giovedì 9 giugno 2011

All'estero lo vedono così...

[da Linkiesta - 9/06/2011]
L'Economist torna a dedicare uno speciale ed una copertina all'Italia con il titolo: «The man who screwed an entire country», l'uomo che ha fregato un paese intero. Logica conclusione, se vogliamo, del celebre «unfit to lead Italy», inadatto a guidare l'Italia, che il settimanale britannico gli appioppò nell'aprile 2011.
Su sfondo bianco la foto di un Berlusconi sorridente e impoltronato, forse una di quelle bianche di Porta a Porta. L'analisi è puntuale: l'Economist, che vende gran parte delle sue copie negli Usa, non cade nel semplicismo di alcune altre grandi testate anglosassoni che in questi giorni hanno scritto che la sconfitta alle amministrative sarebbe l'effetto di Ruby. L'unico a credere a questa ipotesi in Italia è Sallusti ma per il resto è palese che questa volta sia stata la politica, e non la cronaca giudiziaria, ad avere punito il premier.
Anche l'analisi economica è come sempre di gran livello: l'Italia ha avuto il «più basso tasso di crescita di tutti gli altri Paesi del mondo occidentale. Tra il 2000 e il 2010, il Pil italiano è cresciuto in media dello 0,25% all'anno, una dato allarmante migliore solo rispetto a quello di Haiti o dello Zimbawe». E nonostante il nostro Paese «abbia saputo evitare il peggio durante la recente crisi finanziaria globale, non ci sono segnali di una possibile inversione di tendenza». Insomma la pagheremo per anni e l'esortazione è chiara: mandatelo a casa. Viene solo un dubbio: ma siamo proprio sicuri che, per quanto potente, ricco e spavaldo, sia stata tutta colpa di uno solo? Sarebbe così semplice, eppure sembra così difficile.

sabato 4 giugno 2011

il 12 e 13 Giugno "Si Vota Sì!!!"


Il nucleare ci sarà. E’ presto per sapere le motivazioni, ma mi sento di affermare che con questa decisione la Cassazione ha evitato una grave menomazione del pronunciamento referendario. Senza la possibilità di esprimersi sulle questioni energetiche il voto del 12 e 13 giugno sarebbe stato monco. Credo, infatti, che ci sia che il filo conduttore che accomuna questi referendum che, a prima vista, sembrano così eterogenei. E’ l’attenzione al bene comune e ai diritti di tutti: concetti troppo spesso calpestati nell’era berlusconiana giunta ormai al capolinea. I cittadini sono chiamati ad esprimersi su come una società moderna deve tutelare alcuni diritti universali.

Per i quesiti sull’acqua il rapporto appare immediato. L’acqua è un bene vitale, il nostro corpo ne è composto per oltre il 60%; lo stesso concetto di vita, in tutte le sue forme, non può essere disgiunto dalla presenza di questo prezioso elemento. L’accento va posto prorprio sul termine pubblico, che non vuole dire solo proprietà delle fonti ma, appunto, come rendere disponibile un servizio gestito dalle comunità locali in modo trasparente, adeguato ai bisogni e garantito a tutti. Insomma, si tratta di salvaguardare un diritto concreto ed esigibile.

Discorso meno diretto per il quesito sul legittimo impedimento. Qui si tratta di un diritto astratto ma non meno importante. Si deve ripristinare in Italia, il principio costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, una garanzia per tutti che viene messa in discussione dal fatto che un individuo, o un gruppo di persone, possa chiamarsi fuori in nome del ruolo istituzionale che ricopre. Abolire questa anomalia serve a rafforzare un diritto di tutti e ad abolire un privilegio. Ancora una volta, si fa prevale l’interesse comune sugli interessi di pochi.

Ma è col nucleare, e per questo è importante che sia rimasta la possibilità di esprimersi su questo tema, che si chiude il ragionamento sui diritti, anche quelli delle generazioni a venire. Perché un tema che raramente emerge rispetto alla opzione nucleare è quello della rigidità della scelta atomica che non solo ipoteca le scelte dell’oggi ma, soprattutto, quelle del domani.

La questione nucleare è in qualche modo la metafora del berlusconismo: perseguire il proprio interesse senza curarsi di quello che accade agli altri. In questo caso, c’è chi è disposto ad un patto col diavolo per perseguire il mito della crescita, per aumentare i consumi, per continuare a sprecare energia. A chi vuole lucrare sulla costruzione delle centrali non interessa se ai nostri discendenti lasciamo in eredità una tecnologia assai pericolosa e un pianeta avvelenato dalle scorie radioattive.

Per garantire i diritti di tutti, anche di quelli che non sono ancora nati c’è solo una scelta possibile: rallentare i consumi di energia, ovvero diventare più efficienti e più attenti alla qualità dei consumi. In questo modo possiamo guadagnare tempo prezioso per aumentare le energie dal vento e dal sole e per investire risorse sulle nuove forme di energie rinnovabili, lasciando a chi viene dopo di noi la possibilità di scegliere quale futuro vorrà realizzare.

Dunque un referendum per dire SI ai diritti di tutti, ai beni comuni, e per sconfiggere chi pensa di gestire la cosa pubblica per i propri interessi privati. Un secondo schiaffo, dopo quello delle amministrative, è il modo di liberarsi, definitivamente, della cappa di piombo del berlusconismo.

