incoraggiare lo smascheramento e la punizione della corruzione, seppur non nei casi che coinvolgono lui stesso o i suoi stretti collaboratori.
Sui tentativi di Berlusconi di uscire da questo vicolo cieco ha focalizzato la sua attenzione la testata svizzera Neue Zürcher Zeitung:
Negli ultimi giorni Berlusconi aveva anche affermato che i magistrati, come al solito prima delle elezioni (questa volta si tratta delle regionali che avranno luogo a fine marzo), avrebbero cominciato a gettare fango e che la corruzione riguarda al limite solo qualche pecora nera. Contro questa banalizzazione del problema si sono mobilitati in questi giorni non solo i politici dell’opposizione, ma anche l’ex ministro degli Interni e oggi Presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu. Secondo Pisanu il decadimento morale della politica sarebbe oggi anche più grave che ai tempi di Tangentopoli. Contestualmente anche il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo ha esortato a intraprendere una “lotta titanica contro la corruzione”.
Il giudizio più severo sulle recenti valutazioni di Berlusconi sulla magistratura è stato dato però dal più autorevole settimanale tedesco, Der Spiegel:
Se ci fosse stato bisogno di una conferma ulteriore del suo rapporto distorto con la giustizia e con la legge, venerdì Silvio Berlusconi l’ha sicuramente fornita. Il Presidente del Consiglio italiano ha insultato i giudici del suo paese dando loro dei “talebani”.
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