È positivo che la Fiat abbia illustrato la situazione, e che il Governo si sia finalmente detto disponibile ad organizzare tre tavoli tecnici sui diversi aspetti sollevati nel corso della riunione. Ma ci sono forti elementi di preoccupazione. Sembra chiaro che, sebbene in Italia si produca molto meno di quel che si vende, Fiat intenda andare a una riduzione della capacità produttiva. Per altro, allarmanti sono le notizie sul settore delle macchine movimento terra: Marchionne ha chiaramente detto che, in relazione agli stabilimenti di Imola, San Mauro e Lecce si va verso una “razionalizzazione degli attuali siti produttivi”, che ci auguriamo e ci impegneremo non significhi chiusura o ridimensionamento della CNH di Lecce.
Le Regioni hanno presentato congiuntamente, attraverso la Presidente del Piemonte Bresso, un documento con cui si mettono a disposizione del settore risorse che, con un contributo finanziario del governo nazionale, dovrebbero dare vita ad un piano di sostegno all’innovazione, del valore di 850 milioni, con interventi sulle cinque linee di azione: veicoli a basso impatto ambientale, infomobilità e sicurezza, manifacturing ergonomia e design, Campus Automotive, e meccatronica.
Per parte mia ho sollevato anche la questione del PON Ricerca e Competitività, i cui fondi destinati al Sud sono tuttora bloccati dal Governo (6,25 miliardi, di cui il 23% destinati alla Puglia); dell’ampliamento delle incentivazioni a sostegno dell’acquisito di veicoli commerciali leggeri, che sono il principale mezzo di distribuzione commerciale dei prodotti e sono sovente un fattore di inquinamento delle città, che hanno bisogno di maggiore efficienza e sostenibilità ambientale, e i cui motori sono per una parte importante prodotti a Foggia; nonché del sostegno per le macchine movimento terra.
Ho posto altresì la questione che il Governo dovrebbe allungare la durata della Cassa Integrazione ordinaria a 104 settimane, come chiedono le organizzazioni sindacali, perché Marchionne ha annunciato che per 11.000 dipendenti essa terminerà nel corso del 2009 con scarse prospettive.
Ho proposto infine alla Fiat di portare in Italia la produzione connesse alle tecnologie ibride ed elettriche che la Chrysler sta sviluppando negli Stati Uniti, per dare vita a una nuova mobilità individuale sostenibile per l’ambiente e la salute delle città. Nel seguito della discussione promessa da Palazzo Chigi, continueremo a lavorare perché queste domande abbiano risposte concrete dal Governo e dalla Fiat, nella difesa del lavoro e della realtà produttiva del Sud e dell’Italia nel mondo."