[da: www.sinistraecologialiberta.it]

venerdì 31 dicembre 2010

sabato 13 novembre 2010

I sondaggi di Mannheimer... gli italiani non cambiano?

Riportiamo l'articolo apparso oggi (13/11/2010) sulle intenzioni di voto degli italiani. Oltre al segnalare che "Sinistra Ecologia Libertà" rappresenta una vera novità in termini elettoralistici, attestandosi al di sopra del 6%, ad oggi Pdl-Lega manterrebbe la maggioranza, che in fondo gli italiani siano ancora affezionati al Berlusca? A voi i commenti...

Lettera aperta al Sindaco e all'Amministrazione di Lavello (PZ)...

Egregio Sig. Sindaco,
i recenti “avvisi di accertamento in rettifica per l’infedele dichiarazione della superficie ai fini della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani” recapitati ai cittadini sono dei disposti che non possono riguardare i lavellesi perché:

1. l’aggiornamento dei ruoli relativi ai cespiti fiscali finalizzato a ricavare l’imponibile sino ora è stato sempre effettuato solo dal Municipio e da altri Enti di supporto presso cui sono depositate tutte le notizie necessarie allo scopo. Si potrebbe perciò fare a meno delle dichiarazioni dei cittadini e procedere d’ufficio, se tutti questi funzionassero correttamente come prevede la legge, non oberando i cittadini-contribuenti.

2. E’ inoltre colpa dell’Amministrazione Pubblica aver creato complicazioni e confusione in questa materia poiché i ruoli dei contribuenti, dal 1985 ad oggi, si sono formati con l'uso di indici troppo diversi nel tempo: in primo logo in base alla superficie della cucina (ritenendola massimo luogo di produzione di immondizia), secondo il principio demografico (numerosità del nucleo familiare), poi per il principio economico (reddito del capo famiglia), secondo la dimensione abitativa (appartamento, ecc.) e ora sulle superfici di ogni immobile in proprietà. Per questo più che un cittadino “infedele” c'è un'Amministrazione in confusione.

Siamo sicuri che delle migliaia di cartelle pazze inviate saranno poche le volte in cui i cittadini dovranno pagare la differenza tra dovuto e l'accertato, ma molti avranno invece probabilmente speso molti più soldi per consulenti ed avvocati, avranno perso delle giornate lavorative e magari la serenità, soprattutto tra i pensionati e gli sprovveduti che si saranno allarmati nel vedersi arrivare a casa questi avvisi.
Signor Sindaco di una sola porzione di cittadini, la sua politica si rileva quotidianamente contraddittoria al suo programma elettorale, discriminatoria a danno delle fasce più deboli e deliberatamente clientelare.
Capiamo che è duro fare politica con lealtà ed uguaglianza specie con una cassa quasi vuota, ma la invitiamo a non accanirsi barbaramente contro quella gran parte dei cittadini che già vivono delle difficoltà a causa della crisi economica che stiamo attraversando e che già in una precedente occasione sono stati da voi colpiti con la questione dei livelli sui terreni demaniali concessi dal Comune un secolo fa.
La invitiamo pertanto ad investa il suo mandato nel cercare politiche economiche locali che siano in grado di produrre reddito per i nostri cittadini e magari potrebbe cercare di risanare le casse comunali mandando seri e grossi accertamenti a coloro che sotto gli occhi di tutti da questa crisi non sono coinvolti, ma al contrario ne traggono un rafforzamento e praticano la speculazione.
Per ora non possiamo che rimanere in attesa di poterci confrontare, anche pubblicamente, sui grandi temi e sulle grandi scommesse che aspettano questa cittadina come il Piano regolatore, gli investimenti per le infrastrutture, ecc...

sinistra ecologia LIBERTA'
Circolo di Lavello (PZ)
P.zza Matteotti 12
www.sinistralavello.blogspot.com

venerdì 22 ottobre 2010

Il Primo Congresso di "Sinistra Ecologia Libertà", finalmente...

[dal blog di Nichi Vendola]
Incomincia domani (venerdì 22 Ottobre) a Firenze il primo congresso di Sinistra Ecologia Libertà. Finalmente, mi verrebbe da dire, dopo un lungo cammino ci siamo. Il mio primo pensiero va a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, alle compagne e ai compagni che nei territori si sono adoperati instancabilmente per fare di questa tre giorni un prezioso e non procrastinabile nuovo inizio.
Quella che sta per aprirsi è una grande avventura. Nasciamo come un seme e i semi, quelli buoni, muoiono: il nostro seme non finirà sotto una campana di vetro, perché il nostro obiettivo non è il 5 o il 6 per cento. Abbiamo l’ambizione che questo seme aiuti l’Italia a tornare a essere un giardino, per questo metteremo in circolazione un vento di cambiamento che possa scuotere tutto il centrosinistra: la nostra meta è costruire la sinistra e la missione della sinistra è un percorso di libertà e giustizia.
Siamo di fronte ad una crisi mondiale, europea e alla dissoluzione del nostro paese. Abbiamo il dovere di alzare lo sguardo, di tenere una discussione non legata al culto della contingenza ma desiderosa di condurre alla fuoriuscita dalla cultura politica berlusconiana, da quell’idea di società, dalle pulsioni repressive e di oltranzismo padronale, per affermare il primato dei diritti di libertà, sociali e umani, la lotta alla precarietà, la centralità della scuola pubblica e dell’università. Possiamo scrivere una pagina importante della storia del nostro Paese. Buon congresso a tutti e a tutte!